Venerdì 1 marzo 2024 alle ore 15,30 nella Casa delle tecnologie emergenti in via San Rocco a Matera è in programma un incontro sulla nuova questione meridionale e centralità del Mezzogiorno rispetto alle nuove sfide lanciate dal Decreto Legge sull’Autonomia differenziata delle Regioni. Di seguito la nota integrale.
Si terranno il primo marzo a Matera, su iniziativa del Circolo La Scaletta e del Comune di Matera, gli Stati Generali dei Sindaci, delle associazioni e dei cittadini del Sud per discutere sulla visione euro-mediterranea del Sud, aree interne ed autonomia differenziata e quindi dell’identità e del ruolo del Meridione d’Italia in un quadro politico-istituzionale ed economico che da anni ne penalizzano e ne mortificano le ambizioni di crescita.
All’incontro che avrà luogo nella sala conferenze della Casa delle Tecnologie emergenti di Matera, in Piazza San Giovanni, hanno già aderito oltre cinquanta tra Comuni, associazioni e circoli culturali di tutto il Mezzogiorno.
L’obiettivo è quello di discutere ed approvare un manifesto “La Carta di Matera” per affermare il protagonismo del Mezzogiorno di fronte ai cambiamenti che si vogliono imprimere all’Italia ed esprimere proposte ed idee per dare dignità a tutti i territori del Paese.
“Abbiamo voluto fortemente – spiega il Presidente del Circolo La Scaletta di Matera, Paolo Emilio Stasi – questo incontro operativo dopo aver partecipato nelle scorse settimane a Pompei ad un’iniziativa analoga. La nostra non deve e non vuol essere un’assemblea di passivo dissenso rispetto al decreto legge sull’ autonomia differenziata che è stato voluto dal Nord per il Nord, ma un momento in cui rivendicare con forza il senso di un nuovo meridionalismo vincente e partecipativo, spirito che forse non ha accompagnato le azioni del passato, in cui il protagonismo dei territori si traduce in proposte concrete per contrastare l’idea che l’Italia ritorni all’epoca dei Ducati e delle dominazioni straniere. Sarà un incontro quindi operativo, in cui scriveremo insieme il nostro futuro senza inutili piagnistei ma con la fermezza di chi sa di aver contribuito alla nascita e alla crescita del sistema Italia pagandone spesso il prezzo in termini di subalternità e sottosviluppo rispetto alle regioni del Nord”.