Sabato 15 dicembre nella splendida cornice del castello normanno-svevo di Sannicandro di Bari si è svolta la serata finale della terza edizione del Premio nazionale di poesia “Alessandro Fariello – Sulle ali della libertà”, dedicato ad Alessandro Fariello, il poeta guerriero affetto da SMA venuto a mancare due anni fa. Il presidente dell’associazione Angeli senza Frontiere Odv, Vito Plantamura, organizzatore della manifestazione, ha accolto l’eredità etica del giovane guerriero e oggi offre un servizio di assistenza agli anziani, a persone diversamente abili, di taxi solidale, attiva in tutta la ragione Puglia.
Quest’anno il concorso aveva come tema La stazione, un immaginario evocativo ed è stato vinto dalla poetessa Caterina Falciglia di Tursi con l’opera Il sognatore del sud. Qualificata la giuria, presieduta dal saggista, docente e direttore del mensile DaBitonto Mario Sicolo, dal giornalista Nicola Lavacca, dalla scrittrice Chiara Cannito, dall’attrice e regista Rossella Giugliano, dalla poetessa Luisa Di Francesco e dallo scrittore e traduttore Hafez Haidar, candidato al Nobel per la Pace e presidente della Camerata dei Poeti di Firenze.
Alla serata di premiazione, condotta da Chiara Longo, presenti anche Raffaele e Costanza, genitori di Alessandro Fariello, che con amore e coraggio hanno seguito e assistito un figlio straordinario con un cuore grande, un indomito spirito combattivo e una vena poetica intrisa di valori importanti.
Giudizio della giuria
La giuria del Premio ha inteso conferire il massimo riconoscimento alla poesia intitolata “Il sognatore del Sud” di Caterina Falciglia per i seguenti motivi.
Il componimento realizza un mirabile connubio fra titolo e versi, dal momento che il protagonista della lirica diventa egli stesso parte integrante della natura, che designa un paesaggio meridionale fortemente connotato da preziose minuzie, che non restano mai meramente materiche, ma, lentamente e inesorabilmente, si fanno interiori, quando non spirituali. E, così, contemplare il mondo che lo circonda, consente all’uomo con la valigia di sublimare il reale in un contesto onirico, fino a sollevare verso la volta celeste la dolente condizione dell’anima sua. La stazione, in questo modo, si trasforma in simbolo fascinoso e lucente della verità della vita, che solo la poesia sa custodire nel suo scrigno di parole significanti.
Opera vincitrice: Il sognatore del sud di Caterina Falciglia
Intorno a lui
il giallo bruciato dei campi
e un silenzio secolare.
Il paese dorme sulla collina
e la natura innalza il suo scudo:
binari oziosi fra le sterpaglie
e nessun treno da aspettare.
Se ne sta seduto il sognatore
con valigie di cartone
strabordanti di poesia,
mentre
di solitudine amara
luccica il cielo.