Venerdì 26 luglio 2024 alle ore 16 a Montemurro è in programma l’inaugurazione del “Museo del Lago”, con l’intervento del sindaco Senatro Di Leo e di Mirella Altavista, progettista di Doconline. Di seguito i particolari.
C’è un’importante identità della comunità di Montemurro che si fonda sulla presenza del lago del Pertusillo e della diga che dal 1963 lo ha generato. Oggi quella storia diventa un museo, che da questa estate sarà aperto alla fruizione e sarà inaugurato a Montemurro il prossimo 26 luglio.
L’occasione è in concomitanza con un altro evento che si svolgerà nel paese della Val d’Agri, un evento dal titolo “Aspettando Basilicatё”, che fa tappa a Montemurro nella mattinata del 26 luglio con una lezione di cucina tradizionale a cui parteciperanno i due italo-americani di origini lucane, Mauro Castano e Johnny Chierichiello. Due eventi uniti proprio dal turismo delle radici, con il Museo del Lago che non esaurirà tutti i suoi contenuti sull’aspetto paesaggistico e sulla costruzione della diga, ma ne racconta le opportunità e le difficoltà portate alla comunità.
Difficoltà rappresentate in primo luogo dalla storia di emigrazioni. La fine della costruzione della diga ha generato una nuova ondata di partenze di tanti montemurresi, che dal lavoro della terra erano ormai passati a lavorare da salariati, e la cui condizione di operaio è stata poi ricercata altrove, non ritornando più ai sacrifici ed alle incertezze del lavoro nei campi.
Ma è anche una storia di tecnologia, di intelletto e di qualità paesaggistica che comunque a Montemurro e agli altri paesi rivieraschi Spinoso e Grumento Nova, ha offerto scenari naturalistici che oggi devono diventare luogo di opportunità.
Leonardo Sinisgalli, guardando lo scenario naturale che lo sbarramento aveva creato, in una delle sue passeggiate verso la sua “vigna vecchia”, disse che si trattava di “una delle pochissime opere dell’uomo che ha migliorato la natura”.
“Abbiamo voluto allestire il Museo del Lago – racconta il sindaco Senatro Di Leo – nell’immobile in cui è possibile visitare un antico frantoio di Montemurro, luogo in cui veniva effettuata anche la concia delle pelli, proprio per raccontare il valore di una storia di produzioni che ha caratterizzato la nostra comunità. Una storia di manifattura, di industria, di aggregazione tra produttori. Un paese legato al fare e all’aiutarsi, come testimonia la presenza ancora in attività dell’Oleificio Cooperativo risalente al 1914. Una comunità operosa che però ha dovuto cedere alle avversità, subendo calamità naturali ed eventi che hanno poi portato ondate di emigrazione. Ma lo spirito di costruire resta ancora nel nostro DNA e questo nuovo tassello ne è un altro esempio. Vogliamo raccontare la storia di montemurresi che con il loro lavoro e la loro creatività hanno saputo portare qualità e contribuire le realtà che li hanno ospitati, una sorta di contaminazione della nostra identità nel mondo”.
Il museo, realizzato dalla società Docoline, e finanziato con i fondi RIPOV del Programma Operativo Val d’Agri, conterrà due postazioni multimediali multitouch dedicate, rispettivamente, alla consultazione di volumi digitali riprodotti in 3d, sfogliabili all’interno di una libreria virtuale e all’approfondimento delle caratteristiche storico-geografiche dei borghi che, come Montemurro, affacciandosi sulla diga, intrecciano con il lago un legame degno di nota. Grumento Nova e gli scavi archeologici di Grumentum, Spinoso, Montemurro, l’ecosistema del lago del Pertusillo: il territorio si presenta all’interno di schede composte da testi e immagini a cui è affidato il compito di raccontare questo ricco patrimonio storico artistico. Completa l’allestimento una sala immersiva con multi proiezione su tre pareti. Il lago, la vegetazione, i boschi, i paesaggi collinari e montuosi selezionati per l’insediamento umano: queste le immagini in movimento che avvolgono l’osservatore.
Tra i contenuti recuperati anche alcuni video documentari ritrovati negli archivi Rai e messi a disposizione del progetto con la collaborazione della sede Rai di Basilicata.
“Infine grazie alla tecnologia digitale su cui poggia la realizzazione e la fruizione del museo, i contenuti saranno sempre in continuo aggiornamento, grazie all’azione di ricerca che continua negli archivi pubblici e privati”.