Comunioni e cresime al tempo del Coronavirus. Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Monsignor Caiazzo inviata ai giovani che riceveranno i sacramenti dell’Eucarestia e della Confermazione.
Carissimi ragazzi, adolescenti, giovani, il tempo dopo la Pasqua rappresenta, da sempre, per le nostre comunità parrocchiali, un momento forte durante il quale vengono celebrati i sacramenti dell’iniziazione cristiana.
In particolare il sacramento dell’Eucaristia ci fa vivere la comunione con Gesù (la sua carne diventa la nostra carne e il suo sangue il nostro sangue nelle specie del pane e del vino consacrati), con la Chiesa terrena (i nostri fratelli nella fede) e con la Chiesa celeste (coloro che sono nati alla vita eterna).
È un giorno al quale ci si prepara con entusiasmo, gioia e apprensione. Non si vede l’ora di ricevere Gesù. Non vi nascondo, carissimi ragazzi, che questo momento mi manca da quando sono diventato vostro pastore. Da parroco, avendo avuto una parrocchia molto grande e una comunità abbastanza giovane, c’erano anni nei quali accompagnavo a questo speciale momento anche 150 vostri coetanei.
È un momento in cui la famiglia si ritrova intorno alla Mensa e per tanti genitori è l’occasione, magari dopo tanti anni, di confessarsi e ricevere anch’essi la comunione.
Ho sempre visto i genitori particolarmente coinvolti e commossi. Diversi mi dicevano: “abbiamo sentito la presenza del Signore come non mai. È come se fosse stata la prima volta anche per noi”.
L’Eucaristia è il sacramento della maturità, che ci aiuta a crescere e coltivare la nostra fede che, però, ha bisogno di essere alimentata continuamente come una lampada.
Quest’anno a causa della pandemia e delle norme che dobbiamo necessariamente osservare, non sarà possibile vivere, almeno per i prossimi mesi, questo appuntamento così importante e fondamentale per la vita di ogni comunità parrocchiale e per la vita di ciascuno di voi.
Ma è solo rinviato: è l’occasione per approfondire e meditare la solennità di questo momento, alimentando sempre di più il desiderio di ricevere Gesù, “fare la prima Comunione”, come diciamo di solito.
Anche voi, adolescenti, dovreste ricevere il sacramento della Confermazione o Cresima.
La Cresima è il momento della scelta di essere cristiani: il Signore vi conferma con il sigillo dello Spirito Santo per essere testimoni di quanto ricevuto nel Battesimo, spinti dalla forza dell’amore che vi abita.
Constatiamo, purtroppo, che per diversi, piuttosto che il sacramento in cui si sceglie Dio nella propria vita, è il sacramento dell’addio. E’ triste vedere ragazzi che, dopo aver ricevuto lo Spirito Santo, non sentono più il bisogno di partecipare alla Messa. Ma noi non ci scoraggiamo: sappiamo che il Signore ha messo un seme e viviamo l’attesa che germogli e porti frutto.
Anche per voi, carissimi adolescenti e giovani, come per i ragazzi della Comunione, il tutto viene rimandato a data da destinare. In questo tempo di attesa interrogatevi seriamente sul senso della vostra vita, cercando di capire chi è realmente Dio per voi e perché volete ricevere il sacramento della Confermazione.
Permettetemi che ringrazi i vostri parroci e confratelli sacerdoti che insieme a voi stanno soffrendo questo momento difficile della storia umana. Non vi stanno facendo mancare la loro presenza, attraverso la preghiera, l’annuncio della Parola e la Messa attraverso i social. Li state vedendo sempre più testimoni di carità.
Un pensiero speciale ai vostri catechisti. Molti di loro mi inviano foto e video, in segno di comunione del lavoro che anche da casa state svolgendo, meditando la Parola di Gesù ed esprimendo le vostre riflessioni e risonanze. Grazie, carissimi, perché non vi state risparmiando: si coglie come amate questi ragazzi, adolescenti e giovani.
Carissimi, andiamo avanti: Dio apre sempre una strada nel deserto, asciuga le acque della disperazione, spiana le montagne e colma le valli.
Uniti in preghiera con la Madonna e tutti i nostri Santi protettori, non scoraggiamoci e alziamo gli occhi al cielo: il nostro aiuto viene dal Signore che ha distrutto ogni sofferenza e morte, attraverso la sua risurrezione. Vi abbraccio (virtualmente) uno per uno e vi benedico.
✠ Don Pino