Nonostante le limitazioni dovute alla pandemia, nell’ambito dei percorsi di alternanza scuola-lavoro organizzati dai docenti e dalla funzione strumentale, Marilena Lopergolo, l’IIS Pentasuglia, in linea con le idee del suo dirigente scolastico Antonio Epifania, ha ancora reso protagonisti i propri ragazzi, questa volta in un concorso di caratura nazionale.
All’alba del nuovo anno Giacomo Di Pede e Gianluca Ruggieri, due studenti della classe 5B del Liceo Scientifico Scienze applicate, sostenuti dai loro docenti, hanno mostrato spirito d’iniziativa nel prender parte al contest #NextGenerationEU, promosso da Università Bocconi e Repubblica@scuola, in collaborazione con la Commissione europea in Italia. Il concorso, che ha coinvolto oltre un migliaio di studenti provenienti da ogni regione d’Italia, ha fornito ai ragazzi la possibilità di comunicare ideali innovativi ed educativi mediante un articolo, una campagna social o una lettera indirizzati all’Europa.
Ad aver ottenuto il terzo posto nazionale nella categoria “articoli scritti in gruppo” sono stati proprio i due ragazzi del Pentasuglia, elogiati per esser stati in grado di conciliare considerazioni di alto valore tecnico a riflessioni di carattere filosofico che tanto sono state apprezzate dalla commissione.
Ispirati dal discorso di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, i due liceali hanno scelto di trattare, in un articolo da loro composto, la tematica del Green Deal: “Perché l’Europa sarà ciò che desideriamo che sia”, parola della stessa Ursula von derLeyen.
La premiazione, svoltasi il 24 maggio, ha consentito ai vincitori del concorso la possibilità di esser premiati dalla commissione e di assistere ad un’intervista rivolta a personalità del calibro di Mario Monti (l’ex presidente del Consiglio), Maurizio Molinari (il direttore del celebre quotidiano La Repubblica) ed infine David Sassoli (il Presidente del Parlamento Europeo).
In conclusione, la scuola ed i ragazzi ringraziano la docente che ha seguito personalmente i propri alunni in un percorso conclusosi con una piacevole vittoria: la professoressa Magda Tardi.
I numeri di Pentascienze curati da studenti e studentesse dell’Istituto Pentasuglia:
ultimo numero (quello premiato): https://scuola.repubblica.it/basilicata-matera-itlsaiisgbpentasuglia/
Secondo numero: https://issuu.com/mctpalazzo/docs/pentascienze_n1_as_1920
Primo numero: https://issuu.com/mctpalazzo/docs/pentascienze_as1819
Una nuova idea di Europa
La storia del tempo, come comunemente intesa, è la prolissa cronaca della vita di uomini solo di passaggio in un pianeta perituro; la loro natura ha permesso il progresso ma nell’ultimo secolo ci si è resi conto che tale avanzamento porta con sé strascichi degni di nota, come il rischio del depauperamento e deterioramento delle risorse naturali. Recentemente, disastri ambientali orripilanti hanno sconcertato l’opinione pubblica: la catastrofe di Baia Mare in Romania e, in linea generale, l’effetto serra ed il disboscamento hanno concesso alle nazioni l’opportunità di riflettere diligentemente sul futuro che ci attende. In questo senso, le parole pronunciate da Ursula von derLeyen, presidente della Commissione europea, nel suo discorso sullo “Stato dell’Unione 2020” sembrano quelle di un’artista, di una disegnatrice d’ambizioni per il popolo europeo: con audacia, perspicacia ed uno sguardo risoluto ha lasciato il segno, invocando un cambiamento fondato sulla lungimiranza “e che non si limiti alla sola risoluzione delle esigenze del mondo di ieri”. Il Green Deal europeo è un programma ragguardevole ma necessita ancora di esser rafforzato nei suoi elementi costitutivi. L’Europa vorrebbe esser leader di una globale rinascita economico-ambientale legata, tra le altre cose, allo sviluppo di tecnologie eco-compatibili, alla decarbonizzazione del settore energetico ed infine alla parziale modernizzazione sistemica dell’economia vigente.
In realtà, il punctumdolens concernente l’ambita tutela dell’ecosistema planetario consta nella sottovalutazione della forte relazione presente proprio tra finanza e tutela della biosfera: Laurence Fink, cofondatore, CEO e presidente di BlackRock, la più grande società di investimento nel mondo con trilioni di dollari in gestione, ha annunciato che sarebbe giunto il momento di riconsiderare le fondamenta della finanza moderna, giunta sull’orlo di una completa trasformazione. “Le società nei portafogli di BlackRock dovranno disporre un cronoprogramma sulla riduzione di CO2 che porti a emissione zero le proprie aziende entro il 2050, pena il taglio degli investimenti” ha infatti dichiarato lo statunitense all’inizio del nuovo anno. La particolarità dell’economia risiede nel fatto che i cambiamenti nell’allocazione dei capitali si registrano prima di quelli climatici. A febbraio 2020, con alle porte una pandemia che non dimenticheremo, in molti credevano che la crisi virale avrebbe portato a trascurare il “climatechange” e tutto ciò che da esso scaturisce. Così non è stato. Secondo quanto riportato da Fink, in soli 11 mesi a partire da gennaio 2020, gli investitori in Etf e fondi comuni avrebbero riallocato 288 miliardi di dollari in asset sostenibili, “con un incremento del 96% rispetto a tutto il 2019”, parola del dirigente di BlackRock. Ci sono un’infinità di motivi per caldeggiare un’economia maggiormente “etica” a livello aziendale: in primis, l’ottenimento di una certa considerazione da parte di tutti gli stakeholder aventi la propensione ad associarsi a realtà all’avanguardia; in secundis, l’evitare di raggiungere quelle che alcuni ricercatori del National Center for ClimateRestoration hanno definito come “soglie di non ritorno climatiche”. Da tempo si sta facendo sempre più forte l’encomiabile idea di indurre le maggiori aziende mondiali a redigere un piano riguardante il grado di conciliabilità del proprio operato con il programmi di sostenibilità. Proprio in quest’ottica sono sorte nuove linee guida come il SASB e la “Task Force sulle informazioni finanziarie relative al clima” (TCFD) che lo stesso “Larry” Fink supporta energicamente, ben consapevole che la situazione odierna potrebbe potenzialmente portare, a lungo temine, a catastrofi non scongiurabili.
In accordo con un tipo di economia non utopica, un contributo significativo per la lotta al cambiamento climatico può essere quello del largo utilizzo di edifici certificati LEED, con il fine ultimo di progettare città in totale sintonia con la natura. La proposta di un’edilizia tecnologica sostenibile e produttiva, nel cui campo siamo già leader, è davvero allettante per un futuro “green”. Al giorno d’oggi, gli esempi di bioedilizia in giro per il mondo sono merce rara, si pensi al “The Edge” ad Amsterdam: comunemente noto per eccelsi impianti di stoccaggio e riciclaggio di acqua, l’ampio utilizzo di pannelli fotovoltaici, impianti di aerazione e illuminazione naturali e utilizzo di tecnologie all’avanguardia per il monitoraggio e la domotica, “l’ufficio più sostenibile al mondo” è un esempio da seguire per costruire l’Europa che vogliamo, consapevoli che ”il futuro è nelle nostre mani e l’Europa sarà ciò che decideremo che sia”, firmato Ursula von derLeyen. Il mondo necessita di esser tutelato in fretta poiché, come disse un giorno il grande Seneca, “Dum differtur vita transcurrit”: mentre posticipiamo, il tempo passa. E di tempo ne è già rimasto molto poco, domani potrebbe essere troppo tardi.
Nella foto due studentesse dell’Istituto Pentasuglia di Matera con Mario Monti (l’ex presidente del Consiglio). David Sassoli (il Presidente del Parlamento Europeo) e Maurizio Molinari (il direttore del celebre quotidiano La Repubblica).