“Non mi importa di dovermi sedere sul pavimento a scuola. Tutto ciò che voglio è istruzione. E non ho paura di nessuno”. Lo ha scritto Malala Yousafzai, premio Nobel per la pace nel 2015 che per la sua battaglia per il diritto all’istruzione è stata vittima di un attentato da parte dei talebani.
Le sue parole spiegano molto bene quanto è forte il valore della conoscenza e quanto, in alcune parti del mondo sia ancora un diritto lontano dall’essere conquistato.
E’ per questa ragione che crediamo sia fondamentale comprendere bene quanto questo aspetto, ormai consolidato per la nostra civiltà, debba essere difeso e tutelato da ogni elemento che ne metta a rischio la sopravvivenza.
“Cittàchelegge” si è già impegnata direttamente per tutelare i diritti dei lavoratori della Biblioteca di Matera e di tutti i presìdi culturali messi a rischio da provvedimenti normativi che lasciano aperte falle pericolose.
Nonostante le oltre 500 firme raccolte dalla nostra petizione, nulla o poco si muove per questa struttura che merita attenzione mentre in città molte altre realtà, presenti da tempo nel panorama culturale cittadino, scompaiono nel silenzio pesante e colpevole di gran parte della comunità.
Per l’opinione pubblica la chiusura di un’edicola o di una libreria può voler dire poco, può forse ridursi ad un’altra saracinesca che non si alzerà più o ad una porta che resterà chiusa. Per altri, come noi, è invece un forte frastuono, provocato dalla impossibilità di inserirsi in un complesso meccanismo che tende a far scomparire i piccoli, a dotarli di strumenti sempre meno efficaci per contrastare un mercato sempre più teso al ricavo e sempre meno rivolto alla crescita delle menti.
Conoscere, informarsi, leggere sono azioni che non provocano invecchiamento ma che, al contrario, aiutano a mantenere vivace la mente e a sviluppare il senso critico nelle comunità.
Elementi, questi, che non possono essere sottovalutati e che sarebbe il caso di mettere in atto proprio in questi giorni.
La Basilicata e Matera, in particolare, non hanno bisogno di retorica ma di azione concreta, forte e operativa.
Siamo certe che in questa città esistono menti pronte a mettersi in movimento. Il nostro appello si rivolge a loro affinchè facciano sentire la loro voce, come la nostra e provochino il frastuono di chi non vuole mettere da parte libri, giornali, riviste, saggi e tutto ciò che contribuisce all’apertura e alla crescita della nostra conoscenza.
Matera deve “mangiare“ cultura….
Noi siamo pronte. E voi?
Dic 07