Il Centro studi Verdi- Ambientalisti e Civici Basilicata rappresentato da Mario Di Dio ha inviato una nota per contestare la politica del Governo Monti nei confronti del mondo della scuola.
Riportiamo di seguito la nota integrale.
Cari “Professori” e la scuola.
Abbiamo sempre capito e certo mai dimenticati i motivi che hanno portato alla sostituzione di Berlusconi e del suo Governo con un Governo di tecnici, motivi gravi e seri che vedevano e vedono l’Italia vivere una crisi economica e non solo, pericolosissima. Abbiamo ancora ben chiaro la consapevolezza che avremmo tutti dovuto sopportare grandissimi sacrifici nel tentativo di ritornare ad essere credibili nel mercato internazionale.
Per i docenti italiani di ogni ordine e grado , la presenza di tecnici ( quasi tutti professori ) al Governo del Paese appariva come una garanzia : chi , più dei docenti poteva essere confortato dal fatto che dei “professori” fossero chiamati al Governo del Paese? A noi docenti è sembrata una buona cosa , magari per chiudere un periodo più o meno lungo di disprezzo verso la scuola, la cultura in genere e i docenti, perché dei professori avrebbero guardato alla scuola e alla cultura con l’interesse , finalmente, che essa merita. Oggi resta fermo il rispetto dei Tecnici “professori”, ma non altrettanto la considerazione per la rappresentanza istituzionale governativa perché a diversi mesi di distanza dal loro insediamento , dispiace dover sottolineare, resta forte una certa delusione. Una delusione che si fa ogni giorno più forte non solo sullo “Spread tra i sacrifici “ per, la mancanza totale di equità per il fatto che i sacrifici siano stati scaricati ancora e soltanto sulle spalle dei cittadini comuni e che quasi nulla sia stato fatto per eliminare gli sprechi e i privilegi che un certo ceto politico che è ormai una vera e propria casta inamovibile.
Ora dobbiamo anche aggiungere alcune inaspettate affermazioni del primo Ministro e di altri Ministri sui giovani e sul lavoro precario (la scuola italiana è piena zeppa di precari di ogni tipo) . Uscite inadeguate e fuori contesto che hanno reso palese una loro distanza elitaria dalla situazione di chi nulla sa del lavoro sicuro , durevole e vive un’esistenza arrabattata, esposta alle durezze del mercato , difficilmente conciliabile col proposito di far figli, guardati con sistematica diffidenza da banche che non fanno credito se non a redditi solidi, e costanti. Insomma , per ora, lo spazio di questo Governo è occupato solo da interventi punitivi e non propositivi e di rilancio.
Dell’Istruzione, della Cultura, della Scuola poi non si parla nemmeno. Il Ministro della Pubblica Istruzione, Profumo, è aperto più alle “Grandi opere”, più che alla scuola. Vuole rivoluzionare il modo di insegnare, dice, con moderne tecnologie informatiche, che hanno più il sentore di voler risparmiare ancora sui docenti e trascura quella fondamentale manutenzione dell’ordinario ( stato delle strutture scolastiche, investimenti per la normale gestione dell’istruzione e cosi via) che è la base di ogni proiezione futuristica.
Pochissimo o nulla attenzione ai docenti, ancora una volta non consultati. Insomma una politica poco tecnica e molto politicante. Ne sono prove evidenti : – le norme pensionistiche; – gli scatti di anzianità sottratti solamente agli insegnanti e non al resto del pubblico impiego, e non ancora restituiti , malgrado gli impegni del Ministro Profumo.
Per concludere, è una prassi che si tramanda da diversi anni : da Governi politici a Governi tecnici, continua lo svilimento del più importante fattore di crescita di un Paese : la Scuola e l’Istruzione.
Mario Di Dio