Antonella Pagano all’incontro nazionale di Biodanza: Di seguito l’intervista rilasciata alla nostra redazione.
Le chiedo: è ecclettica lei o la sociologia e la poesia hanno attinenza con la Biodanza?
“Colmare di vita la vita, la danza della terra amica”, così ho titolato la mia risposta al suo quesito e al contributo offerto ai lavori dell’incontro di Biodanza a Roma il 27, 28 e 29 settembre scorsi, organizzato dalla Scuola di Roma con i suoi maestri Marinella Ascione e Gill Piras; poi continuerei: il terzo millennio ruggisce! Albe di guerre e fragilità! Tante fragilità, degli uomini, dei popoli, del pensiero, delle politiche, delle istituzioni, dei tanti territori siano essi psichici, interiori che fisici, quindi dell’intero pianeta. In parola poetica: Tramonto di calendule! Dovrei dire questo se solo mi soffermassi a quanto gran parte dei media ci narrano e invece sono stata all’incontro nazionale di biodanza per augurare a tutti e ciascuno il buona giornata, buona vita, buona danza della vita. E lo ripeto qui: sono arrivata da chissà dove con i piedi incipriati di terra. Non ho scarpe né calze…..lenta e danzante sollevo le palpebre per emergere al giorno che sto vivendo e alla realtà avvolgente, piano, piano e danzante guardo….quanta preziosa luce nasce già saporita di terra, storia e tempo! Quanta preziosa luce mi danza attorno, quante braccia come ali e il tempo lento e danzante…luce, braccia e tempo armati solo di solennità! Insieme a me tanti illustri accademici, una per tanti la Prof.ssa Erica Francesca Poli.
Quale è stato il suo messaggio, la sua ricetta?
Dicono di me che son poeta e in questo segno mi hanno voluta e allora mi son detta: cosa dire se non che è urgente colmare di vita la vita? Credo che a questo risponda efficacemente la pratica della Biodanza; è come dire che con essa si riesca a mettere un esponente ancora più elevato alla poesia della vita; del resto ho sempre affermato che la poesia è la vita e che anche i più bei versi -se non versati nella vita- sarebbero vuoti. Colmare di vita la nostra vita e cooperare al miracolo della vita. Colmare la vita di vita nell’oggi commerciale che colma la vita di troppo e soprattutto di superfluo che confonde e sporca l’intero pianeta è imperativo al quale lavoro da un cinquantennio. Dire fino allo sfinimento che l’essenziale è il miracolo della vita, e che la bella parola deve sapersi tradurre in belle azioni, sa bene che è il mio costante inesausto impegno, non solo un messaggio. Con l’essenziale dobbiamo colmare la vita, solo allora la vita sarà vita, pienamente, e l’Uomo pienamente Uomo, di quella Umanitas che pare scomparire sempre di più tra fluidità di genere e percentuale di robottizzazione.
Dunque lo strettissimo connubio tra vita e poesia sono il mix che fa funzionare il suo messaggio e la ragione per la quale la scopro in mille ambiti della vita sociale ed artistica?
Sicuramente, benchè vi siano anche altri ingredienti. E’ vero che coltivo da sempre la Parola – del resto: la lingua è la civiltà d’un popolo – ma sa quale parola ritengo sia la più magica fra tutte? E’ Incontro, nasciamo grazie ad un magico, sorprendente, straordinario incontro. La Poli sostiene, e questo a me piace tantissimo, che anzi si sia in tre, un ovulo, uno spermatozoo e il ‘si’ di ciascuno di noi. E’ come dire che c’è il nostro sì alla vita, il nostro si a desiderare di venire al mondo ed esserci, e stare, pertanto, quando compiamo azioni contro la vita ci si contraddice, è essere incoerenti con se stessi. Provi a sillabare la parola INCONTRO: in, con e tra, tra gli altri. Andare incontro agli altri. Incontra il mondo con vitalità! Noi siamo allorchè sentiamo il corpo di nostra madre, allorchè ci specchiamo negli occhi d’un altro da noi, noi siano allorchè ritroviamo l’albero, la formica, il leone, il fiume, la nuvola, il tutto attorno a noi in una unica grande straordinaria danza che è armonia, sussulto benevolo, incanto, palpito di vera, autentica, vitale civiltà in cui l’umanità -che si sostanzia di slancio verso l’altro- si ricompone per evolvere e diventare luminosa. Dunque, non albe e tramonti di calendule bensì aurore, albe, crepuscoli, tramonti, notti e giorni in cui tutti insieme, con vitalità, si operi per colmare la vita di vita.
Può dirci qualcosa della famosa Psichiatra e Psicoterapeuta Erica Francesca Poli?
Mille cose avrei da dire…in estrema sintesi ha affermato che la danza è in noi e che l’acqua di cui siamo fatti compone melodie e melodie; che rianimare la vita con la danza equivale a riconnettersi alla vitalità dell’origine. Ha quindi narrato magnificamente della Risonanza, una delle leggi che regolano il suono, che spiega la natura sottile della Biologia, che è legge dell’elettromagnetismo e mille altre cose ancora. E’ stato magnifico sentirLa asserire che all’origine della vita c’è un suono che attraversa la luce; che in un raggio di luce che si curva e si fa attraversare dal pensiero c’è il destino del mondo; che dalle Supernove alle cellule, sotto ogni cellula -molecole della vita- c’è vibrazione. Pertanto avvicinarsi alle vibrazioni significa avvicinarsi ai segreti della vita in noi e attorno a noi. E’ così che danza e la Biodanza concretizzano e moltiplicano tutto ciò. Pressochè scontata a tal punto l’esclamazione: pensi quanto sia dissonante l’Oggi! E ancora di Lei: fuggendo dal sentire fuggiamo dalla verità perché l’autenticità dell’incontro con le emozioni non è solo poesia, è incontro con forze naturali, universali, selvagge e, per certi versi, indomabili. Dunque la promozione della salute parte dal riconoscere l’essere umano nella sua totalità, il paziente è più della sua malattia.
Come concluderebbe?
Non posso concludere…la vita è un fluire continuo e molti sono stati gli interventi e soprattutto la Biodanza comunitaria, 170 biodanzanti arrivati da tutta Italia, un affastellarsi di emozioni che consiglierei a tutti, uomini e donne di tutte le età. Mi sono imposta di studiare la medicina, le lettere, la sociologia e le scienze religiose per comprendere un po’ il miracolo della vita…ed ho dovuto vivere più che 5 decenni per significare la comprensione benchè sempre consapevole di dover rivedere tutto col sorgere del nuovo giorno, del nuovo sole e della nuova luna …per poter dire oggi che il miracolo della vita è anche il misurarsi, il confrontarsi umile e fecondo con altri punti di vista, è meravigliarsi quando si scopre una nuova piccola verità e quando, pur arrivando da percorsi culturali e territoriali diversi, in questo caso io sono meridionale e la Poli è settentrionale, le verità cui siamo pervenute sono assimilabili…. Allora l’armonia accarezza l’anima e si avverte più solidamente di essere concittadini di questo magnifico pianeta cui dobbiamo tutti urgentissimo rispetto, amore e azioni congiunte, solidali, costanti e infaticabili perché conservi i suoi giardini, i suoi fiori e tutti i frutti che ci dona…frutti che di certo non avvelena lei!