Anpi Basilicata: “Gino Strada testimone di fraternità universale, Bardi tuteli le istituzioni regionali e risponda alle migliaia di persone che hanno sottoscritto la petizione popolare!”. Di seguito la nota integrale.
La guerra è orribile, causa lutti e chiama vendetta, non risolve i problemi, genera sofferenze e alimenta dolore su dolore. Dal 24 dicembre 1979 dell’invasione russa in Afghanistan, sono trascorsi 42 anni ma ai fondamentalisti islamici sono state sufficienti pochi giorni per riprendere il potere ed imporre l’orrore. Gino Strada arrivò in quelle terre martoriate nel 1998, aprì ospedali con i volontari di Emergency e avviò un’azione umanitaria che ancora oggi permette di salvare in Afghanistan, Siria, Sierra Leone, Ruanda,Cambogia o altri luoghi, migliaia di vite umane. Nel mentre tutti scappano in queste ore tormentate, i volontari di Emergency restano e con coraggio continuano a curare i malati, salvare i feriti e dare assistenza sanitaria alla popolazione. Il Mondo intero ha riconosciuto, apprezzato e sostenuto, l’azione di Gino Strada e in queste ore ne piange la scomparsa ricordardone il valore, la generosità e la concretezza.
Non sono mancati in Italia commenti inopportuni di qualche esponente istituzionale, immediatamente redarguito anche dalla propria parte politica o sollecitato alle dimissioni come accaduto a Cogoleto in Liguria. In Basilicata molte associazioni umanitarie, organizzazioni sindacali e forze democratiche, hanno chiesto al Presidente della Regione, di fare chiarezza sulle dichiarazioni e sui successivi commenti di altre persone su facebook del Direttore dell’Arpab. Migliaia di cittadini hanno sottoscritto una petizione pubblica che non può restare senza risposta. L’ANPI reputa necessario ed urgente un intervento del Presidente Bardi a salvaguardia e tutela delle Istituzioni Regionali della Basilicata affinchè non permanga alcun dubbio sull’encomiabile attività umanitaria promossa da Gino Strada quale figura tra le più luminose del nostro tempo.