Riceviamo e pubblichiamo la nota del Movimento culturale Ora sulla Cava Pontrelli di Altamura.
Si apprende in questi giorni l’accettazione della proposta di convenzione, avanzata dall’amministrazione altamurana, relativa ai 3,5 milioni di euro previsti dal patto per lo sviluppo della Citta Metropolitana di Bari. Il finanziamento, tanto desiderato e pubblicizzato dal Sindaco Giacinto Forte e dalla sua ex Giunta comunale subito prima della bufera giudiziaria che vede, ancora oggi, il sindaco agli arresti domiciliari è diventato una triste realtà. La proposta progettuale finanziata, infatti, prevede solo ed unicamente interventi strutturali, ignorando chirurgicamente le vere e non più derogabili priorità come lo studio scientifico, la tutela e la conservazione delle Orme di dinosauri risalenti ad oltre 70 milioni di anni fa. Sostanzialmente, da quanto si può evincere dalla convenzione approvata, le voci interessate dal finanziamento sono recinzioni, muretti, palizzate, illuminazioni, giochi di luci e suoni e opifici per il ristoro. Nulla che possa alleviare lo stato di degrado che attanaglia la paleo-superficie ad Orme, per la quale, la Sovrintendenza pugliese, nonostante il vincolo di 1’ grado materializzatosi con un Decreto Ministeriale del 7 dicembre del 2000, in 17 anni, non ha mosso un dito. Sono quasi due lustri ormai che con tutte le nostre forze, in ogni sede, e anche con il ricorso ad un esposto presso la Procura di Bari abbiamo denunciato l’inspiegabile mancanza di interesse dello Stato, del Ministero ai Beni e alle Attività Culturali (MIBACT) e del suo organo periferico regionale, la Sovrintendenza, all’assoluta urgenza di agevolare lo studio scientifico dell’unicum paleontologico e la tutela e conservazione delle Orme. Dopo aver impiegato 16 anni per ottenere l’esproprio dell’Area, è molto evidente la volontà amministrativa di utilizzare fondi pubblici senza, di fatto, nutrire sensibilità alcuna per il valore storico, scientifico e culturale della Valle dei Dinosauri, che, in assoluta continuità, viene utilizzata come occasione per attrarre l’attenzione di imprese che con la ricerca scientifica, con la cultura e con la bellezza hanno molto poco a che fare.