A metà marzo è prevista la visita in Basilicata di due professori dell’Università Humboldt di Berlino. I ricercatori effettueranno delle inchieste linguistiche in alcuni centri della regione con l’obiettivo di completare il progetto dell’atlante linguistico on-line Vivaio Acustico delle Lingue e dei Dialetti d’Italia -Vivaldi.
Si tratta di un progetto avviato nel 1992 dal prof. Dieter Kattenbusch (nella foto) e dal prof. Roland Bauer. Tale opera si pone in rapporto dialogico con l’AIS e l’ALI , gli atlanti lingui¬stici cartacei dell’Italia contemporanea, con lo scopo di fornire materiale digitale (CD-ROM, DVD, in internet) sui dialetti e le lingue minoritarie presenti in tutto il territorio Italiano. Sarà solo dopo la pubblicazione dell’Atlante linguistico del ladino dolomitico e dei dialetti limitrofi (ALD) nel 1998, che si concretizzerà in maniera più sistematica l’idea di fornire un atlante linguistico acustico delle regioni d’Italia.
Dopo la Sicilia, prima regione coinvolta nelle inchieste, il Trentino-Alto Adige, la Valle d’Aosta, il Piemonte, la Liguria, l’Umbria, il Molise, la Sardegna, il Friuli-Venezia Giulia e il Veneto sarà la volta della Basilicata.
I professori Kattenbusch e Tosques effettueranno inchieste a Ripacandida, Genzano di Lucania, Picerno, Potenza, Matera, Castelmezzano, Guardia Perticara, Pisticci, San Chirico Raparo, San Paolo Albanese e Maratea. Per ognuno di questi centri, sarà sottoposto a un interlocutore dialetto¬fono un questionario di 350 “stimoli”, registrati con appositi strumenti di audio-riproduzione. Il materiale raccolto sarà consultabile interamente su internet o tramite DVD. I dati forniranno informazioni a livello fonetico, lessicale, morfologico e sintattico dei dialetti dei diversi centri. Infine, ad arricchire la copiosa documentazione sarà La parabola del figliol prodigo, interamente letta dagli stessi intervistati.
Un progetto ambizioso, quello di Vivaldi, ma di primaria importanza per la Basilicata e l’Italia intera per la salvaguardia del proprio patrimonio linguistico.