Dagli Usa si prevedono grandi numeri negli arrivi in Italia in occasione dell’ Anno Santo “straordinario”. L’impegno del sen. Nicholas Scutari, espresso nell’incontro a Matera con il presidente della Commissione Lucani nel Mondo Nicola Benedetto, di promuovere in occasione del Giubileo il prolungamento di soggiorno turistico da Roma a Matera e nei luoghi lucani della spiritualità cattolica più noti rischia di essere sottovalutato. Lo sostiene Piero Scutari, presidente del Centro Studi Turistici Thalia, che ripete le parole del cugino senatore Usa allo scopo di riaccendere l’attenzione sul turismo religioso. Forse pochi sanno – dice Scutari – che non sarà solo un Anno Santo “tematico”, dedicato al valore della Misericordia, ma anche un Giubileo “decentrato” – e in questa forma è il primo della storia – quello che inizia l’8 dicembre con l’apertura della Porta Santa in San Pietro, per durare fino al 20 novembre del 2016. Per la prima volta, per volontà di Papa Bergoglio, Porte Sante saranno aperte anche nelle cattedrali e nei santuari in tutte le diocesi sparse per il mondo e quindi nel Sud d’Italia e in Basilicata. Con questa prospettiva il ruolo strategico degli itinerari storico-religiosi e dello sviluppo del turismo sostenibile da noi assumerà ancora più valore.
Il turismo religioso – evidenzia il Thalia – è in forte crescita in Basilicata: nel giro di un paio di anni gli itinerari spirituali e di fede hanno registrato una tendenza di richieste del 20% superiore, con un incremento annuo dell’ordine del 10-15%. Secondo una recente indagine, la compagine più numerosa dei pellegrini è formata da donne (57%), età compresa tra 51 e 65 anni (42%). Per quanto riguarda la professione, la prevalenza dei partecipanti dal punto di vista occupazionale è composta per il 42% da pensionati, il 16% da impiegati che comprendono anche religiosi, il 18% da casalinghe, il 7% da lavoratori autonomi, l’8% da operai, il 2% da artigiani, il 3% da dirigenti e il restante 4% da imprenditori. Il 55% dei pellegrini compie un solo viaggio all’anno, mentre il 27% ne effettua due, il 12% tre viaggi ed il 6% più di tre. Il turismo religioso – che muove più di 300 milioni di persone l’anno, con un giro di affari di oltre 18 miliardi di dollari, di cui 4,5 generati solo dall’Italia – non riguarda soltanto mete di pellegrinaggio e percorsi di fede, ma richiama anche turisti che vogliono viaggiare per motivi culturali, i cosiddetti “turisti della fede”, che scelgono, per le loro vacanze, di soggiornare in monasteri, eremi, case d’ accoglienza, santuari, conventi. Le motivazioni per intraprendere un viaggio verso un luogo spirituale di fatti sono varie e strettamente collegate alle condizione soggettive del “turista” o del pellegrino: ricerca di emozioni forti, sensazione di appartenenza ideologica, desiderio di stare insieme, intenzione di incontrare un leader religioso carismatico, atto di fede o penitenza. Accanto alle motivazioni spirituali i dati del turismo religioso in Italia testimoniano il potenziale del bene religioso come risorsa per lo sviluppo sostenibile del territorio. L’attenzione ai santuari e ai luoghi di culto costituisce una valida occasione di interesse per le opere d’arte in essi presenti e rappresenta anche la possibilità di conoscenza del territorio all’interno del quale essi insistono, diventando la destinazione di un turismo colto e di qualità attento all’enogastronomia. In Italia i turisti motivati da convinzioni religiose spendono mediamente 51 euro pro-capite al giorno, una spesa che risulta complessivamente più alta per i turisti italiani (59 euro) rispetto agli stranieri che spendono 46 euro al giorno (47 euro per gli europei e 43 euro per chi proviene da oltre i confini europei).
E, anche se comunque l’afflusso dei pellegrini a Roma si prevede in forme massicce, l’indulgenza plenaria propria dell’Anno Santo potrà essere “lucrata” dai fedeli – è così che si dice in gergo tecnico – anche nelle rispettive diocesi o nei santuari. Un ulteriore incoraggiamento a prepararsi in tempo – evidenzia il Thalia – come ha già fatto la Regione Marche con la costituzione del Comitato regionale per il Giubileo della Misericordia. C’è solo da mettere insieme operatori, Enti locali, associazioni del mondo cattolico e naturalmente Regione, Apt e Città di Matera – dice Scutari – per preparare “pacchetti” di soggiorni-visite da un minimo di due-tre giorni sino ad una settimana, con tutti i servizi di accoglienza, ricettività, ristorazione e guide.
Nov 07