La terza serata della Festa di Avvenire, che celebra i suoi primi 50 anni con cinque dibattiti serali nel centro storico di Matera per il secondo anno consecutivo, a causa delle avverse condizioni meteo è stata spostata dalla piazza alla chiesa di San Francesco d’Assisi. Tema dell’incontro “Ambiente: opportunità o risorsa”. Al dibattito, introdotto da Monsignor Pino Caiazzo e moderato dal giornalista Marco Girardo, hanno partecipato il Cardinale Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila e presidente Caritas Internazionale, l’amministratore delegato di Shell, Marco Brun, Padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi e Tiziano Onesti, presidente di Trenitalia.
Cardinale Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila e presidente Caritas Internazionale, ci racconta la sua riflessione sul tema scelto da Avvenire per la terza serata a Matera: “C’è un dialogo sull’Enciclica di Papa Francesco su Laudato Sii, sulla nostra missione comune di custodire la nostra casa comune. E’ una Enciclica fondamentale, però basata su una lunga tradizione bibblica e anche sulla dottrina sociale della Chiesa. Grazie a Dio e grazie al Papa Francesco la dottrina bibblica, tradizionale, dottrinale, si trova in un sommario che chiama tutte le persone di buone volontà, non solo i cattolici, a ritrovare le vie giuste, comuni, per custodire la creazione e una delle chiavi di lettura è sentire il grido dei poveri e anche il grido della terra. Quando c’è una distruzione della terra causata da calamità climatiche, terremoti, tifoni per esempio nelle Filippine e anche disastri causati dall’umanità, è molto importante accettare la realtà. La distruzione climatica ha come vittime primarie i poveri”.
Quali politiche occorre mettere in campo per contrastare la povertà nel mondo, cosa si può fare di più in Italia in particolare? “In generale Papa Francesco ha chiamati tutte i settori del mondo a una discussione aperta e onesta sul problema della povertà e sul cambiamento climatico. Per esempio la Chiesa non pretende di essere esperta di questi problemi ma il mondo scientifico, il mondo del business, i politici, come una famiglia sono chiamati a custodire l’umanità e la creazione. Dobbiamo entrare in un dibattito aperto e onesto”.
In una serata in cui si discute di ambiente la presenza dell’amministratore delegato di Shell, Marco Brun, risulta preziosa visto che in Basilicata il tema del petrolio è molto sentito sopratutto dagli ambientalisti che considerano questa risorsa in realtà una minaccia per la salute, cosa ne pensa? “Io credo che la presenza di petrolio in Basilicata non sia una minaccia ma una opportunità. In tutte le parti del mondo questa risorsa è vista come una opportunità. Io credo che il creatore abbia voluto premiare questa terra già bellissima di suo con delle risorse naturali in quantità disponibili al fine di creare ricchezza e opportunità sul territorio. Noi la vediamo in modo positivo. Certamente la sensibilità verso l’ambiente è al centro della nostra attenzione, noi vediamo però che i due operatori Eni e Total, dei due giacimenti Val d’Agri e Tempa Rossa, sono assolutamente convinti della stessa cosa. In entrambi i casi vediamo l’utilizzo delle migliori energie disponibili, un’attenzione all’ambiente quasi ossessiva direi e credo che l’equazione petrolio-ambiente-territorio, in questo caso possa essere soddisfatta”.
Padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi, illustra il suo intervento sul tema: “Il mio è un messaggio legato all’ambiente, al rispetto dell’ambiente, un tema che trova in Francesco d’Assisi un punto di riferimento fondamentale. Basti pensare che l’Enciclica Laudato Sii non solo porta il nome di uno scritto famosissimo di San Francesco ma San Francesco è presente 12 volte nell’intero documento, con questa consapevolezza grande. L’uomo non è più dominatore dell’ambiente ma è chiamato a custodire, a vivere un profondo legame di corresponsabilità e responsabilità nei confronti dell’ambiente”.
Al presidente di Trenitalia Tiziano Onesti abbiamo fatto subito notare la sua presenza in una città che attende un treno da oltre un secolo ma la sua risposta è spiazzante: “Il treno c’è, perchè le appulo-lucane ci sono che arrivano da Bari a qui. Come Trenitalia e Rete Ferroviarie Italiane abbiamo la fermata a Ferrandina sulla linea di Taranto, passano di lì l’Intercity e il Treno Freccia 1000. Poi abbiamo organizzato una navetta per rendere più agevole il trasporto dei passeggeri da Matera a Ferrandina e viceversa. Purtroppo noi siamo vettori e seguiamo le infrastrutture, il problema è fare le infrastrutture”.
RFI ha promesso di completare la linea ferroviaria Ferrandina-Matera nel 2022, Trenitalia cosa dice in merito, il treno arriverà a Matera tra quattro anni? “Bisogna vedere se i numeri la giustificano. A noi sta a cuore lo sviluppo del traffico. Dove c’è traffico si fa e si deve fare. In Basilicata abbiamo fatto questa linea che porta da Roma fino a Taranto passando per Ferrandina, capiamo che non è Matera, però questa è la rete che abbiamo. Io auspico che ci sia attenzione per Matera perchè è una città che merita anche se bisogna sempre improntarsi allo sviluppo sostenibile perchè la città non è enorme, deve assorbire anche il colpo di Matera 2019 che so che sta andando molto bene. Le aspettative sono elevatissime e noi di Trenitalia stiamo cercando di dare il massimo ausilio per Matera 2019 perchè ci crediamo molto. Anche il nuovo governo ci tiene molto. Il nuovo Ministro ha scritto dicendo che ha massima attenzione per Trenitalia e RFI al centro sud e ai pendolari. Questo significa trasporto regionale, aumento delle linee ferroviarie che sono di competenza del gestore. I più grandi investimenti che abbiamo fatto noi sono sui treni nuovi, che prendiamo tutti i giorni, quelli del pendolare, dello studente, della persona che va al lavoro. Questi treni hanno lo stesso confort, lo stesso livello di sicurezza del nostro Freccia 1000, che è un po’ il gioiello d’Europa, come treno di alta velocità”.
Giovedì 28 giugno è il giorno dedicato ai 50 anni del quotidiano dei cattolici italiani; un’occasione per discutere del futuro dell’informazione: con Marco Tarquinio, lo faranno il direttore del Tg1, Andrea Montanari, e il direttore de La Stampa, Maurizio Molinari. Modererà il dibattito il caporedattore Rai della Basilicata Oreste Lo Pomo Domenica 1 luglio, 48 ore dopo l’ultimo Concistoro, prima uscita pubblica per il neo cardinale Giovanni Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, atteso a Melfi per un intervento sul tema: “La Chiesa di Francesco”, riflessione pubblica che sarà accompagnata dal vaticanista di Avvenire Gianni Cardinale. ìLa Festa di Avvenire è supportata dalla Cooperativa sociale Auxilium, dalla Banca di Credito cooperativo di Alberobello e Sammichele di Bari e gode del patrocinio della Regione Basilicata e della Fondazione Matera 2019.
La fotogallery della terza serata della Festa di Avvenire (foto www.SassiLive.it)