Questa mattina nell’aula magna dell’I.T.C.G. Loperfido-Olivetti di Matera è stato presentato il libro “L’Ottantesimo della Resistenza, il lungo cammino della Costituzione – Matera 21 settembre 1943-2023. Atti del Convegno”. L’evento è stato organizzato da Comitato Provinciale ANPI di Matera, Spi Cgil di Matera e la Flc Cgil di Matera, in qualità di promotori delle iniziative per “L’80° della Resistenza, il lungo cammino della Costituzione”, che si sono svolte il 20 e 21 settembre 2023.
I lavori, coordinati da Eustachio Nicoletti, segretario generale Spi Cgil Matera sono stati avviati con i saluti istituzionali di Antonella Salerno – Dirigente Scolastico ITCG Loperfido-Olivetti di Matera, il Vicario del Prefetto, Vincezo Lubrano, il sub commissario del Comune di Matera, Maria Rita Iaculli e Francesco Mancini, Presidente della Provincia di Matera.
L’iniziativa è stata presentata da Carmela La Padula, Presidente ANPI provinciale Matera e Angela Uricchio, Segretaria generale Flc Cgil Matera. E’ seguita la proiezione del video relativo all’evento promosso il 20 settembre 2023 con le classi degli lstituti Secondari di secondo grado di Matera.
Spazio quindi al dibattito con gli interventi di Giampaolo D’Andrea, presidente Associazione per la Storia sociale del Mezzogiorno (ASSMAN), Donato Verrastro, professore associato di Storia contemporanea dell’Unibas, Giovanni Cerchia, professore ordinario di Storia contemporanea dell’Universita degli Studi del Molise,
Pier Giorgio Ardeni, professore ordinario di Economia politica e dello sviluppo dell’Universita degli Studi di Bologna, Francesco Palaia di Spi Cgil Nazionale e Vincenzo Calo della Segreteria nazionale ANPI Coordinatore ANPI Area Centro-Sud.
Di seguito l’intervento di Carmela La Padula, Presidente ANPI provinciale Matera. Un ringraziamento a tutte e tutti voi per essere qui.
Ringrazio la Dirigente Antonella Salerno, i docenti e gli studenti dell’Istituto Loperfido-Olivetti per averci accolti nella loro scuola.
E’ con grande soddisfazione che oggi presentiamo questo volume che speriamo sia utile soprattutto alle giovani generazioni per non dimenticare la nostra storia.
Questo volume innanzitutto raccoglie le relazioni del convegno storico che si è svolto il 20 settembre del 2023 nella Città dei Sassi, in occasione delle iniziative commemorative dell’80° anniversario dell’insurrezione di Matera contro le truppe naziste di occupazione.
Iniziative che si sono tenute, nell’anno dell’80° dell’inizio della Resistenza, in una due giorni, il 20 e 21 settembre, organizzate da Anpi nazionale, Comitato provinciale Anpi di Matera, Spi-Cgil e Flc- Cgil di Matera e patrocinate da Comune di Matera, Provincia di Matera, Regione Basilicata, Università degli Studi della Basilicata e Ufficio Scolastico regionale di Basilicata.
Nella prima mattinata del 20 sono stati protagonisti proprio gli studenti degli otto Istituti medi superiori che hanno partecipato al concorso dal titolo “L’80° della Resistenza, il lungo cammino della Costituzione”, con la presentazione e la premiazione dei loro straordinari lavori.
Ragazzi e ragazze che hanno, così, manifestato la voglia di interrogarsi sul passato recente, per riscoprire l’importanza del contributo dato alla lotta per la libertà, per ritrovare una memoria storica che non può essere cancellata, per riconoscere i valori che devono ispirare la propria condotta nella società e nella Repubblica democratica. Con piena consapevolezza, a loro dobbiamo affidare il testimone di questa pagina di storia per farne tesoro, stimolo per il futuro e per attualizzare i valori della Costituzione. Questa è la via maestra che l’Anpi intende perseguire, evitando che questi avvenimenti scadano nella mera dimensione del ricordo.
La mattinata del 21 è stata dedicata alla manifestazione ufficiale con le autorità e le associazioni che in corteo hanno percorso le tappe di quella sanguinosa giornata di ottantuno anni fa. A cominciare dal cippo posto dinanzi alla milizia, edificio fatto saltare in aria dai nazisti con all’interno quindici prigionieri, e poi all’ex Società Elettrica e in Via Cappelluti dove vi furono altre vittime per mano nazista, per concludere in piazza Vittorio Veneto con l’onore ai Caduti, la deposizione di un’altra corona al Monumento e gli interventi da parte delle autorità e di Vincenzo Calò per la Segreteria nazionale Anpi.
Nel pomeriggio del 20, presso l’Auditorium Gervasio hanno avuto corso il convegno storico e la tavola rotonda sui temi dell’attualità e negli ipogei è stata esposta una mostra di documenti d’archivio e foto storiche. Nel pomeriggio del 21, durante l’incontro delle delegazioni ANPI convenute nell’occasione a Matera, si sono tenute le presentazioni di alcuni libri sui temi della Resistenza.
Le relazioni e gli interventi degli esperti, docenti universitari, ricercatori, scrittori, rappresentanti della magistratura, degli enti locali, del sindacato e delle associazioni che si sono susseguiti nel corso delle tavole rotonde e delle presentazioni di libri sono stati momenti di confronto, di discussione e di approfondimento che hanno arricchito la città di Matera.
E da questi momenti di dibattito sono emersi con forza due riflessioni.
La prima riguarda la constatazione dell’emergere e affermarsi di una presa di coscienza sempre più diffusa della reale entità della partecipazione del Sud alla liberazione dell’Italia dal nazifascismo, prima circoscritta ai pur numerosi meridionali che avevano fatto la lotta partigiana al Nord.
Un arricchimento storico frutto di un appassionato e certosino lavoro di ricerca, emersione e connessione di tutti quegli episodi di sangue che si sono succeduti dall’8 al 25 settembre 1943 nelle regioni del Sud, e tra essi quelli di Matera del 21 settembre, che correttamente ha sancito come essi non andassero letti singolarmente, bensì collocati opportunamente nel contesto e nel clima di quei giorni:
l’imminente arrivo degli anglo-americani, lo squagliarsi del fascismo, la rabbiosa presa d’atto di ciò da parte dei nazisti e l’inizio di una loro ritirata fatta di razzie, uccisioni e distruzione di infrastrutture. Fattualità che hanno reso chiaro come quelle azioni individuali e collettive -pur avvenute senza organizzazione alcuna, spontanee e magari scatenate da episodi specifici- erano comunque legate dal comune denominatore di una insofferenza alle angherie naziste e che, perciò, si è trattato di oggettiva resistenza e accelerazione della cacciata dei tedeschi dal proprio territorio. Un importante e primissimo contributo di sangue che è venuto dal Sud alla Liberazione e, quindi, alla nascita della Repubblica e della sua Costituzione.
La seconda riflessione emersa dalle dotte e profonde analisi della due giorni materana è quella sulla necessità di un rinnovato impegno per la piena realizzazione della nostra Carta, così ben ideata e scritta dalle madri e dai padri costituenti: una Costituzione antifascista, dei diritti, del lavoro e della pace. Una architettura istituzionale sorretta da principi solidi e netti con poteri in equilibrio fra di loro, nessuno dei quali soverchiante l’altro, proprio per evitare uno scivolamento all’indietro verso quell’autoritarismo da cui ci si era appena liberati.
Una architettura che pur apparentemente non attaccata frontalmente, di fatto verrebbe minata dalle modifiche -realizzate o annunciate- che la snaturerebbero nel profondo. Con la legge sulla cosiddetta autonomia differenziata che va a smembrare l’unità d’Italia e altre proposte in itinere che vanno in un’unica direzione: il rafforzamento di un potere a discapito degli altri. Con la riforma del premierato si rafforzerebbe il potere dell’esecutivo a scapito di quello legislativo e dello stesso Presidente della Repubblica. Idem con la paventata separazione delle carriere dei magistrati che, di fatto, andrebbe ad indebolire il potere giudiziario, con l’apertura della strada alla sottomissione al governo dei pubblici ministeri e, quindi, un ulteriore accentramento nelle mani dell’esecutivo. Esattamente il contrario, dunque, di quanto voluto dai costituenti. Realizzando così la rottura di quel prezioso equilibrio a garanzia della democrazia che essi hanno, invece, ben cesellato.
Pertanto, tenere alta e ferma la guardia è doveroso per evitare che questo risultato nefasto per la democrazia venga raggiunto, magari pezzo dopo pezzo, in un quadro di indifferenza generale. Ed è questo il monito venuto dalla due giorni di Matera, chiaro e forte.
E’ amaro constatare come, a distanza di così tanti anni, il nostro paese non abbia ancora fatto definitivamente i conti col fascismo. Persino nei gangli più alti delle istituzioni si registra una imbarazzante reticenza ad accettare fino in fondo l’essenza antifascista della nostra Carta e della Repubblica nata proprio dalla lotta contro il buio di quel ventennio. E’ pertanto prezioso il continuo lavorio della ricerca storica che assolve al compito di scavare e di divulgare, mentre rimane in capo alle forze sociali e politiche il dovere di perseverare in una narrazione del fascismo che lo inchiodi alle proprie responsabilità storiche e morali. Per l’Anpi è sancito nello statuto l’impegno costante a “battersi affinché i principi informatori della Guerra di Liberazione divengano elementi essenziali nella formazione delle giovani generazioni;” nonché “concorrere alla piena attuazione, nelle leggi e nel costume, della Costituzione italiana, frutto della Guerra di Liberazione, in assoluta fedeltà allo spirito che ne ha dettato gli articoli .”
L’attualità ci mette anche di fronte al ritorno e al trionfo delle guerre: dal Medio Oriente all’Ucraina con l’orrore del massacro di tanti civili, tra cui donne e bambini. La società civile è scesa in piazza per chiedere percorsi di pace, disarmo, giustizia sociale e un cambio di rotta delle istituzioni nazionali e internazionali per fermare il massacro di civili , per chiedere di fermare tutti i conflitti armati nel mondo.
Perciò essere antifascisti oggi significa scegliere di contrastare l’ingiustizia, il sopruso, la discriminazione, il razzismo, schierarsi a difesa di chi è più fragile e più debole e impegnarsi a generare democrazia, libertà e pace.
Una visione che per l’appunto l’Anpi ha promosso anche nella due giorni di Matera, quale avvio del lungo percorso che si sta sviluppando in tutto il Paese, verso l’80 della Liberazione, che si celebrerà il prossimo 25 aprile.
Permettetemi di ringraziare ancora una volta i nostri illustri relatori: il prof. D’andrea, il prof. Verrastro, il Prof. Cerchia, il prof. Ardeni, e il nostro caro prof. Angelo Bianchi.
Un ringraziamento va agli enti pubblici che ci hanno fatto l’onore di patrocinare le nostre iniziative ( la Provincia, il Comune), all’Anpi nazionale e al coordinatore per il Sud Vincenzo Calò, ai sindacati CGIL SPI e FLC di Matera che ci hanno affiancato nell’organizzazione delle stesse, grazie ad Angela Uricchio e a Eustachio Nicoletti e a Francesco Palaia dello SPI Nazionale.
E grazie a tutti gli Istituti Scolastici che con i loro studenti hanno collaborato con noi.
La fotogallery del convegno (foto www.SassiLive.it)