Chiude il 30 gennaio 2024, con la pièce Apolide, la Teatraltrilogia di Antonella Pagano e nella stessa sera apre il 1° Cantiere della Bellezza in Roma. Unasera in cui il teatro s’è colmato d’un denso pathos composto di parole, musica e danza. Intrecciata alla storia e alla speciale magìa della voce della Pagano, poeta-sociologa e interprete della stessa opera, la parola s’è fatta carne, si è incarnata sorprendentemente nel corpo di Laura Amadei, la splendida danzatrice che è stata la donna che diventa madre cadendo dal barcone nel Mediterraneo; nel mare nostrum infatti partorì il piccolo apolide. L’Opera della Pagano ripercorre un fatto di cronaca accaduto nella realtà, la danza mortale in cui una giovane madre cadendo in acqua partorì. Morirono entrambi e furono ripescati ancora legati l’uno all’altra dal cordone ombelicale! Nel teatro di Documenti -invece- danza e parola si sono fatte musica in una solenne e sacrale orchestrazione grazie alla maestrìa di Daniela Brandi, si sono fatte: “Il vero nome della vita….è amore” -inno cantato in fil di voce dalla Pagano che l’ha composto; la Brandi lo ha eseguito al pianoforte in duo col violino della M° Rosemary Brown, già violino dell’Arena di Verona e del Teatro dell’Opera di Roma. Dopo la prima parte in cui la serata è stata di puro teatro, la Pagano ha annunciato il Cantiere della Bellezza. A tale riguardo, riferisce -fra l’altro- Antonella Pagano:”…auspico che in Italia si promuova un sistema nazionale per la bellezza; credo sia oramai inderogabile; sono diversi decenni che il Cantiere della Bellezza è germogliato in me come conio lessicale, anni ed anni trascorsi a lavorare perché potessi materializzarlo, insomma farlo diventare realtà con corpo e pilastri ed è occorso tanto tempo prima di farlo nascere in Roma, dopo Matera, Nepi, Morcone, Genova, Benevento etc.”. In Roma la poetessa gli ha posto -per cornice- una piéce teatrale in puro stile Pagano,drammaturgia umanitaria, tutta centrata sui Diritti Umani; insomma il suo Teatro dei Diritti e della Legalità che trova sublimità nella prosa poetica, in quelle sue liriche spesso accompagnate dal coro greco di cui sa farsi corifèo e, a un tempo, porgere la narrazioneintessuta di tratti epicie camei fiabeschi.Onnipresente è la musica che la stessa poeta appulo-lucana-romana-italiana-terrestre, come ama definirsi, compone e che la M° Daniela Branditraspone sul pentagramma. Altra cornice che la Pagano, presidente dell’Associazione APS La Tenda dell’Abbraccio, ha prescelto è stata “una Donna maiuscola: Giulia Caianiello, la sapiente coltivatrice di fiori alleata della Natura di cui ne rispetta ritmi e virtù e che dei ritmi e delle virtù ha fatto i punti di forza insieme al rispetto e all’amore; sbocciano così i suoi gioielli floreali, fiori unici, nò plastiche monouso, nò sostanze chimiche, men che meno coltivazioni intensive. Perciò, oltre al cartiglio che ho ideato per ‘certificare’ tutti gli Istigatori di Bellezza, la Caianiello ha confezionato i Bracciali Floreali, dono di rara bellezza e simbologia per riconoscersi persone che spendono la propria vita nel segno e nel fare Bellezza”. Il “tessere coperte di corolle” della Pagano s’è, dunque, fatto realtà. “Si, irrorare la terra con sidro d’umanita” “è divenuto palpabile negli uteri che si susseguononel magico Teatro di Documenti. Tutti gli Artisti, Intellettuali, Docenti universitari, Filosofi, Danzatori e Musicisti si sono espressi con la propria pragmatica visione della Bellezza ed hanno decisamente incarnato i “gesti d’umanita”, le “parole buone come il pane”, i “gesti meravigliosi”, le “condotte da genere umano”, una Umanità dal “volto amabile e fiorito come i territori” delle mie liriche; e tutto è accaduto all’insegna dell’operare insieme, nell’incontro, l’in con e tra la gente – quell’eloquente sillabare che mi appartiene profondamente; è così che l’incontro risulta sacro, risulta dono bene-detto. Ogni Istigatore di Bellezza ha percepito tutto questo e perciòsi è espresso informalmente, seguendo la sostanza più vicina alla propria anima, quella del bene per il bene, quella per onorare la Bellezza e donarla al meglio ai tanti che ancora una volta hanno colmato interamente il Teatro dentro il Monte dei Cocci a Testaccio in Roma. Così l’attrice e danzatrice Laura Amadei ha passato il testimone ai grani di saggezza della poeta e dirigente scolastica Fabia Baldi; quindi la musicista Jaquelina Barra, arrivata appositamente da Buenos Aires con il suo Ukulele, ha sparso magiche note e sussurri da incantamento; Elisabetta Berto -del Trio Artemisia- ha finalmente posto il testo e cantato Oblivion, e lo ha fatto con voce enigmatica e di grande impatto emotivo; mentre Anna Bruno, soprano, ha dato nuovi colori e timbri ad “Amar la vita è follìa” della Pagano, insieme aFlavja Matmuja, giovane plurilaureata soprano e Valdrin Gashi, elegante baritono, anch’esso plurilaureato. Alessandra Casino, con il Suo Padrenostro, cantato e suonato, oltre che composto nella musica, è stata la nota più vicina alla ricerca della deliziosa interiorità, quella che segna -delineandola- concretamente la persona umana evoluta, mentre Rosella Fanelli, docente al conservatorio di Vicenza e fondatrice di Kathak Italia, ha catturato tutta l’attenzione ed ha quasi ipnotizzato e incantato la platea mostrando, con prassi magistrale, come il ritmo, sostanza intima della poesia e della musica, sia poi il battito dell’universo. L’emblematica filosofa Raffaella Fiori, finanche madre di quattro figlie, ha ricamato Bellezza passando per le figure familiari dell’affetto più intimo, la madre, la nonna, quelle che segnano tutta la vita di noi umani e lo ha fatto con parole di poesia purissima; pragmatico il contributo di Michele Gerace, Presidente dell’Osservatorio sulle Strategie Europee per la Crescita e l’Occupazione, Avvocato e ideatore di “Costituzionalmente: il coraggio di pensare con la propria testa” con un documento assai importante e che arricchisce il patrimonio del Cantiere. Francesco Gherardi, compositore e polistrumentista; specialista in Tabla e in body percussion, ha materializzato il ritmo passando prima per il corpo e poi con gli strumenti; Francesca Lopane Presidente della Fondazione Springer, studiosa e preziosa coltivatrice di memoria, ha arricchito il patrimonio del Cantiere donando documenti importanti, fra gli altri,due poesie inedite di Elisa Springer.Gloria Maccaroni, curatrice d’immagine, unica titolata in Lazio,ha saputo dirci come restituire all’immagine la pienezza integrale della persona umana, di ciascuna persona nella speciale unicità mentre Monica Marziota, soprano, plurilaureata in Conservatori di molti continenti, con il suo Gospel ricamato di cultura internazionale è stata testimone del saper travasare -in maniera nutriente- dentro la personale tradizione la cultura altra e, da quello sposalizio, riuscire a generare un nuovo gioiello musicale;Simone Salerno Maestro di danza e specialista in Tango, ha danzato con Laura Amadei; la Pagano ha voluto questa danza non solo per passione personale anche perchè – giustamente – riconosciuta Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO; con la stessa forza ha voluto Lorena Salis, Maestra di danza classica spagnola e di Flamenco,oltre che fondatrice di Studio Flamenco Roma che s’è spesa in una performance di rara maestrìa ed intensità con una coreografia raffinata e ricercata nella tecnica e nel pathos sottolineati, entrambi, dalla vigorosa eppure elegante gestualità vestita d’un abito rosso-Spagna. Eugenia Serafini docente universitaria e fine poetessa oltre che pittrice blasonata da innumerevoli e prestigiosi premi, ha significato magistralmente la Bellezza, in parole da alta pedagoga dell’Arte e in opere -due magnifici ventagli ‘decordipinti’ sono stati, infatti, esposti nel magnifico salone del Teatro-; Andrea Tommasini,docente universitario,accademico costantiniano, è manager di lungo corso anche internazionale, nonchè Ambasciatore di “felicità”; si è speso in una lectio magistalis che la Pagano inserirà nel foglio n. 2 del ‘giornale’: “Il Cantiere della Bellezza” – organizzato e stampato per la serata del 30 gennaio 2024; Patrizia Valeri, Magistrato Patrocinante in Cassazione e Magistrature Superiori ha desiderato testimoniare come “Il Cantiere della Bellezza” apra lo sguardo attento alle innumerevoli riflessioni sul concetto di bellezza e come, perciò, il 30 gennaio 2024 sia stata una data importante negli eventi della storia romana; per la prima volta, infatti, a Roma -capitale d’Italia- si è celebrata la “festa della bellezza”, evento unico anche nel panorama socio-culturale italiano; la pièce Apolide, dunque, si è sommata a momenti di musica, danza e poesia espresse da straordinari artisti ed intellettuali dentro i suggestivi scenari storico-architettonici del Teatro di Documenti. Bellezza dal greco “aistesis” “percepire”, come Davide Hume ebbe a dire -in sintesi-: “il bello è negli occhi di chi lo contempla”. Iolanda Zignani -del Trio Artemisia-docente di flauto traverso, pare respirare con lo strumento aerofono e, respirando, rinvia al mondo la magia dei suoni”. Serata densa, dunque, con molti ed eccellenti ospiti della Cultura, dei media, delle rappresentanze istituzionali internazionali in un format assolutamente non déjà vu, ma soprattutto in un autentico incalzante tripudio di conoscenza.
Feb 13