Chiese rupestri chiuse a Matera, sindaco Bennardi: “Unico neo festività pasquali città dei Sassi, stiamo lavorando per cercare una soluzione”. Di seguito la nota integrale.
Chiese rupestri chiuse, unico neo delle festività pasquali materane, sulle quali siamo già a lavoro per cercare una soluzione.
Alcune dei principali attrattori del patrimonio mondiale di umanità, le chiese rupestri non sono ancora fruibili, non tutte ma una buona parte.
Così la città millenaria esprime solo una parte del suo alto potenziale attrattivo culturale e spirituale.
In merito al Parco tematico della Civiltà Rupestre e quindi del Parco della Storia dell’Uomo, stiamo ormai quotidianamente stimolando gli uffici e la stazione appaltante nel procedere verso l’ultimazione nel modo più celere possibile, ma con la massima attenzione ad un’area diffusa che non smette di stupire tra tombe scoperte e altre situazioni che richiedono un confronto costante con la Soprintendenza in tempi e procedure che vanno rispettati. Sempre più frequenti ormai e orientati a tale scopo, i sopralluoghi di assessori e Sindaco compreso nei cantieri Invitalia.
Discorso diverso è per le sette chiese rupestri presenti a Murgia Timone, il cantiere è stato recentemente consegnato e anche lì, vorrei ricordare, che la preoccupazione di molti, associazioni, diversi consiglieri comunali di opposizione era quella della revisione, se non del ripristino dei luoghi, qualcuno auspicava non solo di ritardare la consegna dei lavori ma addirittura di rifiutarla. Richieste legittime ma che pesano come macigni oggi sul cronoprogramma generale che prevedono la valorizzazione e gestione di un’area quella di Murgia Timone dall’altissimo potenziale attrattivo. Potenziale riscontrato personalmente nelle festività pasquali quando mi sono recato sulla Murgia con l’assessore Ferrara e il dirigente alla mobilità. Ricordo che c’è stata una commissione speciale “Lavori altopiano Murgia Timone” che ha illustrato la sua relazione finale nel Consiglio Comunale di Matera del 18 febbraio 2022. Non intendo individuare ora responsabilità, o biasimare né l’operato né le sensibilità verso un’area a cui tutti teniamo moltissimo, sensibilità comune, ma in più di un’occasione e nello stesso consiglio comunale, io stesso ho espresso l’urgenza di pensare anche al futuro, chiedendo che la comunità potesse prendere possesso prima possibile dell’area ultimandone la cantierizzazione e formalizzandone la consegna, comunità fatta di guide turistiche, di associazioni ma anche di Ente Parco che ricordo ha attualmente in capo la gestione dell’area, comprese le chiese rupestri “chiuse”.
E proprio con l’Ente Parco, da interlocuzioni informali avevo appreso del condivisibile proposito di procedere ad un affidamento temporaneo dei siti in attesa della pubblicazione del bando sulla gestione delle chiese rupestri. Attraverso la stampa abbiamo invece saputo di alcuni problemi tecnici che hanno impedito di attuare una gestione provvisoria dei siti. Sempre attraverso mezzo stampa leggo di alcune perplessità all’interno del Cda dell’Ente Parco sulla legittimità di una gestione ponte al Cea il Centro di Educazione Ambientale che si è occupato per tanti anni della Masseria Radogna e di Jazzo Gattini con il coinvolgimento delle scuole e come presidio per molti viaggiatori ed escursionisti.
Condivido l’auspicio del Presidente dell’Ente Parco, la fruizione di questi luoghi deve essere una priorità per tutti. E’ necessario che si mettano da parte diffidenze o peggio ancora personalismi, e cercare nel rispetto delle norme e dei regolamenti di procedere quanto prima ad una regolamentazione, anche di tipo provvisoria, sperimentale, ritengo che siamo ancora in tempo, in attesa che venga espletato il bando definitivo di gestione.
Anche per questo motivo abbiamo convocato oggi pomeriggio l’Ente Parco in Comune per discutere di viabilità, accessibilità e di gestione per permettere di valorizzare nel più breve tempo possibile l’area della Murgia. Confido nel dialogo e nel confronto come strumento per superare ostacoli anteponendo logiche di buon senso e di bene comune. Anche perché avendo mantenuto la delega al turismo mi preoccupa che quel potenziale attrattore diventi, dopo le tante, forse troppe polemiche, un’occasione di sviluppo, di lavoro e di intrattenimento turistico per l’intero comparto.