Una nuvola “fantozziana” si abbatte intorno alle 18,15 sulla città dei Sassi ma la pioggia, che cade in maniera abbondante per oltre mezz’ora per poi ridurre la sua intensità fino alle ore 20 non ferma la diretta su Rai 1 e in Eurovisione per la cerimonia inaugurale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
Un grande e unico evento di arte, musica, spettacolo, tradizione e creatività, condotto da Gigi Proietti al quale hanno assistito dalla tribuna delle autorità il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Alberto Bonisoli, il Ministro per il Sud, Barbara Lezzi, l Presidente della Rai Marcello Foa, l’Amministratore Delegato Rai Fabrizio Salini, il Direttore di Rai1 Teresa De Santis, il Prefetto di Matera, Antonella Bellomo, il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, il presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, il direttore della Fondazione Matera-Basilicata 2019 Paolo Verri e il presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019, Salvatore Adduce.
In piazza San Pietro Caveoso si ritrovano numerose “brass band” provenienti da tutta Europa, dalla stessa Basilicata e da molte nazioni mediterranee, un gruppo di animazione con bag light e nei pressi del palco ospiti i migranti della Silent Academy, un progetto di Sicomoro per Matera 2019. In particolare i migranti della Silent Academy hanno sfilato verso piazza San Pietro Caveoso con la fascia nera al braccio in segno di lutto per le 120 vittime dell’ultimo naufragio nel Mediterraneo.
Gigi Proietti apre lo spettacolo con un omaggio al Sommo Poeta Dante Alighieri, quindi l’Inno alla Gioia eseguito dall’orchestra sul palco e l’arrivo di Stefano Bollani, che propone una nuova versione arrangiata per pianoforte e orchestra della storica sigla di Carosello. Il lucano Rocco Papaleo propone l’inno che ha fatto conoscere la sua terra nel mondo, “Basilicata on my mind” e poi dopo la celebrazione del peperone crusco da parte dell’attore lucano ecco l’omaggio a “Volare” di Domenico Modugno, la canzone popolare più amata nel mondo. Eseguita in tre lingue: Gigi Proietti la canta in spagnolo, Rocco Papaleo deve fare i conti con il tedesco mentre Stefano Bollani si esibisce in francese.
La scaletta ha un ritmo serrato ma sul palco c’è spazio anche per ia soprano bulgara Valya Balkanska e le attrazioni internazionali “Supernova”, “Spark” e “Quidams”, protagonisti di spettacolari interventi coreografici, presentate in diversi luoghi della città, tra cui il piazzale antistante la chiesa rupestre di Madonna de Idris e il centro storico.
Gigi Proietti ricorda il valore dei dialetti e dopo un breve sketch celebra il poeta lucano Rocco Scotellaro declamando la sua poesia più nota accompagnato dalle note di un trio di musicisti lucani composto da Lindo Monaco (chitarra arrangiatore delle parti), Michele Libraro (seconda chitarra) e Luciano Damiani (mandolino).
Lo show non è esaltante ma quando sul palco irrompe la cantante inglese Skin, frontman della band Skunk Anansie è tutta un’altra storia.
L’ultimo artista presentato al pubblico è il trasformista Arturo Brachetti, che ha preparato una performance di sand art personalizzata per la città di Matera dalla chiesa rupestre di Santa Lucia alle Malve, nel Sasso Cavoeso di Matera.
L’evento si è concluso con il messaggio di saluto del Presidente della Repubblica che ha aperto ufficialmente l’anno di Matera 2019 Capitale Europea della Cultura.
Gran finale con i fuochi pirotecnici che hanno illuminato i Sassi di Matera, pronti a splendere come accade nella notte del 2 luglio in occasione dei festeggiamenti in onore di Maria Santissima della Bruna.
Di seguito l’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il saluto del sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri e la fotogallery dell’evento in diretta su Rai 1 e in Eurovisione per Matera 2019 (foto www.SassiLive.it)
Michele Capolupo
Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di inaugurazione di Matera capitale europea della cultura
Questo è un giorno importante per Matera, per l’Italia. Per l’Europa, che dimostra di saper riconoscere e valorizzare le sue culture.
Giorno di orgoglio per i materani, per la Basilicata; e per i tanti che hanno contribuito a progettare, a rendere vincente, a inverare qui la “Capitale della cultura europea 2019”. Giorno di orgoglio per l’Italia che vede una delle sue eccellenze all’attenzione dell’intero Continente.
La cultura costituisce il tessuto connettivo della civiltà europea. Non cultura di pochi, non cultura che marca diseguaglianza dei saperi – e dunque delle opportunità – ma cultura che include, che genera solidarietà; e che muove dai luoghi, dalle radici storiche.
L’idea stessa di Europa si fonda, in misura fondamentale, sul valore riconosciuto alla cultura delle sue genti. Le scoperte scientifiche, la poesia, il pensiero filosofico, la vivacità letteraria, le arti, l’urbanistica hanno dato origine a modelli di vita. Pur nelle sue specifiche e importanti diversità, il nostro Continente è stato capace di dare al mondo un grande patrimonio condiviso di civiltà e di risorse, tanto da far risultare nella storia – e tuttora – indispensabile il suo contributo protagonista per il futuro stesso della intera comunità umana.
Matera è un esempio di quanto l’Europa debba alla preziosa originalità di luoghi così straordinari e ricchi di fascino. Di quanto la fatica e il genio di una comunità siano riusciti a produrre, e si coglie anche il legame con un cammino più grande, quello dei popoli europei, orientato da valori comuni; da una cultura che è sempre più feconda e che ha consentito a tutti noi europei di compiere passi decisivi verso la libertà, la pace, il benessere.
La città dei Sassi – che, nell’immediato dopoguerra, teneva insieme la sua struggente bellezza e condizioni di estrema povertà – la stessa Matera è la realtà che l’Italia offre, oggi, all’Europa per mostrare come la propria storia, anche la più antica, possa aiutarci ad aprire le porte di un domani migliore.
Matera – già definita dall’Unesco patrimonio dell’umanità – sarà per quest’anno immagine dell’Europa, perché ha dimostrato di saper ripensare le sue origini, di dar loro nuovo valore.
Dal programma di Matera, dalle sue iniziative, dall’ospitalità che darà ai tanti concittadini europei che la visiteranno, dal confronto che riuscirà ad animare, verrà una spinta allo sviluppo, una iniezione di futuro.
Con Matera feteggiamo, oggi, anche Plovdiv, la città della Bulgaria che condivide questo ambìto primato nel 2019.
Come è scritto nell’Agenda europea per la cultura, il proposito è quello di “sfruttare il potere della cultura per la coesione sociale e il benessere”. In linea con questa indicazione, abbiamo il dovere di “sostenere la creatività”, le “relazioni culturali internazionali” e di investire sul potenziamento di quella rete di conoscenza e di formazione, di innovazione e di lavoro, che sola può offrire al Continente un destino all’altezza dell’attesa dei i suoi popoli. A cominciare dalle generazioni più giovani, che meglio di altri sanno come il profilo europeo sia essenziale alla loro identità. Essere europei è, oggi, parte ineliminabile delle nostre stesse identità nazionali.
Nel giorno atteso di inaugurazione del suo ruolo di Capitale europea della cultura, questo è lo sguardo verso il futuro che volgiamo da Matera.
Questa Città è anche un simbolo del Mezzogiorno italiano che vuole innovare e crescere, sanando fratture e sollecitando iniziative. Matera è simbolo anche dei vari Sud d’Europa, così importanti per il Continente, perché nel Mediterraneo si giocheranno partite decisive per il suo destino e per quello del pianeta.
Grazie alla gente di Matera: saprete onorare il nostro Paese, esprimendo il meglio del vostro valore, della vostra intelligenza, della vostra umanità.
Auguri!
Intervento del Sindaco Raffaello de Ruggieri in apertura della cerimonia inaugurale di Matera Capitale Europea della Cultura
Signor Presidente, autorità tutte. Grazie per essere tra noi.
Presento all’Italia e all’Europa Matera, una città “eretica” perché non conformista, attiva da ottomila anni.
Questo spazio geografico che si è fatto storia, nel dopoguerra fu il simbolo della miseria pezzente del Mezzogiorno.
Infamia e vergogna nazionale.
La miseria, Signor Presidente, umilia gli uomini a tal punto da farli arrossire anche delle loro virtù.
Ma i materani, gradualmente, hanno saputo recuperare la confidenza con i propri valori, riconoscendosi in un luogo unico e universale, recuperando il sentimento dell’appartenenza e del protagonismo, sconfiggendo inerzie, fatalismi, disfattismi.
Questa comunità in salita è stata premiata prima con il riconoscimento della città a sito di preminente interesse nazionale (1986); poi come Patrimonio Mondiale dell’Umanità (1993); oggi come Capitale Europea della Cultura.
Cultura che è conoscenza e competenza, ma che da noi si declina in energia sociale, in risorsa, in opportunità di crescita economica.
Un crescendo rossiniano dove la società materana da spettatrice è divenuta creatrice, non avendo paura di mostrarsi all’Europa partendo dal Sud.
Questa visione profetica ce la portiamo addosso, cucita al nostro abito genetico. E oggi, accanto al turismo e al cinema, siamo tesi a coniugare la esclusiva autenticità di uno dei luoghi più antichi del mondo con progetti di innovazione e di ricerca applicata, nel disegno ambizioso di trasformare i “vicinati contadini” in “vicinati digitali”, promuovendo e ospitando settori di frontiera come il 5G, la ricerca quantistica, le
industrie creative sul patrimonio culturale. Da collaudati preveggenti, nel costituito hub materano puntiamo alla umanizzazione della tecnologia, dove sarà la macchina a pensarla come l’uomo e non il contrario.
La vittoria che oggi celebriamo, quindi, non può indulgere solo in una gioiosa festa collettiva, ma va governata, capitalizzata e utilizzata perché la magnetica Matera diventi anche attrattiva per investimenti di sviluppo e di occupazione con una zona economica speciale di nuova generazione e portando al centro di ogni progetto il lavoro.
In questa prospettiva, l’abbraccio culturale di questa piazza deve tradursi in una convinta alleanza istituzionale e politica per favorire l’attuazione di tale strategica scelta di futuro.
Signor Presidente, il tempo da noi non si è mai fermato e il futuro è ancora nelle nostre mani per costruire, insieme, per il Mezzogiorno e dal Mezzogiorno un modello vincente da offrire all’Italia e all’Europa.
Il video di una parte del live di Skin e la fotogallery dell’evento su Rai 1 per Matera 2019 (foto www.SassiLive.it)
Peccato per tantissima gente anziana non aver visto i fuochi in tv quando la trasmissione rai e terminata e i fuochi hanno avuto inizio; in quel momento tempo non si è inserita per continuare la diretta sui fuochi che in tanti hanno visto dal vivo privando della visione tantissima gente a casa; trm come al solito MANCA nei momenti più importanti dimostrando dopo 40 anni di attività a Matera di essere ancora molto indietro e non all’altezza della città che rappresenta non si poteva certo chiedere alla rai di trasmettere i fuochi