Riceviamo e pubblichiamo inviato dal collettivo “Bandalarga”, composto da Antonio Andrisani, Peppino Barberio, Enzo Epifania, Pino Oliva, Vito Epifania, Linda Chietera, Leo Stella, Francesco Lomonaco. Di seguito la nota integrale.
A distanza di un mese dal precedente nostro comunicato, nulla abbiamo più saputo riguardo la nostra richiesta nè tantomeno sulla gestione della comunicazione degli eventi pubblici dei quali beneficerà l’intera città.
Quello che torniamo a “invocare” è una pari opportunità di lavoro, perché anche di questo si tratta, per tutti: per quanto ciò che avviene sia tutto perfettamente in regola, a rigor di legge, continuiamo a pensare che maggiori opportunità di visibilità e, soprattutto, del riconoscimento di professionalità che vengono continuamente scavalcate, o, meglio, ritenute invisibili e non degne di considerazione, affidando la scelta del creativo di turno a contatti personali.
Ripetiamo: tutto perfettamente in regola. Ma non più eticamente accettabile.
La scelta del concorso di idee, o “gara” se si preferisce, come già fatto tempo fa dalla stessa Amministrazione Comunale, potrebbe rappresentare al momento la scelta ideale.
Sui muri della città notiamo spesso la presenza di manifesti di pubblica utilità in cui si nota la mano di un grafico. Ci chiediamo perché tanti di questi non siano firmati. Perché si oscura l’identità del progettista mortificandone dignità e professionalità? E povero il grafico, se così fosse, che si presti a nascondere se stesso pur di lavorare… Speriamo non si sia costretti a tanto pur di far lavorare alcuni a discapito di tanti altri. Questi dubbi possono essere fugati solo dall’Amministrazione e siamo fiduciosi che questo avvenga presto.
Potremmo anche suggerire la creazione di un Albo dei Fornitori, relativo unicamente alla nostra categoria, così come fa l’Ufficio Comunicazione della Regione Basilicata, con regole precise che tutelino la nostra “categoria” e distinguendo nettamente chi fa attività imprenditoriale dalle realtà associative cui troppo spesso veniamo equiparati.
Restiamo disponibili a un incontro che, siamo certi, non potrà che illuminare ambo le parti sulle rispettive motivazioni.
cari amici voi non entrate nelle grazie di “graziella” e ………………