“L’Italia ha bisogno di un Rinascimento industriale che metta in interazione tra di loro le specificita’ culturali del territorio, dando centralita’ alll’uomo e all’impresa”. Lo ha dichiarato il presidente del CNR prof. Luigi Nicolais, intervenuto questa mattina a Tursi al convegno scientifico organizzato dal Comune sul tema della conservazione e della gestione economica dei siti di interesse storico in stato di abbandono. Nel corso dei lavori nel complesso monumentale di San Filippo Neri, inseriti nella giornata di studi che l’Amministrazione locale ha inteso dedicare al patrimonio tangibile e intangibile del territorio dal titolo “La Rabatana, crocevia tra religione cristiana e islamica”, il presidente del Cnr, che ha offerto ampia disponibilita’ a collaborare con il Comune di Tursi ed il comitato tecnico-scientifico-culturale per i progetti di recupero e valorizzazione dell’antico quartiere, si e’ soffermato sulla relazione che intercorre tra la ricerca scientifica e il futuro dei centri storici. “La cultura e le discipline scientifiche ed umanistiche – ha aggiunto il presidente del Cnr – devono poter interagire tra di loro. Abbiamo bisogno di mescolare le conoscenze attraverso un processo di integrazione che rappresenta l’elemento centrale per lo sviluppo e la crescita del sistema Paese”.
“E’ necessario, con l’apporto della tecnologia, creare le nuove competenze ma anche saperle usare, cosi’ come e’ fondamentale la sinergia tra il mondo della conoscenza e e le istituzioni per le nuove sfide dell’innovazione e della ricerca. Il Cnr puo’ contare su mille persone impegnate nel settore delle scienze umane, dei beni culturali e sociali. Lo scorso anno il nostro Ente ha lavorato con 1400 imprese e sviluppato progetti con i ministeri, come nel campo della protezione dei dati informatici e dell’ambiente. Anche un contesto poco conosciuto come quello di Tursi puo’ emergere con un efficace sistema turistico-culturale. Oggi, pero’, occorre essere attrattivi, avendo una strategia ed una visione di sviluppo a lungo raggio. Competere con altri luoghi, vuol dire anche dare ai potenziali turisti, via internet, cio’ che il territorio offre in maniera chiara e veloce. La competitivita’ di un territorio – ha concluso Nicolais – passa anche dalla capacita’ di intercettare le risorse finanziarie della Comunita’ Europea”.
Ott 30