Il Consigliere comunale di Matera Saverio Vizziello in una nota esprime soddisfazione per la notizia diffusa dalla Fondazione Matera 2019 sull’avvio dei lavori di riqualificazione della Cava del Sole e fa il punto sullo stato dell’arte che riguarda i lavori previsti per gli altri contenitori culturali della città di Matera.
Di seguito la nota integrale.
Esprimo con questa mia nota il grande apprezzamento e sicuramente mi posso fare portavoce anche da parte di tutti gli operatori culturali della nostra città e del nostro territorio per gli sviluppi positivi che sta avendo la Città Capitale Europea della Cultura in relazione ai contenitori culturali per lo spettacolo.
Il finanziamento dei Fondi di Sviluppo e Coesione per questo importantissimo e vitale argomento comincia a dare i suoi frutti. Ieri la Fondazione 2019 ha finalizzato la strategia dell’Open Design School per il workshop alla Cava del Sole, meravigliosa arena all’aperto per lo spettacolo nelle nostre cave. De Ruggieri, Aurelia Sole e Paolo Verri hanno perfettamente ragione nel puntare su questo contenitore culturale come ebbe ragione Burt Bacharach nel luglio del 2009 nell’evento clou del Festival Duni quando appena calcato il palco della cava esclamò: “ questo è il posto più bello al mondo”.
La Cava del Sole aveva realmente bisogno di un restyling affidato ad esperti del settore per renderlo facilmente accessibile, comodo per gli artisti (camerini, bagni), comodo per il pubblico (accessi, facilitazione per i disabili, parcheggi), comodità per gli operatori e tecnici audio, un palco idoneo per grandi eventi della musica, danza, lirica e la prosa il resto lo aggiungerà la bellezza del luogo che non ha uguali, anche secondo me, nel mondo.
Il restyling della Cava del Sole si inserisce ai numerosi semi che gli FSC stanno piantando in questa città e mi riferisco alla trasformazione epocale del teatro Kennedy che a brevissimo diventerà una officina delle arti che darà la possibilità ai tantissimi operatori culturali di produrre arte avendo a disposizione i giusti spazi per il teatro, cinema, danza e musica avendo grande attenzione agli ulteriori sviluppi che quel contenitore può diventare se si aggiungeranno ad esso la attigua e meravigliosa Chiesa dei Cappuccini, la adiacente terrazza sulla Gravina oltre agli spazi dell’attuale liceo artistico. L’investimento di 800.000 euro del Teatro Comunale (ex Cinema Impero) situato nel centro della città, anch’esso importante contenitore da 500 posti che aveva bisogno di ulteriori adeguamenti per renderlo appropriato al suo ruolo centrale.
La sala Pasolini, in Via Sallustio, ex sala del consiglio comunale, diventerà un auditorium di 300 posti, situato in periferia soddisferà sicuramente le esigenze di quelle associazioni che con concorsi, concerti, convegni avranno a disposizione un contenitore sicuramente adeguato alle loro esigenze. Le periferie finalmente potranno avere i loro meritati luoghi per lo spettacolo e la cultura in considerazione anche all’ultimazione dei lavori del Teatro di La Martella.
In dirittura d’arrivo anche l’adeguamento dell’Auditorium di Piazza Sedile che con i lavori dell’ipogeo di San Francesco si doterà dell’ingresso ai disabili, un bar, una biglietteria e con il finanziamento sui palazzi storici completerà l’arredo dell’auditorium (palco, sollevatore, camerini, pannelli in legno e nuovi sedili per il pubblico). Naturalmente, con il consenso del sindaco De Ruggieri, l’auditorium, grazie ad una convenzione, sarà gestito dal Conservatorio di Matera che ha tutte le competenze necessarie alla sua normale conduzione a disposizione come aula didattica dell’Istituzione musicale e per tutte le attività dello spettacolo della città adeguate allo spazio.
Mancano ancora all’appello il Teatro della città, grande contenitore appropriato allo spettacolo al chiuso che superi i 1000 posti e soprattutto un centro congressuale di altissimo livello in considerazione della grande attrattività che la nostra città registra da tutto il mondo nell’ultimo periodo. Penso che a breve ci saranno importanti novità in riguardo con la speranza che insieme a questo anche i proprietari del Teatro Duni, contenitore storico della città, trovino una soluzione appropriata e all’altezza di quello che hanno la fortuna di possedere.
Saverio Vizziello