La poetessa-sociologa Antonella Pagano idea e celebra la 1° edizione del Premio destinato a Coloro che spendono la propria vita per la Bellezza e lo fa nella serata del 30 gennaio 2024 in cui ha portato in scena “Apolide”, opera in puro stile Pagano, con drammaturgia umanitaria, tutta centrata sui Diritti Umani; insomma il suo Teatro dei Diritti e della Legalità che trova sublimità nella prosa poetica, in quelle sue liriche spesso accompagnate dal coro greco di cui sa farsi corifèo e, a un tempo, porgere la narrazione intessuta di tratti epici e camei fiabeschi. Onnipresente è la musica che la stessa poeta appulo-lucana-romana-italiana-terrestre compone e che la M° Daniela Brandi porta in pentagramma. Il profondo anelito della poetessa è che l’Italia si doti presto di un Sistema Nazionale per la Bellezza; dopo il conio lessicale “Cantieri della Bellezza” diversi anni addietro, la Pagano si è solidamente impegnata nel porli in essere con corpo e pilastri in molti luoghi. Nel sorprendente originalissimo Teatro di Documenti, realizzato da Luciano Damiani, il più grande scenografo che l’Italia abbia mai avuto, Teatro unico al mondo per bellezza, architettura e scenotecnica, antesignano nel mondo a fare dello spazio teatrale lo stesso spazio in cui si muovono gli attori e vive il pubblico, il primo a poter far emergere dal pavimento o calare dal soffitto gli attori, il primo a poter mostrare lo spettacolo su piani sovrapposti, proprio lì ha pensato di celebrare la Prima edizione del Premio a Coloro che spendono la propria vita per la Bellezza.
Madrina della 1^ Edizione l’Onorevole Cinzia Dato, fra tanto altro, già Membro della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani. Laura Amadei, Fabia Baldi, Jaquelina Barra, Elisabetta Berto, Daniela Brandi, Rosemary Brown, Anna Bruno, Giulia Caianiello, Alessandra Casino, Rosella Fanelli, Raffaella Fiori, Valdrin Gashi, Michele Gerace, Francesco Gherardi, Francesca Lopane, Gloria Maccaroni, Monica Marziota, FlavjaMatmuja, Simone Salerno, Lorena Salis, Eugenia Serafini, Andrea Tommasini, Patrizia Valeri, Iolanda Zignani sono gli Istigatori di Bellezza che la Pagano, presidente dell’Associazione APS La Tenda dell’Abbraccio, ha ‘certificato’ con un cartiglio che essa stessa ha ideato; fra loro, 2 i premiati per le mani della Madrina Cinzia Dato: Marina Sonzini,letterata e Storica dell’Arte, top manager europea, coraggiosa e generosa mecenate dell’Arte e degli Artisti italiani, oltre che collezionista d’Arte per passione; intervistata dalla Dato, fra l’altro, ha dichiarato”…la Bellezza è un dovere, è un dovere proteggerla, è un dovere insegnare a riconoscerla, un dovere contribuire a trasmetterla…come ogni verità la Bellezza esiste prima di noi…e nessun essere umano può realizzare una crescita intellettiva e spirituale senza riconoscerla…nessuna intelligenza artificiale, nessun sedicente (proclamato o proclamatosi) artista, nessuna istituzione con fini diversi dall’etica può generare bellezza…La bellezza è il gesto creativo che più avvicina il genere umano all’intelligenza creatrice, sia attraverso ciò che chiamiamo ispirazione, sia attraverso il dono più alto che solo gli artisti hanno, di essere in grado di dare forma e trasmettere agli altri la meraviglia di cui sono portatori”.
Gianpiero Paolo Cirillo, Presidente di Sezione del Consiglio di Stato i cui Saggi sono autentiche pietre miliari, in uno vi si legge:”…Il diritto al borgo come una delle declinazioni del diritto alla bellezza e come luogo dell’altrove…le possibili declinazioni della bellezza nella teoria generale e nel diritto positivo…in realtà ciascuno di noi dentro di sé conosce gli effetti -definitivi o transeunti- dell’esperienza della bellezza, ma non sa dire cosa sia…La Costituzione, all’art. 9, anche nella versione recentemente riformata, non usa il vocabolo ‘bellezza’…Fare della bellezza l’oggetto di un diritto postula l’esigenza di individuare, oltre al già visto interesse protetto, sia i soggetti che ne sono titolari sia il suo contenuto il che poi consente di classificarlo tra le varie tipologie dei diritti, individuali, sociali, dominicali, personali di godimento….”. Il cartiglio metallico in dono alle due personalità premiate è stato disegnato dalla Pagano e realizzato nella bottega orafa “Materia” di Lela Campitelli, nei Sassi di Matera. Anche questo riporta, cesellate, le due rondini con le quali la Pagano segna da anni le sue creazioni editoriali.