Corecom: “La Comunicazione libera la Partecipazione”.
Il Corecomei giovani. I giovani e Internet. La comunicazione sul Web. L’uso consapevole della Rete da parte dei minori. Le potenzialità e le insidie. Queste le problematiche affrontate nel corso della cerimonia di premiazione del concorso.
Presenti, oltre ai componenti il Corecom, Giuditta Lamorte, Morena Rapolla, Sergio Stigliano e Armando Corraro, il presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza, e il presidente della Provincia di Potenza, Nicola Valluzzi.
“La Comunicazione libera la Partecipazione”:il tema del concorso indetto dal Corecom e dalla Struttura di Comunicazione del Consiglio regionale, rivolto agli Istituti scolastici inferiori e superiori della regione per la produzione di un elaborato su Web e Minori. Le scuole della Basilicata invitate dal Comitato regionale per le Comunicazioni a produrre un messaggio di comunicazione sociale, un video sul tema “Web e Minori: Internet spiegato dai giovani”. La cerimonia di premiazione si è svolta, questa mattina, presso il Conservatorio Statale di Musica “Gesualdo da Venosa”, a Potenza. Ad aggiudicarsi il primo premio, la graduatoria è stata stilata dai componenti il Corecom, consistente in unimpianto audio, l’Istituto di Istruzione superiore “N. Miraglia” – Istituto associato Liceo classico “N. Carlomagno” di Lauria (classe III B), presente il dirigente scolastico, Natale Straface. Secondo classificato il Liceo Scientifico statale “Pier Paolo Pasolini” – sezione di Laurenzana,che si aggiudica una stampante laser a colori, rappresentato dal dirigente scolastico, Giovanni Latrofa e dalla prof.ssa Gerarda Setaro. Terzo premio, infine, per l’Istituto comprensivo “Giovanni XXIII” di Barile che vince un video proiettore con collegamento screen mirroring, presente la vice preside, Maria Carmela Di Lonardo, accompagnata da un gruppo di insegnanti.
A tutti i partecipanti è stata donata una cuffia voipUsb e su tutti i premi è stato apposto il logo del Corecom della Basilicata. A tutte le scuole che hanno preso parte all’iniziativa è stata conferita una targa di partecipazione con una iscrizione attestante la partecipazione al concorso. Le scuole interessate, oltre a quelle premiate, sono state la Scuola media di Ripacandida, l’Istituto “Nitti” di Potenza, l’Istituto “Pentasuglia” di Matera con le sezioni II C e II A.
Il presidente del Corecom, Giuditta Lamorte, ha spiegato come: “Il concorso di idee indetto dal Corecom Basilicata in collaborazione con la struttura di Comunicazione del Consiglio regionale è stato rivolto agli istituti scolastici inferiori e superiori della Regione Basilicata al fine di invitare i giovani ad elaborare un messaggio di comunicazione sociale, ‘La comunicazione libera la partecipazione. Web e minori: internet spiegato dai giovani’. Il Corecom – ha proseguito – nell’ambito della delega conferita dall’AgCom sulla tutela dei minori in ambito di comunicazione, ha attribuito al bando un titolo rappresentativo della delega stessa ed il titolo del bando è esplicativo del fine cui il bando stesso tende, la ‘comunicazione libera la partecipazione’, è un invito alle nuove generazioni a comprendere in quale misura la rete, vista come elemento positivo, sia in grado di creare una comunicazione tale da generare partecipazione alla e nella vita sociale.L’acquisizione della consapevolezza delle potenzialità della rete e, quindi, di una nuova forma di relazioni, non può che partire dalle considerazioni dei maggiori fruitori della rete, i ragazzi, risulta pertanto indispensabile comprendere in quale maniera i giovani valutano il web, ecco dunque spiegata la seconda parte del titolo del bando, internet spiegato dai giovani.E’ ormai noto – ha sottolineato Giuditta Lamorte – l’assunto in base al quale i ragazzi hanno il mondo nelle tasche dei jeans e che sono connessi ovunque nel tempo e nello spazio, gli elaborati pervenuti hanno evidenziato il modo in cui la new generation si relaziona con il virtuale ed il grado di coscienza e consapevolezza acquisito in merito allo strumento.Anche l’immagine scelta come locandina pone in risalto quanto emerso dai lavori, cioè la tranquilla coesistenza tra ciò che gli adulti definiscono mondo reale e la tecnologia avanzata che fa parte del loro vissuto quotidiano.Gli elaborati – ha precisato -dimostrano tutti grande attenzione e responsabilità rispetto al web, percepito dai ragazzi come mondo di relazioni e non solo di rete, di opportunità di conoscenza, anche se non scevro dai pericoli che loro stessi riscontrano e denunciano, dimostrando così grande responsabilità, intendendo per responsabilità l’acquisizione della capacità a saper essere”.
Il presidente della Provincia di Potenza, Nicola Valluzzi, si è detto “convinto della bontà di comprendere e non offrire il proprio punto di vista, nel mondo del click che ha cambiato la prospettiva. Lo smartphone ha mutato il vivere quotidiano dappertutto ed in ogni sua manifestazione ed è rappresentativo di un nuovo mondo con tutte le sue opportunità, ma anche con le sue insidie. Trovare, dunque – ha aggiunto Valluzzi – la legittima detentiva dell’utilizzo dei social, comprendendo, soprattutto, i pericoli connessi al cyberbullismo. Una nuova dimensione, quindi, del mondo virtuale per la generazione 2.0 con la quale è indispensabile comunicare, capire l’atteggiamento, comprendere le sue ragioni, facendosi coinvolgere appieno nel rispetto di una comunicazione questa volta reale e concreta in un rapporto costante”.
La conclusione dei lavori affidata al presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza. “Parto da una conclusione – ha esordito Lacorazza – che considera questa iniziativa come un fatto, non intriso di estemporaneità, ma che produce discussione e consapevolezza, è per se stesso cultura: questa la conclusione da cui parto. Vengono, poi, le considerazioni che non possono esulare dai complimenti ai ragazzi che hanno inteso dare un senso compiuto ai loro lavori. Il rapporto di insegnamento – ha continuato Lacorazza – da padre a figlio per secoli è stato il punto di riferimento. I genitori che aiutavano i figli a crescere, questo il processo educativo in auge da sempre. Negli ultimi venti anni il processo si è interrotto, è stato invertito e non si tratta di un fatto di gestione normale, ora sono i figli che vanno verso i genitori in un percorso invertito.In discussione, dunque, gli agenti formativi principali: scuola e genitori con una sorta di contrapposizione tra scuola e sapere. C’è da dire che taluni cambiamenti andavano senz’altro anticipati, soprattutto quello concernente il dibattito nella scuola degli anni ’90, allorchè non sono state colte le innovazioni pure evidenti. Abbiamo assistito ad un vero ‘effetto spiazzamento’. Le chiavi di un mondo trasformato, però, restano ancora una volta prezioso tesoro della scuola unico luogo ‘fordista’, se vogliamo, dove ancora si vive insieme, in comunità e si scambiano idee e modi di essere con i social, ma anche al di là dei nuovi sistemi di comunicazione. Occorre recuperare – ha concluso Lacorazza – questo effetto spiazzamento e trovare il giusto accesso per un mondo che va migliorato e interpretato con la giusta consapevolezza dei rischi e delle opportunità”.