Campanaccio 2023. È conto alla rovescia per la prossima edizione. Cresce, spasmodica, l’attesa fra gli scampanatori di ogni età. Un’attesa mai così lunga. Infatti. Dopo ben 3 anni di fermo forzato, a causa della pandemia da Sars-Cov2, potranno tornare a sfilare liberamente per le vie di San Mauro Forte. Nel gennaio 2020 l’ultima edizione dell’arcaico rito. Poco dopo, poi, la dichiarazione ufficiale dell’emergenza sanitaria che ha drammaticamente condizionato la vita degli ultimi 3 anni. Ora si riparte. Amministrazione comunale e associazioni sono già da tempo al lavoro per inserire gli ultimi tasselli del programma. Che si preannuncia pieno d’iniziative, non soltanto circoscritte ai giorni della tradizione. Anzi. “Gennaio sarà il mese del Campanaccio” dichiara, in anteprima, l’assessore comunale alla Cultura, Marco Diluca. Che aggiunge: “Ogni fine settimana ci saranno degli appuntamenti collaterali al rito. A partire già dal primo dell’anno,con l’inaugurazione di una mostra d’arte nelle sale di Palazzo Arcieri”. Le date principali del programma sono 13, 14, 15 e 16 gennaio. Sabato 14 il giorno clou, con la grande sfilata delle varie squadre dei liberi suonatori di campanacci e, a conclusione, il concerto musicale sul palco di piazza Marconi.Altra novità rispetto alle precedenti edizioni riguarda il manifesto ufficiale: non sarà più la riproduzione di un dipinto a tema bensì in “art work”. Inoltre, i punti di ristoro non saranno limitati solo alle due piazze principali dell’abitato ma si snoderanno anche lungo il centro storico. Fra le iniziative più marcatamente culturali, invece, un incontro-dibattito col coinvolgimento diretto di studenti e docenti di antropologia ed etnografia degli Università degli Studi di Basilicata. Ma per conoscere le altre novità e avere ulteriori aggiornamenti sul programma, l’Assessorato al ramo invita tutti i curiosi e gli interessati a seguire, via social, la pagina Facebook ufficiale “Il Campanaccio”. Con un click già si può entrare nel “clima” dell’evento tramite i post dal titolo “T’arrcurd?” (“Ti ricordi?”ndr) che ripropongono, fotograficamente, momenti e personaggi storici del Campanaccio.