Margherita Perretti, Presidente della Commissione regionale Pari Opportunità, ha presentato ufficialmente al Presidente del Consiglio regionale di Basilicata, Carmine Cicala, la relazione sull’attività svolta dalla Commissione nell’anno 2020, anno particolare caratterizzato dall’emergenza Covid19 e da una conseguente crisi sanitaria, economica, sociale, psicologica senza precedenti, che stiamo ancora vivendo con tutti i suoi effetti devastanti.
“Le donne durante il lock-down – ha detto Perretti – hanno retto il nostro Paese con il lavoro di cura, nell’ambito delle relazioni familiari, nelle strutture sanitarie e scolastiche, e nelle attività di servizio, consapevoli delle carenze del nostro sistema di welfare, e sono state le più penalizzate dalla pandemia sul fronte lavorativo. La Commissione, ‘luogo di confronto permanente delle culture ed esperienze femminili più significative operanti in Basilicata’ (art.1 L.R. 27/1991), ha come mission‘l’attuazione di politiche volte a realizzare la parità e le pari opportunità nell’ambito della famiglia, della formazione, dell’istruzione, del lavoro e della rappresentanza politica’ ( art. 2 comma1).
Il programma che intende sviluppare nel corso del mandato si basa su tre direttrici strategiche da seguire per poter intervenire concretamente nelle politiche di genere: lavoro, welfare, formazione.
In un mondo del lavoro completamente cambiato, con nuove figure professionali, le donne possono e devono giocarsi la partita delle competenze, ma occorre un’adeguata formazione, anche durante la vita professionale. La digitalizzazione dell’economia va trasformata in un vantaggio e non in un handicap. La segregazione del lavoro per le donne implica un problema legato alla qualità degli impieghi, alle mansioni ricoperte, ma anche all’età. Diventa quindi fondamentale ripensare le politiche attive del lavoro differenziate per fasce d’età: le più giovani in cerca di prima occupazione, le over 35 che vogliono rientrare nel mercato del lavoro dopo aver cresciuto i figli, le over 50 che si ritrovano disoccupate e che, seppur competenti e con un curriculum importante, difficilmente riescono a trovare un nuovo lavoro.
Le donne – ha continuato – non devono più essere considerate pilastro del sistema del welfare, sostitute di infrastrutture sociali carenti, ma utenti di servizi alla persona funzionanti. Un sistema sociale che, oltre ad aiutare le donne, serve ad incrementare il PIL, perché il welfare genera posti di lavoro e nuova occupazione femminile.Occorre sviluppare progetti con le scuole, fin dalle materne, di educazione alla parità; proporre un orientamento scolastico più adeguato che consenta di stimolare la scelta delle discipline STEM, contrastare gli stereotipi di genere anche negli indirizzi degli studi, far comprendere alle ragazze che non solo possono studiare le materie scientifiche, ma anche eccellere. Pensiamo che i settori in cui si investirà, ambiente, digitale, informatica, cloudcomputing, dati e intelligenza artificiale, sono a prevalente occupazione maschile”.
“Continua a restare centrale – ha proseguito Perretti – il tema del contrasto alla violenza di genere, attraverso un’azione di sensibilizzazione, di prevenzione, di sviluppo di progetti che aiutino le donne vittime di violenza a inserirsi nel mercato del lavoro e a poter vivere una vita autonoma. Per ottenere risultati concreti le Istituzioni devono fare rete con il mondo associativo e la società civile.
A tal proposito auspichiamo un’attivazione dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere e sui minori, istituito con legge regionale n.26 del 18/12/2007, ma non operativo da diversi anni.Nel periodo da marzo a maggio, in pieno lock-down, c’è stato un netto incremento dei casi di violenza domestica: l’isolamento, la convivenza forzata, la precarietà socioeconomica hanno comportato per le donne ed i loro figli il rischio di una maggiore esposizione alla violenza domestica. E’ stato rilevato un aumento dell’80% delle chiamate ai centri antiviolenza da marzo a maggio 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
La Commissione ha quindi sostenuto la campagna nazionale del Dipartimento Pari Opportunità ‘Contro la violenza non sei sola – chiama il 1522’ ed ha realizzato e diffuso un video di consigli rivolti alle donne in potenziali situazioni di violenza.
In occasione del 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è stato organizzato il webinair‘Donne e violenza: quando la narrazione diventa contrasto’. La narrazione del vissuto, le testimonianze dei protagonisti e degli operatori servono a generare contrasto alla violenza. La Commissione ha inoltre patrocinato e partecipato a numerose iniziative sul tema.
E’ anche intervenuta pubblicamente contro l’uso di un linguaggio violento, offensivo, volgare e allusivo nei confronti delle donne, invitando la comunità politica e civile ad una partecipazione e confronto critico e costruttivo.
La Commissione, a sostegno di politiche di affermazione dei diritti umani e civili e della proposta di legge Zan contro l’omotransfobia, ha patrocinato tre panchine arcobaleno a Matera, Marconia e Garaguso.
Ad Ottobre mese della prevenzione del tumore al seno e, soprattutto in questo 2020 in cui, a causa dell’emergenza Covid, ci sono stati dei rallentamenti nei programmi di screening, la Commissione ha aderito alla campagna del “nastro rosa”, promossa dall’AIRC e dall’ANCI, insieme a diversi comuni lucani e al Consiglio regionale. Sono state illuminate di rosa piazze e palazzi e si sono tenuti degli incontri informativi sul tema”.
“Alla luce delle numerose denunce di rallentamenti delle attività di screening per la prevenzione oncologica, considerata anche l’esigenza di recuperare i ritardi accumulati nel periodo del lock-down – ha evidenziato – la Commissione ha chiesto un’audizione alla IV Commissione consiliare regionale con l’obiettivo di conoscere lo stato dell’arte effettivo dell’attività di prevenzione oncologica sull’intero territorio regionale per poter intervenire concretamente e garantirne un livello adeguato. All’audizione tenutasi il 17 dicembre insieme alla commissaria Angela Lavalleabbiamo chiesto ed ottenuto l’audizione di tutti i responsabili a livello regionale delle attività di screening, per avere dei dati certi sui ritardi e poter dare un’informativa chiara all’utenza. Hanno inoltre evidenziato la necessità di un piano di comunicazione che incoraggi la partecipazione e sottolinei che le prestazioni sanitarie sono erogate in sicurezza”.
Un’altra tematica su cui la Commissione è attiva è il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento delle braccianti agricole, con la partecipazione a varie iniziative del Tavolo anticaporalato. La Commissione nel corso di quest’anno ha firmato protocolli di intesa per promuovere collaborazioni virtuose con l’Ordine degli psicologi, degli architetti, l’Anci, il Comitato per l’imprenditoria femminile e la Consigliera di Parità.
In diversi interventi in dibattiti pubblici la Presidente Perretti ha chiesto al governo regionale di operare una svolta nelle politiche di genere utilizzando le risorse dei fondi del Next Generation EU, riducendo i divari di genere, sostenendo la partecipazione femminile al mercato del lavoro, potenziando l’assistenza all’infanzia. Le politiche di sostegno della famiglia vanno inserite in un quadro organico e coerente per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
“Indubbiamente – ha concluso – necessitiamo di infrastrutture sociali per la cura di bambini ed anziani, con orari flessibili, che supportino l’orario lavorativo della donna. E scuole a tempo pieno su tutto il territorio regionale.La Commissione intende contribuire ad affermare una visione dello sviluppo della Regione Basilicata che si identifichi con una società aperta, inclusiva, in cui donne e uomini, di ogni fascia d’età, siano considerati parte di quel capitale umano che costituisce la nostra principale risorsa, da valorizzare in tutte le sue componenti”.
“Ognuno di noi, ed in modo particolare le Istituzioni – ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Carmine Cicala – è chiamato all’impegno perché la paritàdi genere di cui si parla da tanti anni, da troppi anni, diventi davvero uno dei principali argomenti al centro dell’agenda delle Istituzioni mondiali. Così come lo deve diventare il tema della lotta alla violenza di genere sia pubblica che privata. Ancora oggi sono troppe le donne che perdono la vita tra le mura domestiche o nei cosiddetti omicidi di gelosia o di amore. Nessun gesto efferato di violenza può essere equivocato come gesto d’amore. Nessuna forma di violenza e nessun atto di discriminazione, soprattutto se volontario e pensato, è accettabile”.
“Non mi stancherò mai di dire –ha proseguito Cicala – che su questo tema occorre uno scatto culturale ed è lì che occorre l’impegno di tutti noi. Occorre insegnare sin dai primi anni di scuola ma soprattutto ancor prima in famiglia che non esistono differenze di ruoli, che il rispetto vale per ogni individuo al di là del proprio sesso ma altrettanto vale per le altre forme di diversità.Occorre individuare politiche di welfare e di inclusione nel mondo del lavoro in cui diritti e doveri di uomo e donna siano equiparati. Un sistema inclusivo in cui entrambi i genitori possano prendersi cura della famiglia in egual misura laddove non ci sia più differenza di ruoli ma solo ed esclusivamente di gestione familiare scelta e condivisa. Sono sempre più consapevole e non mi stancherò mai dirlo che la diversità è ricchezza e non limite ed è proprio nel rispetto della differenza che si può costruire un percorso nuovo”.
“La Commissione –ha concluso Cicala – ha un ruolo molto importante nella sensibilizzazione e nella progettualità su questo tema ed è per questo che troverà sempre il mio sostegno cosi come di tutto il Consiglio regionale della Basilicata”.