Con la mobilità ospitata dall’IIS Fermi di Policoro, dal 9 al 14 maggio, si è positivamente conclusa la nuova esperienza Erasmus+ offerta agli studenti lucani nel biennio 2017/19.
Protagonisti di questo progetto dal titolo “Debating Our Way to Citizenship: from School Representation to the EU Parliament” sono stati quattro istituti scolastici europei: il liceo francese Lycee General Alain Fournier Bourges, con la coordinatrice Caroline Gaillard, il liceo ateniese 6th Geniko Lykeio Aigaleo con la referente prof.ssa Theodossia Kapetanidou, il liceo rumeno Liceul Tehnologic Iorgu Vârnav , Liteanu con la referente Cerasela Iuliana Marleneanu e l’IIS Fermi di Policoro con le referenti Enrica Gallo e il dirigente scolastico Giovanna Tarantino con venti studenti stranieri ospiti di altrettanti italiani.
Il team italiano ha accolto le delegazioni delle scuole partner con la gioiosa esibizione dell’Orchestra del Fermi, che ha intonato l’Inno nazionale, l’Inno alla Gioia e altri brani del repertorio musicale italiano.
Sono state , inoltre, realizzate tre sezioni vibranti di debate in tre sedi simbolo della vita democratica: la scuola, l’aula consiliare del Comune di Policoro e l’aula consiliare della Provincia di Matera.
Accanto alle attività previste dell’Erasmus+ gli studenti italiani hanno guidato i loro coetanei stranieri alla scoperta delle bellezze del territorio lucano: Matera, Capitale europea della Cultura 2019, i siti archeologici e museali di Metaponto e Policoro, lo splendido litorale di Policoro e la suggestiva città fantasma di Craco.
L’evento si è concluso con l’allegra cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione e gli scambi di omaggi tra le delegazioni. La festa finale è stata organizzata in collaborazione con le famiglie coinvolte nel progetto presso l’Istituto Fermi. Tra danze popolari e specialità lucane i ragazzi si sono salutati con un arrivederci, perchè “il vero obbiettivo di questi progetti – ha dichiarato il Dirigente Scolastico Giovanna Tarantino – è creare dei ponti che i nostri giovani europei, alleggeriti da pregiudizi, possano imparare ad attraversare con gioia”. Insomma, più che un addio un arrivederci.