19 regioni coinvolte per oltre 100 eventi in presenza ed online tra cui: premiere di documentari, visite guidate e walking tour, visite virtuali, conferenze in presenza e streaming, conversazioni, presentazioni di libri, concerti open air, favole e ricerche, degustazioni e pranzi con rivisitazioni storiche.
In sintesi questi i numeri della 22ma edizione delle Giornate Nazionali dei Castelli che si celebrano in tutta Italia il 25 e 26 settembre: in molte regioni gli eventi coprono anche il week end precedente od addirittura l’intero mese.
La Basilicata è protagonista delle Giornate con visita guidata online e in presenza dedicate al Castello di Moliterno (PZ).
Il roster di eventi 2021, disegnato con cura dall’Istituto Italiano Castelli che ha ideato l’evento di valorizzazione, è dedicato al connubio storia-paesaggio e come sempre alle architetture fortificate (castelli di proprietà pubblica e privata, torri, bastioni, intere città fortificate).
Di seguito le informazioni sulle Giornate Nazionali dei Castelli 2021, patrocinate dal MIC sin dalla prima edizione, hanno aderito alle Giornate Europee del Patrimonio per gli eventi che avvengono il 25-26 settembre.
GIORNATE NAZIONALI DEI CASTELLI 25-26 settembre 2021
VISTA DEL CASTELLO DI MOLITERNO
Orai: 25 settembre ore 10-13:00 e 15:30-18:00 e 26 settembre ore 9:30-13:30
Modalità: visita guidata, ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria via email
Email: basilicata@istitutoitalianocastelli.it
Referenti: Pasquale Di Cillo della Pro Loco di Moliterno (3395725077)
Franz Manfredi – Istituto Italiano dei Castelli (328/971.5595)
Gruppo FB _ Istituto Italiano dei Castelli – sezione Basilicata: https://www.facebook.com/groups/507816719344168
Profilo Instagram: https://www.instagram.com/istituto.castelli.basilicata
Cenni storici
Il Castello di Moliterno sorge su uno sperone roccioso a 880 m. sul livello del mare, sulla cima di un rilievo collinare su cui fianchi si è sviluppato l’abitato cinto da mura, di cui il castello è stato il polo generatore.
Storia
La tradizione storica fa risalire il castello all’epoca longobarda (IX-X sec.) durante la quale costituì un punto di avvistamento dei Saraceni che minacciavano di poter invadere Moliterno, come avevano già fatto a Saponara, Tursi e Castelsaraceno, da cui lo separava un valico.
Secondo alcuni studiosi il nucleo primigenio del castello è una torre merlata su base quadrata e fusto circolare, di epoca longobarda, ancora conservata, che potrebbe aver avuto una funzione di torre vedetta. Altri tra cui, Racioppi, ipotizzando una fondazione normanna.
Tra l’XI e il XIV secolo. il passaggio nel possesso del castello e del feudo, dai Normanni (XI-XII sec.) agli Angioini (XIII-XIV sec.), fu marcato da un serie di ampliamenti e dalla costruzione di diverse corpi di fabbrica tra cui una torre su pianta quadrata di epoca normanna, che hanno portato all’attuale configurazione dell’impianto architettonico.
Il castello fu tenuto dai Brajda fino al 1477, anno in cui passò ai Sanseverino, da questi perduto a seguito della congiura dei baroni del 1485. Fu poi riconquistato dai Sanseverino che lo vendettero nel 1524 ai Carafa della Marra, a cui succedettero nel 1685 i Pignatelli che lo tennero fino al 1806.
L’edificio attuale ha un impianto su due cortili in gran parte medievale e tardomedievale ma con elevati architettonici prevalentemente cinque-seicenteschi con piccoli aggiunte sette-ottocentesche
Visita
Si arriva al castello salendo per via Francesco Lovito e vi si entra attraversando un portone ad arco a tutto sesto, attraverso cui si giunge ad un cortile, circondato da un muro di cinta che si prolunga per tutto il lato sud, fino alla torre quadrata normanna ad est, ed una torre bassa e rotonda ad ovest, che si uniscono con la facciata attraverso un loggiato ad archi cinquecentesco.
Dalla torre longobarda, alta 25 metri e sormontata da merli guelfi, si gode un panorama mozzafiato sulla valle sottostante e sul variegato paesaggio collinare circostante. Internamente si articolava su tre livelli, di cui quello al piano terra adibito un tempo a carcere. I vari livelli sono collegati tra di loro attraverso una scala a chiocciola. Dalla torre longobarda, che si unisce alla facciata, partendo dalla torre bassa e rotonda, si aprono due ingressi: il primo immette in un secondo cortile e il secondo nelle stalle, nelle quali sono, ancora, visibili le nicchie delle mangiatoie.
Nonostante lo stato di rudere di una parte del manufatto, i resti murari consentono di riconoscere con un occhio esperto funzioni e ambienti dell’antico castello, tra cui le stanze del principe e dei suoi ospiti, le stalle, le cucine, locali adibiti a magazzini, una cappella e una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana.