Lunedì 12 aprile 2021 alle ore 11.30 presso la sede del Centro Internazionale di Dialettologia (polo universitario del Francioso, via Nazario Sauro 85 a Potenza è in programma la conferenza stampa per illustrare le ragioni che hanno portato alla chiusura del centro.
Alla conferenza partecipano Patrizia Del Puente e i ricercatori del Centro Internazionale di Dialettologia.
Patrizia Del Puente dichiara: “Abbiamo bisogno di tutti voi per spiegare ai lucani la situazione con massima onestà. L’invito sarà inviato per correttezza anche al rettore e all’assessore Cupparo coprotagonisti della vicenda, nella speranza vogliano essere presenti, al fine di evidenziare il nostro desiderio di far chiarezza e non polemica.
“Dopo innumerevoli tentativi, protratti per più di un anno, di interloquire con la Regione in maniera costruttiva perché l’importante esperienza del Centro Internazionale di Dialettologia (C.I.D.) non finisse, ci vediamo costretti a chiudere ogni attività del Centro, in quanto i contratti di tutti i ricercatori sono ormai giunti a termine.
Per solidarietà con questi ricercatori che, dopo anni di prezioso lavoro, si ritrovano privi di una prospettiva, la prof.ssa Del Puente si dimetterà da direttrice del C.I.D. e interromperà il suo lavoro sul territorio.
L’unica possibile e sensata via d’uscita, laddove realmente (e non solo a parole) la Regione riconoscesse il valore del lavoro svolto negli ultimi 14 anni, sarebbe, come già più volte richiesto, l’istituzionalizzazione del C.I.D.
Come e perché si è arrivati a questo punto lo spiegheremo, a chi vorrà ascoltarci, durante la conferenza stampa.
IL LAVORO DEL CENTRO INTERNAZIONALE DI DIALETTOLOGIA
La Basilicata, dal punto di vista linguistico, è una vera miniera a cielo aperto.
Già negli anni ’20 del secolo scorso, il grande linguista tedesco Gerard Rohlfs si era accorto della importante e variegata realtà linguistica della Basilicata. Egli era giunto in questa regione per raccogliere i dati finalizzati alla compilazione dell’A.I.S.(Atlante linguistico Italo-Svizzero) e restò talmente colpito da inviare in seguito un suo allievo, Heinrich Lausberg, per studiare in modo più approfondito le lingue lucane, in particolare quelle del sud della regione che gli erano parse particolarmente conservative. Il Lausberg svolse quindi indagini più ampie e individuò l’area cosiddetta “arcaica” o come definita da lui stesso Mittelzone. La comunità scientifica dialettologica internazionale, dunque, ha sempre riconosciuto la Basilicata come un’area linguistica particolarmente interessante e meritevole di studi approfonditi.
Proprio nella consapevolezza dell’importante e variegato patrimonio linguistico della regione, nel 2007 fu presentata allapresidenza della giunta regionale lucana un progetto finalizzato alla creazione di un Atlante Linguistico della Basilicata (da ora in poi A.L.Ba.). La proposta fu accolta con entusiasmo e nel 2008 nacque il Progetto A.L.Ba.
Finora sono stati pubblicati quattro volumi dell’Atlante e si sono conclusi i lavori per il quinto volume.
L’A.L.Ba. è l’unico atlante regionale esaustivo. Esso riporta, infatti, i dati di tutti i 131 comuni della Basilicatae anche quelli delle molte frazioni nelle quali si registrano varianti sintopiche. Il primo tomo dell’Atlante, pubblicato nel 2010, raccoglie il lessico relativo ai nomi di parentela e ai nomi delle parti del corpo.
Il secondo volume, pubblicato nel 2011, raccoglie i termini che indicano i numeri e quelli per la scansione del tempo (giorni, mesi, ecc.).
Il terzo volume, pubblicato nel 2015, raccoglie i nomi delle parti della casa contadina, i nomi degli utensili domestici, sia quelli ancora in uso che quelli desueti e mappa la diffusione del genere neutro e del fenomeno della propagginazione.
Il quarto volume, pubblicato nel 2017, raccoglie voci relative alle fasi della vita dell’uomo (dalla nascita alla morte), al tempo meteorologico e ad alcuni paradigmi verbali e aggettivali di particolare
interesse, più alcuni termini che vanno ad integrare i campi semantici già trattati nei precedenti volumi dell’Atlante.
Il quinto volume, in attesa di essere pubblicato, raccoglie i termini relativi alla fauna domestica e selvatica e al lessico della frutta.
Riportiamo di seguito una pagina dell’A.L.Ba. a scopo esemplificativo.
Come si può vedere ogni paese è identificato da un numero progressivo da nord a sud. A fianco al numero si trova trascritta nella lingua locale la parola (o il sintagma) che è indicata in cima alla carta.
La raccolta dati viene effettuata da ricercatori (dottori di ricerca e dottorandi in Linguistica e Dialettologia), precedentemente formati, con anni di esperienza sul territorio. I dati convergono poi in una banca e vengono ascoltati dalla responsabile scientifica prima di essere inseriti sulle carte dell’Atlante. Le indagini vedono due fasi: una prima fase desk, durante la quale si cercano le frasi da somministrare agli informatori riguardo i campi semantici che si intendono raccogliere e si prepara, più in generale, il lavoro teorico perché le indagini producano dati il più possibile spontanei e veritieri; una seconda fase field durante la quale i ricercatori si recano in ogni comune lucano per la raccolta dei dati. Le interviste sono finalizzate a registrare spaccati liberi di conversazione in lingua locale tra il raccoglitore e l’informatore. Se il raccoglitore non otterrà i dati attesi, allora tornerà per una seconda intervista durante la quale somministrerà all’informatore delle frasi da tradurre sempre nella lingua locale. Dalle interviste registrate vengono estrapolate le parole di interesse che vengono immesse nella banca dati a cui si è già fatto riferimento prima.
Gli informatori vengono individuati in base a criteri ben precisi, ossia: età superiore a 65 anni, da sempre residenti nel punto di rilievo, sposati con una persona da sempre residente nel punto di rilievo, con un basso livello di scolarizzazione e senza problemi di pronuncia. Ciò serve ad individuare un modello di lingua locale il più conservativa possibile. Il numero degli informatori intervistati varia in rapporto al numero di abitanti del paese di volta in volta considerato.
L’A.L.Ba. è un atlante lessicale, che, oltre a quelle attese, presenta anche delle cartedefinite “tematiche”. Le carte tematiche possono riferirsi a vari ambiti e focalizzano l’attenzione su di un dato specifico che può essere di tipo fonologico, morfologico, lessicale/semantico o sintattico. Queste carte consentono una visualizzazione immediata della distribuzione anche grazie alla divisione in colori delle diverse aree.
Oltre alla compilazione dell’Atlante, principale ma non unico prodotto scientifico, il Progetto A.L.Ba.,nel corso dei suoi tredici anni di attività, ha organizzato sei convegni internazionali di dialettologia che hanno visto la partecipazione di autorevoli studiosi provenienti dalle più prestigiose università nazionali e internazionali. I contributi discussi nel corso degli incontri sono confluiti in altrettanti volumi di atti, l’ultimo dei quali è in corso di stampa. Inoltre sono state organizzate tre edizioni della Scuola Internazionale di Dialettologia che hanno visto la partecipazione di numerosi studenti e studiosi italiani e stranieri. I ricercatori hanno partecipato, in qualità di relatori, anche a convegni internazionali e seminari tenuti presso altre Università.
Il Progetto A.L.Ba., confluito nel 2018 nel Centro Internazionale di Dialettologia (C.I.D.), ha organizzato numerose iniziative per il territorio, oltre agli incontri divulgativi che da un decennio tiene in tutti i paesi della Regione con l’intento di rendere consapevoli i parlanti dell’importanza del proprio patrimonio linguistico.
Tra le iniziative:
– creazione dell’Alfabeto dei Dialetti Lucani (A.D.L.), un sistema di scrittura che permette a tutti i lucani, e non solo, di scrivere nel loro dialetto. La Basilicata è la prima regione non a statuto speciale a essersi dotata di un alfabeto unitario per la trascrizione delle proprie lingue locali;
– corsi di alfabetizzazione dialettaleper le scuole secondarie di I grado e per le classi V delle primarie: ad oggi sono stati già tenuti incontri nelle scuole di Grassano, Lagopesole, Matera, Roccanova, Terranova, Tursi e Venosa; inoltre un corso era stato avviato nella scuola alberghiera di Melfi. I bambini e i ragazzi hanno seguito con entusiasmo e la cosa importante è che si sta creando una nuova mentalità nei confronti del dialetto che porta le persone a non aver vergogna di parlarlo, ma, pur nel rispetto indiscutibile verso l’italiano, lingua nazionale, a sentire il dialetto come una marca culturale importante;
– corsi di alfabetizzazione dialettale per adulti presso le associazioni del territorio: finora sono stati tenuti con successo corsi di alfabetizzazione ad Acerenza, Avigliano, Brienza, Filiano, Lauria, Muro Lucano, Matera, Marsicovetere, Picerno, Potenza, Postiglione, San Martino d’Agri, Savoia di Lucania, Terranova, Tursi, Venosa;
– incontri divulgativi e presentazione di opere in tutti i comuni che ne abbiano fatto richiesta (la quasi totalità dei paesi lucani);
– curatele e trascrizioni in A.D.L.di opere dialettali tra le quali solo nell’ultimo anno: 1) la mostra “Dal grano al pane” (20-23 agosto 2020), organizzata dall’Associazione culturale La Fenice di Corleto Perticara;2) “Dizionario del dialetto di Melfi” di Mauro Tartaglia;3) “Dizionario del dialetto di Pomarico”, in collaborazione con l’Associazione pro loco di Pomarico;4) “Dizionario del dialetto di Savoia di Lucania, Castellaro e Perolla con raccolta di canti dialettali di Savoia di Lucania” di Maria Mauro e Michele Parrella;5) “Dizionario del dialetto di Trivigno” di Vito Luongo;6) “Dizionario del dialetto di Vaglio” di Pasquale Saponara;7) collaborazione per la raccolta dei proverbi nei 131 e più dialetti lucani, inserita nel volume “Le favole di Don Ciutija” di E. Conte-M. Falabella-F. Iannuzzi;8) il racconto “La camicia” di Angela Lamanna nel dialetto di Palazzo San Gervasio;9) “A vita (g)è nu mózzëchë” di Pino Papa;10) “Dizionario del dialetto di Marsicovetere” di Bernardo Panella;11) calendario 2021 “òšë…craië…pëscraië” dell’Associazione culturale “Vincenzo Marinelli” di San Martino d’Agri;12) “Dizionario del dialetto di Satriano” di Giovanni Langone;13) allestimento della casa museo “La casa di Dorina” sita a Marsicovetere, inaugurata nel mese di agosto 2020;14) collaborazione con Rocco Piliero, autore dialettale di San Mauro Forte; 15) allestimento mostra di oggetti della cultura contadina a Castronuovo di Sant’Andrea; 16) la raccolta di poesie “Cu la lénga…rëlucòrë” di Crescenzia Lucia; 17) il romanzo con inserti dialettali “O strómmëlë” di Urbano Ferrari; 18) collaborazione con l’Associazione culturale Tarassaco e pro loco Latronico per un progetto di recupero di “Còsëcusèllë”; 19) “Dizionario del dialetto di Genzano di Lucania” di Michele Battaglino; la raccolta di sentenze, detti, espressioni, modi di dire, imprecazioni, epiteti, soprannomi dialettali “Sant’Arcangelo – La lingua dei Padri” di Rocco Guerriero.
– quattro concorsi per componimenti poetici dialettali lucani: tutti i componimenti partecipanti sono stati trascritti dai ricercatori in A.D.L. e quelli delle prime tre edizioni già pubblicati a cura del C.I.D.
Il Centro Internazionale di Dialettologia vuole essere una struttura speciale, finanziata dalla Regione Basilicata e in collaborazione con l’Università degli Studi della Basilicata, finalizzata alla ricerca, alla documentazione e alla formazione nel campo della dialettologia. Il Centro è una struttura interateneo con l’Università di Palermo e ha un comitato tecnico scientifico internazionale che comprende docenti delle Università di Cambridge, Manchester, Oxford, Napoli “Federico II”, Pisa e Udine.
Il Centro vuole assumere una funzione propulsiva e coordinatrice di ricerche attinenti alla dialettologia prestando la massima attenzione alla specificità del territorio lucano, che, con la sua ricchezza di tipi linguistici e culturali, costituisce un terreno privilegiato per le analisi dialettali.
Il Centro si propone di occupare un posto a sé nel panorama internazionale e si augura di poter proseguire nella sua attività scientifica e divulgativa.