Di seguito un ricordo di Ciro Candido, personalità che ha segnato la storia di Montescaglioso nel secondo dopoguerra quale dirigente del movimento contadino. Di seguito la nota integrale inviata dal Centro di Educazione Ambientale di Montescaglioso.
Ricordiamo con profondo rispetto una personalità che ha segnato la storia di Montescaglioso nel secondo dopoguerra quale dirigente del movimento contadino in un momento storico in cui la lotta per la terra e lo smantellamento del latifondo costituirono il simbolo più importante dell’irrompere sulla scena politica delle classi sociali più emarginate. Da lavoratore delle cave Ciro Candido costruisce il proprio ruolo con indubbie qualità carismatiche rimaste intatte negli anni, che rappresentavano per il movimento contadino elementi di certezza nelle strade da intraprendere per affermare i propri diritti e suscitavano negli avversari, nonostante la radicalità del conflitto sociale in atto, un grande rispetto. Lucida e pienamente consapevole dei tempi anche la sua attività di amministratore volta a garantire al comune che amministrava, opere pubbliche necessarie in un momento di forte trasformazione economica e opportunità di lavoro per la gran massa di braccianti e contadini espulsi dal mercato del lavoro a causa dei processi di trasformazione e meccanizzazione dell’agricoltura. Negli anni settanta riesce ad innestare sul corpo del PCI, l’inserimento di giovani, artigiani, commercianti e piccoli imprenditori, garantendo con notevole anticipo nel panorama politico regionale, l’adeguamento ai nuovi contesti sociali ed il rinnovo della dirigenza politica della sinistra.