Alla luce degli ultimi avvenimenti, riguardanti l’irrisolta questione Cava Pontrelli, il Movimento politico “Ora”, ha ritenuto necessario interessare il capogruppo alla Camera dei Deputati, Pino Pisicchio, col fine di richiamare alle proprie responsabilità il Ministero dei Beni Culturali. L’ interrogazione parlamentare a risposta scritta, focalizza l’attenzione su due priorità: la mancata tutela della paleo-superficie e la non definizione della procedura d’esproprio.
Di seguito il testo dell’interrogazione.
Interrogazione a risposta scritta al Ministero dei Beni Culturali.
Per sapere, premesso che:
-da anni rimane aperta la questione relativa alla fruibilità pubblica del parco archeologico di Cava Pontrelli, nell’area del comune di Altamura, dove il ritrovamento di numerosissime orme di dinosauri ha reso scientificamente rilevante e prezioso uno spazio che tuttora ricade nella proprietà di privati;
– in effetti una procedura espropriativa, per evidenti ragioni di interesse pubblico, e’ stata avviata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali; tuttavia, a distanza di quattro anni dall’avvio di quella procedura, e nonostante l’approvazione della delibera del consiglio comunale di Altamura del 22 luglio del 2014, con la quale si stanziava la somma da riconoscersi alla proprietà del sito a titolo di indennizzo e di premialità, elementi questi che sembravano preludere all’approssimarsi di una soluzione coperta anche dalla tutela ministeriale, sembrerebbe oggi che da parte della parte pubblica si stia registrando un mutamento di rotta;
-infatti, nel corso di una recente riunione tenutasi a Bari presso la Direzione Regionale per l’Archeologia il 20 di ottobre u.s., alla presenza di rappresentanti del Mibac, del Comune di Altamura e del Parco Nazionale dell’Altamurgia, sarebbe emerso un orientamento da parte del Ministero volto a delegare al Comune di Altamura, al Parco Nazionale dell’Altamurgia e alla proprietà di Cava Pontrelli lo svolgimento della trattativa privata per l’acquisizione del sito, sgravando cosi’ il MIBAC dalla responsabilità relativa alla tutela della paleo-superficie, immessa nel Demanio pubblico con D.M. del 7 dicembre del 2000 e mai salvaguardata;
Tutto ciò premesso l’interrogante chiede di sapere quali urgenti interventi il Ministero interrogato intenda assumere per agevolare l’acquisizione dell’importante sito archeologico al patrimonio pubblico, anche al fine di preservarne l’agibilità e la fruibilità.
Pino Pisicchio