La poetessa materana Antonella Pagano approda al Polmone Pulsante, Salita del Grillo al civico 21 di Roma.; il 25 gennaio con una performante critica d’arte, un format da vernissage d’avanguardia, laser e raggi luminescenti -nella fertilità del buio- diretti sulle opere d’arte insieme alle sue parole e ai fogli manoscritti in preziosa calligrafia. Pensieri estratti dalla stessa critica e magicamente apposti sulle pareti nei pressi delle opere. Una vialucis generata dal e dopo il successo strabordante del Suo Manifesto per il Rinascimento italiano e per l’Homo intellettuale autentico che facciamo nostro e riportiamo a piè d’articolo. Antonella Pagano presenta insieme a Franco Campegiani una mostra affascinante, una pioggia siderale finita per …magia dell’arte….in un utero storico della capitale. “Il Campegiani ci sarà con la Sua parola solenne, la sua poetica, la sua filosofia filtrata lungamente, passata al crogiuolo della verità coltivata sino a scrivere il Ver Sacrum – di recente pubblicazione. La mostra “Digging into Khaos” è di Claudio Fiorentini che, in questa stagione pittorica, s’impone con un provocatorio rosso…una ferita scarlatta”, riferisce la Pagano, che rifiuta l’essere ritenuta critica d’arte e opta per la “sensitiva dell’arte”. Il Polmone Pulsante è il Centro Promozionale delle Arti e della Ricerca nato a Roma nel 1976 in via Nomentana, 403 su iniziativa di Saverio Ungheri e della moglie Teresa Nasso, pasionari puri dell’arte. Dal 1989 va a incunearsi nella storica e cinematografica Salita del Grillo ed è là ancora oggi a compiere 38 anni di attività. “Pittori, scultori, scrittori, poeti e musicisti tra i più conosciuti hanno vissuto e vivono in questo luogo strabiliante. Premi letterari di poesia nascono e crescono, artisti giovani e meno giovani lanciano le loro parole, i loro pensieri, i loro colori; le retrospettive cantano il tempo che è stato, mentre il nuovo scrive le sue pagine scintillanti. Non c’è classe sociale che non si sia confrontata col palpito di questo Polmone, che non v’abbia respirato all’unisono e nella condivisione di una moltitudine sfaccettata di pensieri. Fedi politiche? Tutte si son misurate con questo pulsare; cultura europea e mondiale hanno incontrato l’Arte italiana, i suoi cantori e gli esperti più raffinati. Per un lungo periodo il posto ha anche goduto del Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma. Pensi a quanti sono passati di là: Francesco Albanese, Sarina Aletta, Claudio Angelini, Silvano Agosti, Giuseppe Arcidiacono (docente di Meccanica Superiore all’Università di Perugia), Leopoldo Attolico, Mons. Corrado Balducci, Paolo Balmas, Dario Bellezza, Luciano Benadussi, Sergio Bernardi (parapsicologo), Tomaso Binga, Delia Boccardo (attrice), Palma Bucarelli (Sovrintendente della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma), Padre Candido della Scala Santa (esorcista), Adele Cambrìa, Lea Canducci, Mons. Mario Canciani, Michele Caputo, Renato Civelli, Benito Corradini, Bruno D’Amario, Gabriele D’Annunzio, Grazioso David, Liliana De Curtis, Ivana Della Portella, Maria Denis, Giorgio Di Genova, Alberto Di Stasio, Fabio Doplicher, Adele Faccio, Mons. Giovanni Fallani (Presidente della Pontificia Commissione D’Arte Sacra), Giulio Ferroni, Claudio Fiorentini, Anita Garibaldi, On. Antonio Gerace, Massimo Ghini (attore), Augusto Giordano, Massimo Grillandi, Domenico Guzzi, Carlo Lizzani, Enrico Longo, Luciano Luisi, Mario Lunetta, Kay Mc Carty (musicista), Giuliano Manacorda, Domenico Marafioti, Dacia Maraini, Walter Mauro, Elsa Mazzoni Latini, Filiberto Menna, Mario Migliardi, Renato Minore, Francesco Misiani, Ugo Moretti, Elio Mercuri, Lamberto Mercuri, Vincenzo Mollica, Enzo Nasso, Silvana Pampanini, Elio Pecora, Walter Pedullà, Mario Petrucciani, Lamberto Pignotti, Antonio Piromalli, Ludovico Pratesi, Otello Prefazio, Derna Querel, Albertina Repaci, Leonida Repaci, Vito Riviello, Ro’ Rocchi, Annalisa Saccà (docente Università St. John’s di New York), Carlo Santa Maria (Direttore delle Carceri di Regina Coeli), Luigi Saraceni, Dario Schena Sterza (fisico), Giuseppe Selvaggi, Emilio Servadio, Giacinto Spagnoletti, Renato Squillante ed il suo gruppo musicale “Flat”, M. Luisa Spaziani, Luigi Tallarico, Gianni Toti, Lorenza Trucchi, Carlo Vallauri, Giorgio Weiss e tanti altri. Giornalisti ed editori di fama internazionale hanno scritto del Polmone pulsante. Poi la Pagano continua: “Nel museo del Centro sono in bella mostra le sculture pulsanti di Saverio Ungheri , quelle che hanno caratterizzato il percorso creativo dell’artista e che si possono ammirare in visita dal lunedì al venerdì. Sulla grande scalinata pulsano altre sculture in metallo e plastica la cui abilità motoria – animazione che ha loro conferito l’immaginazione fertilissima di Ungheri – può essere ininterrottamente comandata attraverso un pulsante elettronico”. Lungo questa scalinata la nostra poetessa porterà la cultura lucana, la poesia che essa ha saputo cavare dalla terra che dice le scorre nelle vene. S’avventurerà, poi, attraverso sale con volte, scalinate cieche e archi romani sino alla “Sala del Pozzo” che, in tempi remoti, era la Chiesa di San Salvatore delle Milizie. Ma chi ha recuperato il sito, le chiedo? “Tutti gli ambienti sono stati recuperati dal Maestro Ungheri con un restauro archeologico – dopo secoli di incuria – proiettandoli dalla “palus putredinis” nella straordinaria realtà comunicativa di oggi”. Dunque è là che la poesia lucana e la voce magnetica di Antonella Pagano risuoneranno a segnare la storia romana e lucana insieme. “Si. Un contesto carico di probabili ipotesi metaempiriche, culture archiviate, culture moderne, culture in ricerca, culture in divenire. Un piccolo straordinario pattern riemerso dal sottosuolo dell’antica Roma che canta in rima, in note, in parole sante e profane, in magie”. E il 30 gennaio avrà un’altra serata? “Già, e pensi proprio nel giorno del mio compleanno”. Allora risuonerà nuovamente la sua voce con la piece: “ Brigantessa dalle lunghe trecce “. Ancora una volta la pluripremiata piece storica di Antonella Pagano percorrerà luoghi densi di avvenimenti. Due serate palpitanti, pulsanti, mentre Lei, frusciante nei suoi abiti di raffinata concezione che essa stessa disegna, con i suoi cappellini e quelle fasce bellissime sulla fronte a… “proteggere i pensieri” arriverà a sorprendere mura antiche, a meravigliare di lucanità e della terra rossa di Puglia dov’è nata…a meravigliare strade e cuori, a prestare voce, mani, grafìa ad anime che vivono nelle sue opere teatrali, alle anime che son passate prima di lei, al pubblico che giunge d’ogni dove. Antonella Pagano fugge col suo sorriso da eterna bimba innamorata della vita e meravigliata anche del più piccolo “frullo del Colibrì” e mi dice: “… grazie per la sua intervista e grazie per ospitare il mio Manifesto…tenterò di palpitare anche con un improbabile eppur vero Polmone pulsante in Salita del Grillo nel cuore della capitale, stasera, perché non viene?” .
MANIFESTO
Che meraviglia…il vento s’è levato! E’ quest’anima poetica, come una grande chioma che di anno in anno s’infittisce e palpita come un grande cuore pulsante parole, quest’anima-chioma che s’agita e rinvia le vibrazioni all’universo attonito! Che meraviglia! Siamo ancora seduti alla sua benevola ombra e il vento sussurra della possibilità d’un Rinascimento culturale italiano e d’un Homo intellettuale…autentico. E’ scaturigine di un lungo lavorìo interiore quello che m’ha portato alla profonda consapevolezza dell’urgenza del Rinascimento culturale con la compostezza propria dell’Intellettuale autentico, interprete reale dello spirito di questo tempo- connessi, l’uno e l’altro, ad un Umanesimo di nuova generazione, pur denso del dna nato e modificato alla scuola dei Secoli e dei Maestri di ciascun secolo. E’ onorare la vita e il tempo, intrecciare il passato con il presente e il futuro per farne una treccia d’oro, una liana tra chioma e chioma, ghirlanda per illuminati, segnalibro per il libro più bello che ogni uomo scrive: la vita. Nel nome di tutti i territori geografici e di quelli per i quali occorre un’esplorazione peculiare, parlo dei territori dell’anima, del cuore dell’Uomo, della spiritualità; nel nome dell’alfabeto di terra e di cielo, dell’alfabeto di pane, di corpo, delle pagine d’acqua, di fuoco, d’aria e d’etere che vado disegnando e componendo; nel segno dell’appartenenza al genere generante genere; nel segno dell’equazione per la quale la bella parola sappia farsi bell’azione, ogni giorno, in qualunque punto del pianeta che ci è stato destinato gratuitamente; nel nome della scienza, che non è antitesi della spiritualità, alleata invece della verità, l’Astronomia e l’Astrofisica peculiarmente; nel segno della necessità e dell’urgenza che la Società contemporanea riaffermi tutto quello che già era sostanza della conoscenza antica, ovvero: il rapporto d’interdipendenza fra tutto, secondo un piano d’armonia universale; nella consapevole azione che consenta alla ricerca del poeta, alla ricerca dell’artista e di tutti i pensatori d’estendere i propri confini di conoscenza e di approfondimento per combattere la superficialità, il disimpegno, la deteriore leggerezza; nella consapevolezza che l’Uomo sta stretto finanche nel cielo stellato; consapevoli della nostra ombra e delle nostre tenebre, consapevoli, pertanto, che la riflessione ha da essere assolutamente interdisciplinare, dimensione intrinsecamente umana, e forte della certezza che l’Uomo è aperto al suo continuo auto-superamento; consapevoli che, in quanto essere intrascendente, è aperto al non ancora, aperto all’oltre, all’altro da sé, al superamento dei limiti; che verità e diritti sono ingredienti imprescindibili quanto la gioia e il sorriso, il silenzio e l’infinito; che la differenza nella coesistenza di tradizioni culturali grandi, ricche, uniche, come le grandi, ricche e straordinarie religioni del globo, riti e fedi altrettanto forti quanto la fede nella poesia, dunque nella bellezza della parola; consapevoli solidamente che divergenza, varietà e disaccordo sono miniere di possibilità di crescita e rivisitazione della prospettiva rispetto all’Uomo, alla Cultura, alla Politica, alla Convivenza civile e solidale nell’ottica di un progresso autentico; consapevoli che il progresso autentico è costituzione di un sé sociale e culturale che riesce a comporre, insieme con gli altri da sé, identità durevoli e dinamiche, libere di mutare pur mantenendo cardini di rispetto; consapevoli di tutto ciò possiamo concretamente pensare che: ogni gesto di cultura è mattone d’immenso valore per l’edificazione del nuovo Rinascimento italiano e la ri-nascita dell’Intellettuale…autentico. Nel nome di tutti questi segni sento di poter e dover dire che occorre essere solerti, vigili, concreti e veloci…che il tempo fugge e che occorre un grande illuminato discernimento…che il tempo fugge e le nuove generazioni debbono trovare la Nazione faro che i Padri hanno unito e fatto grande anche nell’integrazione con le altre culture e grazie anche a queste. Occorre onestà intellettuale e culturale perché germoglino fiori e non immondizia. E perciò occorrono intellettuali vivi, onesti, composti, guerriglieri della letteratura, della pittura, della scultura, delle arti tutte; coraggiosi e impavidi costruttori di Pace e di Cultura autentica. Troppo spesso il termine Cultura è stato abusato; usato per indicare tutt’altro. Troppo spesso Cultura e Bellezza si sono pericolosamente allontanate. Troppa mistificazione! La verità è la poesia vera. La verità è vita vera. La mistificazione luciferina conduce al buio e l’oscurantismo genera notti infertili, baratri. Occorre dedicare la propria parola e la propria bella azione ai Maestri che ci hanno preceduto, i giganti che dobbiamo emulare; allora, in questo momento storico, posso pensare al grande costruttore di Pace, di Integrazione, di Libertà, di Intelligenza: Mandela e con Lui tanti Maestri che hanno fatto crescere, cambiato il mondo; in questo momento penso a Papa Francesco; ogni grande Uomo si fa Uomo di sempre. Ci si eterna a compiere gesti di illuminata umanità. E penso a Malala, la giovanissima Donna Pashtun; Malala Yousufzai sta inondando l’intero pianeta del suo sorriso e sta battendosi per la libertà e l’istruzione delle donne che ancora oggi non hanno diritto alla Verità della Conoscenza. A suo padre che, contrariamente alla tradizione non proprio a vantaggio delle donne, la volle: ”libera come un uccello”. E sebbene non sia di questo momento storico, io debbo pensare a San Francesco che ha guidato la mano di me piccolina sin dalle elementari; l’ha guidata sul territorio della Bella Parola, la Poesia, come sul territorio della Bella Semplice Parola detta al compagno di banco, al fratello, allo sconosciuto per strada allorchè ha bisogno d’un qualcosa. E penso ai miei figli, quelli veramente miei e quelli intesi quali figli tutti, generazioni contemporanee di quei genitori che son riusciti nell’imponente compito di genitori; ai figli che percorrono vie luminose, sia come uomini che come professionisti deontologicamente corretti, ai figli che sono e saranno interpreti e attori del loro tempo. E penso a tutti di questo piccolo pianeta, puntino dell’immenso universo…che troppi confini e steccati alziamo in un così piccolo spazio ove è, invece, meraviglioso pensare che: tutti possano incontrare tutti meravigliosamente, come all’ombra della grande chioma poetica. Consci tutti che ciascuno è territorio fertile per lasciare che l’anima fiorisca e la mano sappia scrivere la più bella parola che si sia mai stati capaci di coniare.