Il padre cappuccino Sergio La Forgia informa che sabato 8 settembre 2018 nel Santuario di Santa Maria della Palomba si festeggia la Natività della Beata Vergine Maria nel particolare anniversario in cui l’8 settembre 1579, a seguito di numerosissime guarigioni avvenute dal 4 luglio precedente, giorno in cui Rosa Genovese fu miracolosamente guarita davanti all’immagine dell’affresco della Madonna con Bambino risalente all’XI-XIII sec, e per il “gran concorso di popolo” provenienti da Matera e dintorni, il vescovo Sigismondo Saraceno celebrò per la prima volta la Messa e decise di costruire la chiesa, che oggi ammiriamo. La chiesa è stata realizzata in 5 anni insieme all’ampliamento di una grotta posta nell’ala laterale e alla realizzazione di un refettorio per i pellegrini.
programma
7 settembre alle ore 20 veglia di preghiera, seguirà la messa della vigilia della Nativita’ della Beata Vergine Maria. pertanto la messa delle ore 18,00 non viene celebrata il giorno 7.
8 settembre alle ore 17,15 i vespri, a seguire preghiera con il rosario lungo il viale del Santuario e la santa messa. Dopo la messa è in programma un momento di convivialità.
Santuario di Santa Maria della Palomba – Cenni storici
Originariamente la chiesa di Santa Maria della Palomba doveva essere una grotta (probabilmente la cripta di un casale) in cui si venerava l’immagine della Madonna Odigitria (risalente all’XI-XIII sec). Fu abbandonata per 2 secoli circa, poi il 4 luglio 1579, primo sabato del mese, Rosa Genovese, una signora disperata affetta da idropisia, ottenne una guarigione miracolosa davanti all’affresco della Vergine con Bambino. Nei mesi successivi molte altre guarigioni avvennero con un “concorso di popoli che affluivano da tutte le parti” a tal punto che il vescovo Sigismondo Saraceno si recò dapprima a celebrare una Messa l’8 settembre dello stesso anno e poi decise, nel giro di soli 5 mesi, di costruire la nuova chiesa inglobandola parzialmente nella precedente rupestre. I lavori durarono 5 anni e insieme alla nuova chiesa fu realizzata un’altra ala a sx dell’altare maggiore scavando in una grotta adiacente e vennero realizzati nei pressi il refettorio dei pellegrini, la cantina, una cisterna, la cucina e una stanza per i “procuratori”, che per anni si succedettero nella custodia e cura pastorale della chiesa, con accesso sia dal refettorio mediante una scala scavata nel tufo che dalla pineta esterna. Essendo state realizzate molte opere datate 1583 dall’architetto e scultore materano Giulio Persio, figlio dello scultore di Montescaglioso Altobello Persio, si pensa che potrebbe essere stato lo stesso Giulio Persio a progettare e a dirigere i lavori di costruzione della chiesa. Dalla metà del ‘700 iniziò un nuovo periodo di abbandono con la Messa celebrata solo alla domenica finchè nell’800 la chiesa divenne rifugio dei pastori e dei loro greggi. Dal 1939, con la nomina di un nuovo procuratore, don Vito Fontana, la chiesa riprese in breve tempo l’antico splendore e negli anni Cinquanta furono costruiti altri locali adiacenti. Nel 1977, con mons. Giordano, fu elevata a Santuario e dal 1986 al 1994 c’è stata una intensa vita spirituale grazie alla presenza di alcuni frati “Servi di Maria”, padre Claudio Avallone (salito alla casa del Padre nel febbraio 2018) e padre Piergiorgio Di Domenico che hanno vissuto stabilmente in parte dei locali adiacenti alla chiesa e al sagrato.
Dal 1994 il Santuario è stato affidato a don Angelo Tataranni che per 23 anni ha celebrato Messa alla domenica e in occasioni particolari (in alcuni periodi si potevano celebrare anche i matrimoni) ed ha accolto gruppi e campi scuola. Inoltre nel 2016, nei locali realizzati negli anni Cinquanta e in altri locali di più antica costruzione adiacenti alla chiesa e al sagrato, trovarono ospitalità 9 emigranti nigeriani e 1 libico con la cura dello stesso don Angelo Tataranni e di alcuni volontari.
Dal 1° ottobre 2017 è avvenuto il passaggio al nuovo “Rettore”, padre Sergio La Forgia, che dal 15/01/2018 risiede stabilmente nel Santuario ritornando ad occupare la ex stanza del “Procuratore” del ‘600, situata nella zona sovrastante il refettorio, e ha ricominciato a dare nuovo impulso spirituale con la celebrazione della Messa quotidiana preceduta dalle preghiere comunitarie dei Vespri e del Rosario oltre ad una disponibilità in tutti i giorni per il sacramento della Riconciliazione e/o per la guida e direzione spirituale della porzione di popolo di Dio che sta riprendendo a frequentare il Santuario con costanza e/o occasionalmente.
La fotogallery del Santuario di Santa Maria della Palomba (foto www.SassiLive.it)