Aliano, il piccolo centro in provincia di Matera, raccontato dall’antifascista torinese Carlo Levi nel celebre libro “Cristo si e’ fermato a Eboli”, ha avviato oggi da Torino il tour per promuovere la propria candidatura a capitale italiana della cultura 2018. Anelli di collegamento fra le due realtà, le origini subalpine di Carlo Levi e quelle lucane del presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Mauro Laus. “Il rapporto fra Basilicata e Piemonte – ha rimarcato Laus – è forte: il nostro Consiglio regionale ha recentemente celebrato il 40/o anniversario della morte di Carlo Levi con numerose iniziative. Fra queste anche l’esposizione nel nostro palazzo di una delle sue opere pittoriche più famose, il Telero, un ‘Cristo si è fermato ad Eboli’ su tela, realizzato in occasione delle celebrazioni per i 100 anni dell’Unità d’Italia”.
“Aliano, più di altre aree, ha un sapore di lontananza che in Italia è rarissimo. Qui la geografia è la prima attrice, la vicenda umana è discreta. Una situazione che non è tanto comune nel cuore dell’occidente. E allora non bisogna avere paura, non c’è fallimento possibile. Aliano capitale della cultura lavora su un’immaginazione che ha solide radici nella terra. La nostra forza sarà andare dietro al paesaggio. Nel mondo ci sarà sempre più bisogno di luoghi come questi. Altri verranno a cercarli, noi abbiamo già la fortuna di abitarli”.
Così il sindaco di Aliano, Luigi De Lorenzo, ha avviato a Torino, nella Sala Viglione del Consiglio regionale del Piemonte, gli interventi a livello nazionale a sostegno della candidatura di Aliano a capitale italiana della cultura per il 2018.
De Lorenzo ha fatto riferimento al dossier di candidatura che vede il paese materano concorrere per il prestigioso titolo con altri comuni italiani.
Con il sindaco, a Torino, anche don Pierino Dilenge, responsabile della Pro Loco e del Circolo culturale Nicola Panevino, nonché ideatore del Premio letterario nazionale intitolato a Carlo Levi, il presidente del Parco letterario Carlo Levi, Antonio Colaiacovo, la responsabile dell’Ufficio sistemi culturali della Regione Basilicata, Patrizia Minardi. Proprio la Regione Basilicata, ha fatto presente Minardi, affianca Aliano nella corsa al titolo. “Sarebbe davvero entusiasmante – ha detto a Torino – che dopo la nomina europea di Matera, anche un altro comune lucano potesse proporsi all’Italia per le sue numerose e suggestive valenze culturali e paesaggistiche. Un gesto rivoluzionario – ha sottolineato Minardi richiamando il dossier di candidatura – e rappresenterebbe l’inizio di un nuovo Rinascimento per luoghi dove il Rinascimento non c’è mai stato”.
“Al turismo culturale, che vede la presenza di almeno 10 mila visitatori ogni anno ha ricordato Don Pierino Dilenge – , Aliano sta unendo il turismo escursionistico attraverso la valorizzazione del suggestivo ed immenso paesaggio dei calanchi. Tutto questo impegno ed investimento culturale ha stimolato i cittadini alianesi ad impegnarsi per le infrastrutture logistiche, tanto che oggi Aliano è uno dei primi paesi della Basilicata per quanto riguarda l’industria dell’accoglienza”.
Antonio Colaiacovo, presidente del Parco letterario Carlo Levi, rifacendosi al dossier di candidatura, ha detto che “pensiamo ad un paese-evento in cui l’oggettività dei luoghi costituiscano la cornice in cui raccontare che un altro mondo è possibile; una dimensione umana fatta su misura per ogni individuo, in cui nulla è ingombrante e in cui il tempo riacquista il proprio valore. L’obiettivo è integrare i diversi aspetti ambientali, culturali e paesaggistici in una proposta mirata in cui l’elemento centrale di attrattività non è il luogo in sé ma il ‘’momento di vissuto’’, l’atmosfera che viene riservata al visitatore”.
A Torino, a fare gli onori di casa, c’era il presidente dell’assemblea piemontese Mauro Laus, che tra l’altro ha origini lucane. Presenti numerosi lucani che vivono in Piemonte, tra cui i responsabili delle associazioni che si rifanno alla Basilicata e che sono molto attivi in quella regione. “Un legame quello tra Basilicata e Piemonte – ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale piemontese, Mauro Laus – già consolidatosi grazie alle numerose iniziative che, attraverso la figura di Carlo Levi ci hanno permesso di parlare di storia d’Italia, della questione meridionale, di arte e di cultura. Proprio nell’ottica di mantenere ben salda questa collaborazione, intendo raccogliere la proposta di Firenze di organizzare una serie di incontri fra le quattro città legate a Carlo Levi: Torino dove è nato, Alassio dove aveva la casa familiare, Firenze dove ha scritto “Cristo si e’ fermato a Eboli” e dove ha diretto “La Nazione del Popolo”, organo del Comitato di Liberazione, e Aliano dove è stato confinato e sepolto”.
Quella di Torino è solo la prima delle tappe del “tour” di Aliano nelle maggiori città italiane per illustrare la scelta di candidarsi a capitale della cultura. Già domani, 9 novembre, i rappresentanti lucani saranno a Firenze, a Palazzo Vecchio, e sarà presente il sindaco del capoluogo toscano, Dario Nardella.