Festeggia i suoi primi venti anni di attività il bimestrale “Il lucano magazine”, diretto da Vito Arcasensa. Un’avventura inaugurata il 14 dicembre del 2003 con il lancio del numero “zero” e che negli anni ha visto il coinvolgimento di numerosi giornalisti. Il primo a dirigere la rivista, per due anni, è stato Alessandro Boccia, poi è toccato a Loredana Albano, Maddalena Salvia e ad Antonello Lombari. Da ormai un decennio, la guida è passata nelle mani di Vito Arcasensa. “Una rivista che, pur non beneficiando di contributi economici pubblici per la sua produzione e diffusione, ha trovato sostegno attraverso il finanziamento delle mie aziende e l’apprezzato supporto di amici proprietari di aziende fornitrici – spiega Arcasensa – questa autonomia ha permesso a Il Lucano di mantenere una coerenza nel rispetto delle istituzioni, dei politici e della società, caratterizzandosi per la promozione di notizie positive ed evitando qualsiasi forma di denigrazione non supportata da evidenze concrete”. Il Lucano da sempre rappresenta un punto di osservazione privilegiato per il dibattito politico, sociale e culturale della regione. La sua mission di approfondimento periodico dei fatti e delle opinioni ha mantenuto un legame con la comunità regionale senza distanziarsi dalle problematiche locali. Negli ultimi tempi, la rivista ha ampliato i propri orizzonti, superando la sua originaria focalizzazione sulla Basilicata. Questa apertura a interessi nazionali è stata resa possibile grazie alla rubrica di poesie, provenienti da ogni parte del Paese, curata con passione da Gian Carlo Lisi. Non sottoposto all’ansia del resoconto quotidiano o della registrazione settimanale degli eventi, “Il Lucano”, originariamente mensile è diventato bimestrale, ha così raccolto la sfida dell’approfondimento periodico dei fatti e delle opinioni. “Se questo esercizio di profondità – rispetto ad un’estemporanea visione di superficie – ha caratterizzato questa rivista – continua l’attuale direttore – ciò è stato reso possibile, come specificato sopra, dal contributo dei tanti redattori che in questi anni si sono alternati nell’elaborazione del giornale: generazioni differenti, sensibilità, interessi variegati, ma sempre con l’imprescindibile valore d’una testimonianza. Quella derivante dal riconoscersi pienamente in un progetto editoriale e, più correttamente, culturale, che non facesse del sentimento identitario un limite, ma piuttosto un valore aggiunto nell’apertura al mondo e al dibattito nazionale. Sentirsi lucani e rivendicare sin dal titolo della testata questa peculiarità d’animo – prima ancora che territoriale – ma per confrontarsi con temi, motivi, emergenze necessariamente non limitate dall’orizzonte di un campanile o di un municipio, seppure tanto grande da comprendere un’intera regione. E, con i giornalisti, naturalmente i tecnici e i collaboratori, senza i quali un giornale apparirebbe un brogliaccio di testi o un grigio susseguirsi di parole: alla grafica, all’apparato iconografico, all’impaginazione, infatti, questa rivista ha sempre dedicato grande attenzione e trovato, spesso, esiti ed intuizioni felici” conclude Arcasensa. Il bimestrale viene stampato in circa 2.000 copie distribuite ai suoi abbonati, oltre che in tutte le edicole della regione.
Gen 04