Con il “Volo dell’Aquila” a San Costantino Albanese salgono a 94 le attrazioni turistiche censite in Basilicata dall’Istituto Tedesco Qualità Finanza (su dati Istat e Tripadvisor 2013). Nel numero rientrano attrazioni culturali, musei, spettacoli dal vivo, Parchi letterari e naturalistici, ecc., con una valutazione media per la Basilicata pari a 4,75 (scala 1-5) e un punteggio totale ( su 93, in quanto per il Volo dell’Aquila si deve attendere l’avvio) pari a 440 punti che collocano la Basilicata al terz’ultimo posto per numero e punteggio acquisito.
Per il Centro Studi Turistici Thalia siamo dunque in una fase “più che matura” per nuovi e vecchi attrattori turistici. La questione oggi non è certamente legata al numero o se crearne altri quanto alla loro promozione e ancor più alla loro commercializzazione perché visitatori e presenze di attrazioni sono ancora bassi (ancor più in un rapporto investimento pubblico-turisti stagionali).
“L’obiettivo, lucidamente indicato dall’Assessore alle Attività Produttive-Turismo Marcello Pittella, di intercettare flussi turistici di nicchia, puntando su un turismo che regali emozioni – sostiene il presidente del Thalia Piero Scutari – è ampiamente centrato all’interno di una strategia intelligente, specie rispetto al recente passato quando non c’erano scelte di nicchia e tanto meno di attrazioni. Non è un caso che oltre alle “pagelle” lusinghiere dei turisti stranieri, raccolte da Confesercenti, per buona cucina e ospitalità ricettiva, un altro riconoscimento ci viene sempre dall’Istituto Tedesco Qualità Finanza che in tema complessivo di accoglienza ci assegna un bel 9 e mezzo e il primo posto nella classifica qualità degli alloggi”.
Per gli operatori del Thalia i problemi sono essenzialmente: consorziare gli operatori specie dei comprensori che ospitano gli attrattori (accade semplicemente che l’artigiano non sa come vendere i suoi prodotti a quanti parteciperanno al Volo dell’Aquila); realizzare l’itinerario Basilicata coast to coast attrazioni suddiviso per almeno tre “generi” (emozioni, spettacoli, cultura); definire pacchetti per soggiorni brevi (non solo fine settimana) con costi competitivi.
Il “punto dolente” – spiega Scutari – è l’offerta di pacchetti che è ancora scarsa e troppo differenziata. Sappiamo bene che se una settimana all inclusive in Mar Rosso costa come un week end in una delle nostre meravigliose località la responsabilità non è più dei singoli operatori che di fronte a certa concorrenza sono impotenti, solo che dobbiamo intervenire rilanciando l’idea progettuale di Agenzia di coordinamento per tour operator e agenzie di viaggio. Il comparto turistico italiano non ha eguali al mondo. Eppure, a leggere le statistiche e le indagini di mercato, tanto appeal e tanta bellezza non si traducono in primati che dovremmo naturalmente avere. Se certe classifiche ci vedono arrancare la responsabilità non è certo dei privati e delle imprese. Il turismo genera il 10% del Pil nazionale e fornisce occupazione ad oltre 2 milioni e trecentomila persone, eppure non esistono ad oggi politiche fiscali incisive che possano farci sorridere. Non c’è traccia di provvedimenti che mirino ad abbassare il costo del lavoro o ad abbassare l’ Iva, non si vuole sbullonare la mostruosa macchina burocratica che tutto rallenta, gli enti locali continuano ad aumentare tasse e balzelli, è troppo limitata la possibilità di far gestire ai privati la concessione di siti archeologici, musei e palazzi. Da parte dello Stato ci sono ancora troppi ritardi. Serve un rapido e incisivo cambio di marcia. I privati che operano nel settore turistico, siano essi piccoli imprenditori o capaci di far crescere grandi marchi, in questi anni hanno dato, e continuano a dare, il massimo. Fanno la loro parte in modo egregio. Ogni operatore del settore sa che è fondamentale migliorare i propri standard e offrire un servizio sempre migliore per rimanere competitivi. E’ necessario, se vogliamo scalare la vetta della classifica mondiale, che anche il Governo, di intesa con le parti sociali e gli enti locali, faccia la loro di parte iniziando delle serie e incisive politiche sul turismo. Le nostre coste, le isole e l’entroterra italiano non hanno nulla da invidiare a quello degli altri paesi.
Alla Regione – conclude Scutari – chiediamo, a fine stagione, un tavolo tecnico per dare il nostro contributo di idee, proposte, progetti anche in tema di gestone degli attrattori vecchi e nuovi.