Importante riconoscimento istituzionale per la ricerca effettuata dal tursitano Salvatore Verde e confluita nella pubblicazione del libro “Il cavaliere Templare di Tursi” (Edizioni Giuseppe Laterza, Bari, 2012). Su proposta del sindaco Giuseppe Labriola, concordata con l’autore del saggio, il consiglio comunale di Tursi ha deliberato all’unanimità, nella seduta di martedì 30 aprile, con tutti i sedici consiglieri presenti, la individuazione e istituzione del sito turistico-culturale denominato “Il cavaliere templare di Tursi”, conseguente proprio all’iniziativa editoriale di Verde, insegnante, giornalista e filmmaker, oltre che cultore di storia locale.
Presentato in diverse località lucane, dopo la prima a Genova, lo studio ha avuto un significativo interessamento dei media, stampa e televisioni regionali, ma anche da parte degli specialisti, tanto che la prestigiosa Associazione Tradizione Templare, nel valutare tutti i testi di analogo argomento editi nell’anno 2012, ha espresso un giudizio lusinghiero con la seguente motivazione: “Interessante lavoro che affronta la storia del cavaliere di Tursi, rimasto ancora non identificato, senza mai deviare dal rigore scientifico o scadere in scontati localismi”. Presupposto condiviso dell’iniziativa consiliare, è che l’identificato sito, se opportunamente valorizzato mediante l’indicazione precisata dei ritrovamenti (che risalgono al 1951-52), possa consentire positivi sviluppi culturali e turistici, per studiosi e visitatori, poiché inserito nell’itinerario ideale della storia locale.
Il luogo è ubicato esattamente nel centro storico, in via Carlo Alberto (adesso al) n. 68, a una trentina di metri dall’antica chiesa San Michele, nei pressi del palazzo della famiglia Manfredi. Esso sarà d’ora in poi reso riconoscibile con l’apposizione di una targa artistica su metallo, realizzata a mano in unico esemplare dal maestro Vincenzo D’Acunzo ed offerta in dono all’ente locale. Il consiglio ha dunque deliberato di riconoscerlo quale sito di interesse culturale e turistico del Comune, che attiverà ogni procedura ritenuta opportuna affinché il luogo, adeguatamente identificato e segnalato, sia inserito nei percorsi storici del territorio. fermo restando di provvedere da subito alla collocazione e inaugurazione della targa mediante manifestazione pubblica. Inoltre, ogni eventuale futura attività culturale sul piano editoriale, teatrale, multimediale, audiovisivo e informatico, collegata al sito, potrà essere opportunamente incentivata nell’ottica della promozione, divulgazione e diffusione, in riferimento alla riconosciuta rilevanza.
Salvatore Verde ha così commentato: “Esprimo sconfinata gratitudine innanzitutto alla professoressa Bianca Ferrari Capone, alla quale dobbiamo la felice intuizione storica, prospettata già alla fine degli anni Sessanta del Novecento. Senza il suo fondamentale contributo, non avrei potuto scrivere il saggio. Di conseguenza, ringrazio sinceramente il sindaco Labriola e l’intero consiglio comunale, per aver creduto alla bontà dello studio svolto, che mi ha coinvolto per anni, e per la sensibilità e la fattività della iniziativa, che consentirà di aggiungere un altro tassello storico-culturale al già lungo e glorioso passato della città di Tursi. Ribadisco, io non so con certezza assoluta se a Tursi ci siano stati molti o pochi cavalieri Templari, ma ritengo di averne individuato uno di sicuro, sperando prima o poi che si arrivi a dargli un nome. La decisione dell’Amministrazione comunale, oltre a essere foriera di auspicabili ulteriori sviluppi per la cittadinanza – aggiunge Verde -, mi gratifica a titolo meramente onorifico, perché mi considera una risorsa per la comunità. Un atto istituzionale inedito, dunque, che riconosce quello che ho fatto nell’esclusivo interesse dell’amato paese, al servizio del quale mi sono posto da sempre con grande dedizione, generosità, rigore e umiltà, a prescindere da beghe localistiche, come tutti sanno”.
s.v.