Oggi le parole chiave per interpretare nuovi bisogni e nuove esigenze del consumatore di località turistiche sono ”inedito e autentico”, che significa in poche parole che i turisti ricercano destinazioni e mete “fuori dai luoghi comuni”, lontano, non solo in termini di distanza, ma in termini di sostanza, dai soliti posti. Queste tendenze trovano la loro risposta, la loro naturale soddisfazione, nell’ospitalità diffusa, cioè in forme di ospitalità che della salvaguardia dei luoghi, dell’ambiente e degli stili di vita hanno fatto la loro ragion d’essere. Sono queste – a parere del Centro Studi Turistici Thalia – le caratteristiche del modello fortemente innovativo voluto dal Comune di Marsico Nuovo, che nell’ambito delle linee di indirizzo collegate alla valorizzazione turistica territoriale e, segnatamente, al progetto “BORGO ALBERGO”, ha pubblicato il bando per l’assegnazione di contributi finalizzati al recupero e all’adeguamento di immobili da mettere a disposizione, per 10 anni, di un Soggetto Unico Gestore del “Borgo Albergo”, che sarà successivamente individuato, affidando al CAT (Centro Assistenza Tecnica)-Confesercenti la fase tecnico-progettuale in affiancamento al Comune. Le domande scadono il 20 marzo prossimo; lo stanziamento previsto ammonta a circa € 700.000,00, in funzione dell’allestimento di circa 70 – 80 posti/letto, riservandosi comunque l’Amministrazione di finanziare, con fondi aggiuntivi, istanze che risultassero in eccedenza alle predette previsioni; in tal caso la precedenza sarà attribuita nella prima fase a interventi in ambiti del centro urbano di maggiore pregio o comunque più qualificanti rispetto agli obiettivi. Gli immobili devono essere ricompresi nel centro urbano, all’interno della perimetrazione individuata.
Paesi albergo, Borghi albergo, case albergo e alberghi diffusi rappresentano la declinazione più adeguata di questo concetto di “destinazione”, e sono oggi una realtà che ha affiancato l’offerta di ospitalità tradizionale, incentivata anche da interventi specifici di regioni come la Sardegna, la Calabria, il Molise e la stessa Basilicata, che hanno predisposto anche un quadro normativo di riferimento, poiché ritenute più coerenti con lo sviluppo sostenibile.
“Il Borgo Albergo – sottolinea Piero Scutari, presidente del C.S. Thalia – è stato visto sino ad ora come una formula ricettiva, sostitutiva degli alberghi, da sviluppare nei centri storici , dove non si potevano costruire o realizzare infrastrutture centralizzate, per vincoli urbanistici o perché non erano disponibili palazzi o dimore già esistenti da trasformare in struttura ricettiva, quindi la soluzione pensata nel borgo albergo era l’utilizzo di unità abitative diffuse gestite come albergo. Quindi il concetto sino oggi del borgo albergo è il classico della ricettività alberghiera, una proprietà alberghiera che invece di avere camere e alloggi in una unica struttura le ha distribuite in modo diffuso, ha il suo ristorante, ed i suoi servizi accessori. Non si è invece ancora veramente pensato e realizzata una formula di social tourism, ovvero creare un’esperienza per i turisti di terza generazione, più esperti, più maturi, capaci di organizzarsi da soli dove, come e quando vogliono. Viaggiatori in ricerca di autenticità, che vogliono scoprire e vivere la cultura di un luogo e costruire relazioni con chi lo abita e, ovviamente, amanti delle tradizioni e della buona cucina. Un turismo – aggiunge Scutari – inteso come servizio, momento di incontro, di relazione, di affermazione della persona, di scambio di culture e di esperienze reciproche: case, cucine, artigiani, pronti a mettere in rete i propri servizi, utilizzando i prodotti del territorio – come componente chiave dell’offerta – e insieme promuovendo ciascuna il proprio habitat. Quartieri, rioni, architetture raccontati da chi in questi posti ci vive da sempre ed è pronto a condividere la conoscenza di luoghi, iniziative, attività , itinerari e mete fuori dalle consuete rotte. Una pratica virtuosa di crescita economica personale e sociale, una formula molto attuale ed adatta anche alle condizioni dell’oggi. Una visione diversa del Borgo Albergo, non l’albergatore che realizza una struttura diffusa in un Borgo, ma la realizzazione del Borgo Albergo come community di persone. Un nuovo turismo da rivolgersi a turisti consapevoli e curiosi, che non amano le soluzioni “da massa” e comitiva, che usano il web per organizzare i propri viaggi e soprattutto rifuggono i pacchetti preconfezionati. Un turismo in una società che sta riscoprendo sempre più il valore delle singole persone, degli individui, che sempre di più vogliono essere i protagonisti delle loro scelte delle loro esperienze e che cercano autenticità e non immaginazioni artificiali. Un turismo ideale per l’Italia per la sua composizione di piccoli villaggi e cittadine, di centri storici caratteristici, di tradizioni culinarie casalinghe che non hanno paragone a livello mondiale, di tradizioni, di ospitalità, di enogastronomia fatta in casa di grande eccellenza”.
Mar 12