Archeoclub d’Italia, 11^ edizione “Premio Internazionale Sergio Nigri”: intervista alla sociologa Antonella Pagano, madrina del Premio . Di seguito le dichiarazioni rilasciate da Antonella Pagano.
Lei è madrina a vita di questo prestigiosissimo Premio Internazionale Cultura, Arte, Spettacolo organizzato dalla Sezione di Bisceglie dell’Archeoclub d’Italia, Movimento di opinione pubblica al servizio dei Beni Culturali e Ambientali che in questo 2022 celebra il 40° anniversario, Presidente l’Accademico Luigi Palmiotti, quale il suo messaggio?
Principio con questo mio “mantra” che, come antica cantilena apre il mio essere nel mondo e il mio compartecipare, con spirito collaborativo e associazionistico, alla orchestrazione della“musica” del mondo. Come il grande insegnamento di Piero Angela: ho fatto la mia parte… per me ineludibile imprescindibile credo, lo sono per me anche i principi fondamentali della nostra Carta Costituzionale; l’articolo 9: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Ad inserire questo tra i principi fondamentali della nostra preziosa Carta costituzionale furono due statisti di altissimo lignaggio, il mio grande corregionale Aldo Moro e Concetto Marchesi, che sfidarono la ritrosia di gran parte dei Costituenti, secondo i quali la norma era del tutto superflua e avrebbe solo appesantito inutilmente la Carta. (sono appulo-lucana-romana-italiana-europea-terrestre).Anche Paolo Rossi sostenne che: poichè l’arte e la scienza sono la libertà stessa nella sua forma più alta: dire che arte e scienza sono libere è come dire che la libertà è libera! Pertanto enunciato inutile, ovvio e ridondante. Invece, la previsione contenuta all’art. 9 – a detta degli studiosi – fa definire la nostra una “Costituzione culturale” che sbalordisce per la modernità, per essere stata posta in essere in una neo nata Repubblica, oltretutto all’indomani di ben due conflitti mondiali e con un livello di analfabetismo che coinvolgeva almeno 6 milioni di concittadini italiani. I Padri e le Madri Costituenti scelsero di investire su cultura e progresso scientifico, annoverandoli finanche tra i principi fondamentali, ben consapevoli di quanto fossero potenti quali strumenti di emancipazione, quanto fossero validi motori di crescita per la rinascita socio-economica del Paese. Mi scusi se continuo e sciorino tutto in una volta quanto ho voglia di dichiarare:invoco, anzi canto il Diritto alla Bellezza che All’articolo 1 della Costituzione ritrovo così: “La Repubblica Italiana riconosce la bellezza quale elemento costitutivo dell’identità nazionale, la conserva, la tutela e la promuove in tutte le sue forme materiali e immateriali: storiche, artistiche, culturali, paesaggistiche e naturali”. La bellezza! La bellezza è dimensione antropologica fondamentale per la realizzazione dell’individuo ed è elemento caratterizzante l’identità civile italiana. Ricordo che nelle camere da letto contadine spesso le pareti erano affollate di immagini di puttini graziosi perchè la donna potesse ispirarsi a quelle fattezze per i futuri nascituri. La bellezza! La bellezza può essere assunta sia a chiave di lettura di diversi principi costituzionali, che quale passe partout per la soluzione di cogenti problematiche sociali riguardanti ogni ambito della civilta’ e della convivenza umana. I cittadini si formano attraverso il senso di appartenenza al territorio, dunque attraverso la consapevolezza dell’identità culturale, quindi attraverso il riconoscimento di valori comuni. E debbono potersi nutrire di bellezza. Non cito tutti gli articoli della Costituzione…ciascuno può passeggiare lungo la strada dell’inviolabilità dei diritti della persona (art. 2); della promozione della cultura e tutela di paesaggio e patrimonio artistico (art. 9); quindi della tutela della salute, libertà di arte, scienza, istruzione e ricerca (artt. 33 e 34) e dai compiti che ne derivano per la Repubblica, composta dai cittadini, dalle formazioni sociali e dal complesso di enti (pubblici e privati) chiamati allo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà (artt. 117 e 118); intanto che passeggiate tra queste nobili parole, nobilissimi principi, vi assicuro che vi ritroverete al cospetto d’una meta meravigliosa: il diritto universale alla bellezza, che è diritto a una vita degna, colma di senso prima e oltre che di utilità. Mi spingo oltre, occorrerebbe un “sistema nazionale per la bellezza”.
Di Maria Montessori desidero rammentare: l’educazione all’arte e alla bellezza è parte dell’educazione…bellezza significa favorire e formare sensibilità e competenza emozionale, educare allacompetenza emotiva. Di Friedrich Schiller, deluso dal razionalismo che aveva portato agli eccessi della Rivoluzione Francese, ricordo che nel 1795 scrisse le Lettere sull’educazione estetica dell’uomo nelle quali, fra l’altro, affermò che il buon cittadino si forma nell’educazione alla bellezza. Di Hume…che: Il contrario della bellezza non è la bruttezza ma la rozzezza culturale, quindi l’ignoranza emozionale. La cittadinanza non è assolutamente un elenco di diritti e di doveri, è un modo di essere e di interagire con gli altri e con i luoghi che si abitano e che abitano dentro di noi, direi: che ci abitano dai tempi dei tempi, finanche da secoli. E’ quell’essere per bene che fa bene a se stessi e a tutti attorno a sè. Di Burckardt: L’arte del passato si manifesta come una rappresentazione della storia del mondo, e, in senso più alto, come apparizione durevole dello spirito umano, e di volta in volta come la più alta manifestazione dell’essere nel mondo e ancora: L’arte, a questo stadio, non trasmette l’apparizione del divino nel mondo naturale, essa mette in evidenza lo spirito umano come apparizione quasi divina, magica nella storia. Allora le Persone, che son ben di più che individui, sono quelle con chiara personalità, quelle che compiono a Regola d’Arte le loro azioni…appunto: a Regola d’Arte, e, in tal modo ,donano alla comunità umana azioni e cose utili al meglio. Faccia ciascuno la propria parte e il PIF –prodotto interno di felicità – crescerà. E un’ennesima voltarammento l’equazione che per prima tento di onorare: Che la bella parola sappia farsi bell’azione; è impegno chiaro e molto serio! Operare insieme e nel segno dell’impegno poichè l’Impegno è il Padre virtuoso del Bene, il disimpegno è il padre scellerato di tutti i mali.Calla bellezza Calla kaloscantiamo insieme il canto che il vento orchestrò.
Ci dia altri dettagli:
“Si è svolto con il Patrocinio del Comune di Bisceglie, con il Suo sindaco Angelantonio Angarano, in un luogo emblematico della bella cittadina pugliese, una “lama”, conformazione caratteristica di quel territorio, cavea Parco Unità d’Italia oltre che sede della storica “SOMS Roma Intangibile” -Società Operaia di Mutuo Soccorso- con i suoi 160 anni di vita e il suo Presidente Pasquale D’Addato, anche Presidente di tutte le SOMS d’Italia. La conduzione è stata di Pina Catino, Presidente del Club per l’UNESCO di Bisceglie. I premiati, con curricula a dir poco ragguardevoli, sono stati votati dalla Commissione del Premio presieduta dal Prof. Donato Coppola, Direttore del Museo Archeologico di Ostuni, già docente di Paletnologia Università di Bari, su 160 candidature pervenute. La luce, la coordinata luminosa, la sostanza, il lievito, il fertilizzante li pone l’Accademico Prof. Luigi Palmiotti con tutti i suoi studi e le numerosissime pubblicazioni, ma soprattutto con l’amore e la statura umana di ogni Gesto. Ecco i premiati: il Ten. Paolo Petruccelli, la Tenenza Carabinieri Bisceglie, il Prof. Pierfranco Bruni, il dott. Italo Muntoni, il dott. Domenico Macaluso, il Prof. Angelo R. Perrini, il Prof. Raffaele Renzulli, il dott. Antonio Peragine, l’imprenditore Mauro Mastrototaro, l’Associazione La Canigghie, il dott. Zaccaria Gallo e i musicisti Maestri: Vittorio Gallo, Pasquale Gadaleta, Giacomo Mongelli. Premio alla memoria al M’ Gianni Lenoci. Tutte Eccellenze italiane distintesi anche oltre i confini nazionali.