E’ giunto al termine con grande soddisfazione degli alunni e docenti interessati uno dei numerosi progetti PON promossi presso l’ITSET Capitolo di Tursi, della cui gestione e coordinamento è responsabile Maria Falcone docente di scienze. Si tratta di GreenDuino, tenutosi nei mesi di gennaio e febbraio 2020, il cui obiettivo è stato quello di realizzare una stazione di analisi della qualità dell’aria basata sulla piattaforma open-hardware Arduino. Il progetto ha coinvolto studenti delle classi terza e quarta del corso informatico che con attività sperimentali, usando l’elettronica educativa hanno creato oggetti e strumenti utili a rilevare dati dalla realtà circostante, per poi analizzarli ed interpretarli. “Il sistema di monitoraggio prodotto permette – spiega Pasquale Moliterni docente del corso – di rilevare la qualità dell’aria nell’ambiente circostante e di valutare l’eventuale inquinamento acustico presente, una questione cui tutti noi siamo divenuti più sensibili a seguito dell’aumentata consapevolezza ambientalista al giorno d’oggi.”. Per l’acquisizione dei valori sono stati utilizzati diversi sensori, tra cui uno di rilevamento per le polveri sottili PM10 e PM2.5, un microfono ad alta sensibilità per misurare i rumori ambientali ed un sensore di temperatura e di umidità. Il software sviluppato e caricato sulla centralina, permette di inoltrare i dati acquisiti dai sensori su un server centrale di raccolta dati attraverso una connessione WiFi: i dati, così, sono disponibili online e accessibili via web. Tutti i componenti sono stati inseriti in una cassetta di protezione idonea per un’installazione in ambienti esterni. Il portale per la visualizzazione dei dati è stato opportunamente configurato inserendo grafici e oggetti dinamici per facilitarne la leggibilità e l’interpretazione, soprattutto nel caso di valori all’interno di intervalli non accettabili. “L’elettronica educativa e il making – continua Moliterni – giocano un ruolo rilevante nell’aumentare la motivazione e il coinvolgimento degli studenti, nel favorirne l’apprendimento significativo attraverso il “learning by doing”, le abilità di problem-solving, la creatività e la curiosità.” “E’ un modo di apprendere a trecento sessanta gradi, – commenta il Dirigente Leonardo Giordano – gli studenti da un lato sono stati stimolati a potenziare le loro competenze digitali, nelle scienze e nella tecnologia, dall’altro a cercare soluzioni inedite a problemi reali attraverso un approccio cooperativo. Il percorso ha dunque avuto una forte valenza pedagogico/educativa: la raccolta dei dati ambientali e la loro contestualizzazione, infatti, hanno consentito ai nostri ragazzi di incrementare la consapevolezza del rispetto, della conservazione e della valorizzazione del patrimonio naturalistico”.
Mag 25