Lunedì 24 giugno 2019 parte la seconda campagna di scavo archeologico nel territorio di Ferrandina. La missione rientra all’interno del più ampio progetto di studio sul territorio “Farch – Ferrandina Archeologica” ed è diretta dalla professoressa Maria Chiara Monaco (Università degli Studi della Basilicata – Dipartimento di Scienze Umane), con il coordinamento della Soprintendenza
Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, con il supporto del Comune di Ferrandina (referenti: Alessio Giasi, consigliere con delega al turismo; Angelo Zizzamia, assessore alle attività produttive).
Il gruppo di lavoro, formato principalmente da studenti e dottorandi dell’ateneo lucano, si concentrerà in località Sant’Antonio (a circa 500 m dal centro storico) e indagherà un’area di produzione rurale di età lucana (metà IV secolo a.C.). Il sito archeologico fu rintracciato per la prima volta nel 2007 nel corso di operazioni di archeologia preventiva che permisero di individuare i resti di un frantoio
oleario, probabilmente afferente ad un articolato impianto rurale. Le indagini di quest’anno avranno l’obiettivo di confermare questa ipotesi e di far luce su un contesto archeologico che riveste un’importanza rilevante per lo studio dei sistemi produttivi nel mondo italico e mediterraneo. Durante la missione, inoltre, verranno effettuati dei prelievi nel terreno per le analisi paleobotaniche, anche nel tentativo di risalire all’origine della cultivar majatica, la particolare varietà di oliva tipica di Ferrandina.
Un sito di fondamentale rilevanza per Ferrandina che attesta, fin dall’ età classica, la lunghissima ed ininterrotta tradizione della cultura dell’olio e dell’olivo nella zona. Un valore aggiunto per il Comune anche in chiave di valorizzazione di prodotti quali l’olio, la cultivar majatica e le famose olive infornate ed un potenziale punto di forza in vista del riconoscimento dell’”Olio lucano Igp”
(ora al vaglio della Comunità Europea).
Il progetto di studio e le iniziative messe in campo per la valorizzazione sono state in parte discusse all’interno della giornata di studi, incentrata sulla tematica del paesaggio, “RomArchè 10” (30 maggio – 2 giugno), tenutasi presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma. Durante la campagna di scavo verranno organizzate delle giornate di open-day nelle quali sarà possibile visitare il sito sotto la guida degli archeologi.
Giu 23