La scorsa settimana si è riunito in Assemblea il Collettivo Donne Matera per nominare i nuovi organi direttivi e il nuovo presidente, Chiara Prascina.
L’incontro ha rappresentato l’occasione per discutere, in questo tempo di accresciuto disagio sociale nato dalle crisi e dalla perdurante situazione pandemica, il ruolo del Collettivo all’interno del tessuto sociale materano e per riprendere una serie di tematiche care all’Associazione stessa.
L’analisi da cui il Collettivo riparte è frutto di una serie di riflessioni, fatte in silenzio in questi mesi, in base alle quali la fotografia che emerge del nostro territorio è una condizione del tessuto sociale sempre più soggetta alla crescita delle disuguaglianze e dell’esclusione sociale e di una forma di rassegnazione come se non ci fosse più alcuna alternativa. In queste condizioni non può che aumentare il disagio di fasce di popolazione sempre più vaste.
L’attività del Collettivo intende quindi muoversi su due fronti ovvero da un lato monitorare e stimolare l’Amministrazione comunale ad operare scelte politiche e amministrative volte a sostenere le fasce più fragili della popolazione e dall’altro promuovere una serie di progetti che ricostruiscano le relazioni comunitarie per rafforzare la cittadinanza e per stimolare la trasformazione dell’intervento pubblico, troppo spesso inadeguato.
In questo senso il Collettivo sarà parte di un progetto nazionale “La pienezza del vuoto” promosso dal Gran Sasso Science Institute, la Rete dei Numeri Pari, il Forum Disuguaglianze Diversità della durata di due anni e avrà come obiettivo lo studio e la ricerca sulle forme del mutualismo (https://lapienezzadelvuoto.it/ ). Siamo orgogliosi di essere stati selezionati per questo progetto che vedrà protagonista il Collettivo insieme a tante altre realtà associative nazionali e lo siamo ancora di più perché rappresenta l’occasione per onorare il lavoro iniziato da Catia Caponero che volle fortemente l’inserimento della nostra Associazione nella Rete dei Numeri Pari.
Il Collettivo intende coinvolgere in questo percorso quante più Associazioni e persone singole possibile del territorio, consapevoli di quanto sia indispensabile il contributo di esperienze affinché il progetto abbia una ricaduta positiva e duratura nella nostra comunità.