Che cos’è un’unione civile? Come arrivare a riconoscere a Matera le unioni civili? Come intendiamo realizzare davvero le pari opportunità? Abbiamo tutti, oggi, gli stessi diritti?
Questi e altri quesiti aprono scenari complessi, ai quali dall’Europa e dal resto mondo giungono risposte sempre più efficaci, mentre in Italia il dibattito politico ha prodotto sul tema una colpevole situazione di stallo.
Per andare oltre almeno in parte, centinaia di Comuni italiani hanno deciso di affrontare l’argomento con le proprie forze e, nei limiti dei poteri che la legge consente loro, hanno avviato un dialogo con la cittadinanza e approvato un Regolamento comunale per il riconoscimento delle unioni civili anche tra persone dello stesso sesso. Definendo così nuove regole per dare a queste unioni pari dignità e diritti rispetto a quelli derivanti dal matrimonio.
All’appello non può mancare Matera, città alla quale tutta l’Europa oramai guarda con attenzione nella prospettiva del 2019 e che deve proporsi come esempio di cultura inclusiva.
Ecco quindi che il CIRUC, il Comitato per Il Riconoscimento delle Unioni Civili di Matera, suggerisce un percorso analogo attraverso una proposta di iniziativa popolare da sottoporre al Consiglio comunale.
La proposta è stata illustrata nel corso dell’evento promosso al Cinema Piccolo in vico XX Settembre a Matera alla presenza di esperti e attivisti regionali e nazionali dei diritti civili e delle coppie di fatto. Sono intervenuti Vanessa Vizziello, portavoce del Ciruc, Livia Veneziano, presidente nazionale ADGI (Associazione donne giuriste Italia), Luisa Rizzitelli, attivista dei diritti civili, l’avvocato Morena Lapolla di Arcigay Basilicata e Sergio Gallo in qualità di moderatore nonchè giornalista e componente del Ciruc.
Nella proposta del CIRUC c’è anche l’adesione del Comune alla rete Re.A.Dy, la Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, e la trascrizione nei registri dello stato civile dei matrimoni contratti all’estero tra persone dello stesso sesso.
L’avvocato Morena Lapolla, che vanta anche un terzo posto al concorso nazionale di miss Trans 2009, spiega le finalità del primo incontro promosso dal Ciruc a Matera. “E’ un punto di partenza, un momento di crescita per tutta la collettività materana. Il registro delle unioni civili a Matera rappresenta una battaglia trasversale che vogliamo affrontare tutti insieme con associazioni, cittadini e istituzioni per combattere quello che io definisco un demone strisciante, la discriminazione. Per quanto ci riguarda il registro delle unioni civili rappresenta uno strumento idoneo per tutelare la persona, il cittadino e non per favorire gli omosessuali. In Basilicata è stato già adottato a Bella e Miglionico. Su Matera sono fiduciosa perchè credo che una città capitale europea della cultura ha la necessità di dare voce a tutti i cittadini. Voglio ribadire che non si vuole tutelare l’omo-affettività ma anche l’etero-affettività, per soddisfare le aspettative di chi per tanti motivi non può contrarre matrimonio. Per istituirlo serve semplicemente una delibera dell’Amministrazione Comunale”.
Vladimir Luxuria ha lanciato la proposta di organizzare un Gay Pride a Matera. Ci state lavorando? Abbiamo accolto con entusiasmo la sua proposta e stiamo cominciando a costruire una rete per realizzarlo l’anno prossimo. Sarebbe una vittoria non solo per l’Arcigay Basilicata ma per tutta la Lucania”.
Michele Capolupo
La fotogallery dell’iniziativa promossa al cinema Piccolo dal Ciruc (foto www.SassiLive.it)
In bocca al lupo!