Altamura – Cade domenica diciotto d’Agosto la festa per una figura sacra che gli altamurani hanno particolarmente a cuore: quella della Madonna del Buoncammino.
Il suo è un culto antico di oltre duecentocinquanta anni, forte di una devozione radicata nel tessuto umano e sociale del paese, al punto da contare il seguito di ben due associazioni laicali di sostegno, una maschile, l’altra femminile. Senza contare i fedeli oriundi altamurani residenti negli Stati Uniti d’America, dove sontuose celebrazioni avvengono con cadenza annuale nel New Jersey, in onore di quella che essi considerano la loro speciale protettrice, sempre presente spiritualmente e viva nella memoria di ciascun emigrato dalla città federiciana.
La storia della Madonna del Buoncammino ha inizio nel 1747, quando il canonico Gianbattista De Nicolai decide di costruire una cappella a croce greca sul suolo dove, fino a quel momento, si ergeva un’edicola votiva, dedicata appunto alla Madre di Dio.
Proprio da quel punto, sulla via detta per la Mena, cominciava verso Bari una strada tradizionalmente pericolosa, a causa dei briganti che la infestavano. Ladri e assassini s’aggiravano nei suoi dintorni, rappresentando una continua ansia per il viandante.
Era quindi importante, prima d’intraprenderla, affidarsi alla protezione della mamma celeste, alla quale s’impetrava la sicurezza del cammino.
Fu questa consuetudine a determinare, con il passar del tempo, l’appellativo del “Buoncammino” per la Madonna la cui immagine era venerata dentro l’edicola, e poi, in seguito all’iniziativa del De Nicolai, sotto le vestigia di un ritratto, visibile all’interno della cappella che sorse sul suolo dove era posizionata l’edicola stessa, oppure nelle sue immediate vicinanze, ed ancora oggi esistente, affisso sulla parete centrale dell’abside.
Fin dagli inizi il Santuario venne retto da un sacerdote, designato appositamente dall’Arciprete di Altamura. Questa prassi ebbe termine nel 1965, quando l’autorità diocesana decise di affidare all’ordine monastico dei Barnabiti la gestione del sacro edificio. Questi religiosi governarono la dimora della Madonna del Buoncammino con singolare zelo e spirito di edificazione, anche sociale, considerato che eressero, al suo fianco, addirittura un istituto scolastico, dentro le cui mura oggi ha sede una casa di cura, tra l’altro abbastanza rinomata nel circondario.
Trascorsi trent’anni i Barnabiti lasciarono Altamura. E, dopo una parentesi temporale estremamente breve, durante la quale il governo del Santuario fu affidato ai Figli Oblati del Divino Amore, giunsero i Monfortani, un ordine già presente sul territorio murgiano con una sede importante nella vicina Santeramo in Colle.
Con la loro presenza è energicamente maturato, ed oggi finalmente completato, quello che viene definito anche nuovo Santuario: una struttura assai più ampia che sorge nei pressi stretti dell’antico edificio, capace di svariate centinaia di posti a sedere e dotato d’ogni confortevolezza offerta dalla modernità.
E’ qui che, da alcuni anni a questa parte, avvengono celebrazioni liturgiche solenni, pure non necessariamente legate al culto mariano del particolare luogo, oppure convegni di contenuto religioso. Ed è sempre qui che, agli inizi del maggio scorso, Marjia, una delle veggenti di Medjougorie, ha ricevuto una delle sue visioni della Madonna, davanti ad una folla entusiasta ed attenta di fedeli, non solo altamurani.
Collegata alla manifestazione spirituale della speciale festività mariana una serie di eventi collaterali, come la cavalcata che precede il carro della Madonna, quasi alla maniera di una scorta di difensori, e la cosiddetta asta della bandiera, che ha lo scopo di raccogliere i denari necessari per sostenere le spese della festa.
Questo dell’asta, programmato per le prime ore del pomeriggio, da se attira non solo partecipanti, ma anche stuoli di curiosi, che seguono i vari passaggi fino all’ultimo quando viene aggiudicato quel vessillo che avrà la funzione di proteggere la casa e la famiglia di chi ha fatto l’offerta più alta fino all’anno successivo
L’asta ha termine, di solito, verso il tardo pomeriggio, presso “la chiangète de la porte Vère”, ovvero un particolare punto pavimentato in pietra a Porta Bari. Ed è in corrispondenza di questo momento finale che ha inizio la marcia equestre che “scorta” il carro fino all’interno del paese.
L’episodio della cavalcata, pittoresco e spettacolare, vede impegnati cavalieri e amazzoni di diverse età, ordinati secondo le prescrizioni di un regolamento che impone il rispetto di alcuni criteri, anche nel vestiario, come per gli uomini l’uso di una camicia bianca e di pantaloni neri, stretti alla vita da una fascia di raso di colore rosso, mentre per le donne valgono camicia bianca, gonna nera e un copricapo di colore rosso.
La sfilata dei cavalli precede ed accompagna il cammino del carro dove troneggia la statua della Madonna del Buoncammino. Esso è trainato da due coppie di buoi della Lucania, che partono dal Santuario per poi salire su, lungo via Bari, ed è corredato da una folla festante di bambini che, assiepati tutt’attorno ai piedi della Madonna, salutano gioiosi le ali di gente in composta attesa del passaggio della sacra protettrice di Altamura.
La processione ha termine in piazza del Duomo. Qui la statua della Madonna viene trasportata all’interno della Cattedrale, dove dimorerà fino al secondo sabato di settembre, data tradizionalmente fissata per il suo ritorno in Santuario.
L’affezione popolare a questa particolare figura ha radici antiche e forti nella pietà della comunità altamurana, storicamente legata alla figura della Madre di Dio già da diversi secoli precedenti alla nascita del Santuario. Basti pensare che la Cattedrale stessa fu eretta dall’imperatore Federico di Svevia proprio in onore di Santa Maria Assunta.
“La festa della Madonna del Buoncammino – dice don Nunzio Falcicchio, Rettore del Seminario Vescovile di Gravina in Puglia – ci aiuta ogni anno a riscoprire attraverso una devozione popolare che Maria è madre di tutti, perché Gesù dalla croce ci ha affidati a lei, e Maria ci protegge e ci guida nel cammino della vita”.
“Alla Vergine del Buoncammino – gli fa eco il sindaco di Altamura Mario Stacca – gli Altamurani affidano le speranze, i sogni, i desideri. Invocano aiuto per i dolori, le sofferenze, le malattie. Chiedono protezione, sostegno, assistenza. Ne portano l’immagine che La raffigura con il Bambin Gesù in tutti i luoghi di vita e di lavoro”.
Per il Rettore del Santuario Padre Giacomo Paris “la “Madonna del Buoncammino” è uno dei titoli più belli con cui il popolo cristiano si può rivolgere a Maria. E’ il Vangelo stesso che ci suggerisce questo titolo, quando Gesù dice: “Io sono la via” (Gv 14,6). Maria è colei che ci dona Cristo, cammino “buono”, cammino “divino” (cf Mc 10,18: “Nessuno è buono, se non Dio solo”). Celebrare la Festa in onore di Maria ss.ma del Buoncammino significa innanzitutto riscoprire la bellezza del cammino di fede, troppe volte offuscata dall’incoerenza di tanti cristiani, quando addirittura non disprezzata, perché non compresa. Contemplare la vita di Maria significa accogliere gioiosamente la proposta di “vita nuova” che continuamente il Signore ci rivolge, facendo nostra la sua straordinaria e disponibile decisione “avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1,38).
Sono numerose le manifestazioni d’amore e di gratitudine verso questa speciale Madonna da parte della comunità locale. Un fenomeno che ha preso forma spontanea attraverso i cosiddetti ex-voto, quadretti esposti sui muri del corridoio della sacrestia, ciascuno dei quali testimonia una grazia ricevuta, descritta con un dipinto oppure una fotografia.
“Viviamo in un periodo alquanto difficile, sotto tanti punti di vista – continua il Rettore Paris – abbiamo bisogno di qualcuno che ci sostenga mentre affrontiamo tante difficoltà. Maria si offre ancora una volta a noi come “presenza forte” in cui confidare, sapendo di non rimanere delusi. Non sempre Lei potrà donarci quello che noi chiediamo, ma di certo lei sarà sempre al nostro fianco, guida sicura e compagna di cammino”.
Mai, come in questo momento storico, tali ultime parole risuonano vere. Le difficoltà sempre crescenti della popolazione altamurana, sofferente per la scarsezza di lavoro in paese, destano difatti sempre più preoccupazione, di fronte alla quale la classe politica locale pare sempre più impotente.
E’ in frangenti disperati come questo che, in passato, la Madonna era stata chiamata in causa, ed è soprattutto oggi che molto potrebbe se invocata con fede.
Tese, infine, ad esaltare la purezza spirituale dell’evento religioso in sé le parole del consigliere comunale Enzo Colonna, secondo il quale “i festeggiamenti dedicati alla Madonna del Buoncammino vanno ripensati. Non convince la loro natura ibrida, con la sovrapposizione, ormai preponderante, degli eventi folkloristici sul momento religioso. Per un verso, a beneficio dei fedeli, va recuperato un autentico senso cristiano e religioso della festa. Per altro verso, va valorizzato, separatamente, l’appuntamento folkloristico, da inserire in un calendario di iniziative non confinate ad una dimensione tutta localistica, ma destinate soprattutto alla conoscenza delle tradizioni del territorio a beneficio di visitatori e turisti”.
Un recupero del contenuto più squisitamente spirituale della festa, attraverso le stesse mani amorevoli e materne della Madonna del Buoncammino, è anche quanto di auspicabile ci si possa prefiggere per la comunità dei fedeli.
Il dato della forte provvidenzialità di questa speciale Madre di Dio, alla quale sono rimesse le sorti del popolo altamurano, non può che completare lo sfondo di una voglia di speranza che, sempre più, stenta ad abitare nella coscienza collettiva ma, proprio perciò, ha maggior diritto di tornarci.
E’ il titolo stesso che lo chiama in causa: quello del cammino che tale Madonna guida, questa volta verso la salvezza economica e sociale della comunità altamurana.
Roberto Berloco
Qui di seguito uno dei tre corpi del poemetto “Madonna d’Altamura”, composto da dieci ottave, con il titolo “A Te onore senza tregua”, scritto da Roberto Berloco a devozione e in onore della Madonna del Buoncammino
A Te onore senza tregua
Oh Madonna d’Altamura!
A Te unicamente
volge l’animo nostro,
supino alla candida luce
sgorgante dal Cuor di Vergine,
sempre bella Madre d’Iddio,
fedele a quel Segno Vivo
fra noi che a Te guardiamo,
con voglia di far forte la fede
nel Tuo Divin Figlio. Lui solo
a certa salvezza delle anime
che solo vivere vogliono
nella pace e nella grazia
della Via da Te aperta,
col dolce pazientare
di chi sa come e perché.
Così noi Altamurani,
a Te più d’ogni altra Santa,
rendiamo onore senza tregua,
ebbri peperò mai sazi
d’ogni Tuo sguardo,
volto al Bene nostro
e pieno d’Amore senza pari,
come solo una madre
può e ancor sempre fa
in ogni tempo della vita,
ad ogn’ora del meriggio,
al risveglio della notte
o all’improvviso ritorno
di quell’alba che timido mostra
l’occhio del nuovo giorno,
pieno del Tuo sapor di Cielo.
A Te affidiamo
la fiducia d’ogni minuto
trascorso su questa Terra,
voluta da Dio Padre
per far sempre lieto
il viver nostro, benedetto
da quel Divino Bimbo
che in braccio tieni.
Piccolo ma già Grande per noi
che nella Sua Speranza crediamo,
mentre alla Tua Grazia imploriamo
di far anche noi Tuoi unici figli,
per viver solo di quella gioia
antica e sempre riboccante
della luce del Paradiso,
lassù dove Tu sei.
Giunga presto il Tuo favore,
oltre non si faccia attendere,
poiché grande, anzi smisurata
è la fatica dell’attesa, la più dura
durante i silenzi sudati d’assenza,
la più vera tra le cadenze pulsate
degli istanti in frenetica corsa,
intonati al desiderio di cadere
in ginocchio sanguinante
dinnanzi alla Tua regale maestà,
viva vivente d’imperio divino,
forte della potenza di Bene
che sana, salva e fortifica
chi ad Essa prossimo si fa,
per far di sé cosa una
col destino d’eterna vita.
Siano gli occhi Tuoi
i primi del mattino di domani
a far l’incontro dei nostri,
quando neanche il bagliore del sole
ha fatto capolino all’orizzonte,
mentre in lacrime Ti preghiamo
di rimaner sempre con noi
per insegnarci la Via di Cristo,
affinché mai male tocchi
l’anima di coloro che amiamo
e poi di noi, come scritto con il sangue
dell’Amor versato per i peccati di tutti
da quel Tuo Figlio che, con Pietà vera,
ci Ama e sostiene ogni respiro nostro,
dal primo dentro il calor materno,
all’ultimo prima di spirar via.