L’Università degli Studi della Basilicata e l’Arpab (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) hanno realizzato un accordo quadro di collaborazione per valorizzare le competenze attualmente presenti nelle due strutture e progettare azioni comuni nell’ambito della tutela e valorizzazione dell’ambiente: l’obiettivo è di promuovere la ricerca applicata ai temi ambientali, l’aggiornamento scientifico di tecnici e ricercatori, il completamento della formazione dei giovani laureati, la comunicazione e la divulgazione scientifica, la visione sistemica dell’ambiente e la sua valenza in termini di qualità della vita.
Su questi temi, e sulla tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale lucano, i due enti intendono sviluppare progetti che per qualità e impostazione metodologica possano rapportarsi alla comunità scientifica nazionale e internazionale: “L’Ateneo lucano – ha detto la Rettrice dell’Università della Basilicata, Aurelia Sole – è fortemente impegnato nella ricerca di base e applicata sui temi ambientali. Non a caso il territorio lucano è stato il laboratorio naturale e l’oggetto di applicazione di studi e ricerche poste all’attenzione della comunità scientifica internazionale. In questo quadro l’Unibas può essere un prezioso supporto per l’Arpab. D’altro canto la grande mole di dati di monitoraggio, in possesso dell’Agenzia di tutela Ambientale, è un patrimonio per la ricerca e la verifica sperimentale. La qualità ambientale di un territorio è elemento fondante della qualità della vita dei cittadini, e la sua ’certificazione‘ deve essere basata su criteri di competenza e trasparenza che possono essere assicurati solo dal costante aggiornamento degli operatori e dal lavoro comune dei diversi attori presenti sul territorio. Per questo l’accordo intende promuovere azioni per l’implementazione di tecniche avanzate di analisi ambientale e per la creazione di strutture laboratoriali comuni. Un’ulteriore azione prevista dall’accordo riguarda la divulgazione scientifica e la promozione della ricerca in modo da proporre alle nuove generazioni percorsi di studio, e successivamente di lavoro, che si prospettano estremamente interessanti sia in ambito locale che in contesti internazionali. L’accordo consentirà – ha concluso la Rettrice – di consolidare i rapporti tra le due strutture, consentendo un maggiore coinvolgimento anche dei nostri studenti e dottori di ricerca che avranno maggiori possibilità di fare ulteriori esperienze sul campo e, quindi, crescere culturalmente e professionalmente diventando essi stessi ‘presidio dei territori'”.
Per il direttore dell’Arpab, Aldo Schiassi, “la collaborazione con l’Università della Basilicata si inquadra nell’esigenza di creare sincronismi che favoriscano un sistema di rete tra enti qualificati nei servizi di controllo e di monitoraggio ambientale. In questa direzione – ha aggiunto il direttore Schiassi – si inserisce la stipula dell’accordo quadro con l’Unibas. Altre collaborazioni verranno sviluppate con il Cnr, con il sistema delle imprese e con Agenzie di ricerca come l’Enea. L’Arpa di Basilicata è, inoltre, già impegnata in virtuose collaborazioni con l’Ispra, con il Ministero dell’Ambiente, con l’Istituto Superiore di Sanità e con le altre Arpa italiane. La convenzione con l’Unibas definisce un’intesa convinta con la Rettrice – ha concluso Schiassi – e prevede, di volta in volta, la definizione di convenzioni tematiche sulla diagnostica, come l’analisi sulle diossine, sulla formazione per una governance gestionale e specialistica e su alcune attività culturali come la promozione della qualità della vita e l’evento Expo 2015”.
Sette i punti metodologici: l’analisi della qualità ambientale, il controllo degli impianti e delle infrastrutture; la collaborazione per la divulgazione scientifica e la promozione dell’innovazione; l’aggiornamento scientifico e professionale dei tecnici; l’organizzazione di percorsi di aggiornamento e formazione; lo svolgimento (nelle sedi dell’Arpab) di spazi di tirocinio, tesi di laurea, dottorati e master e per gli studenti dell’Unibas; la conservazione dei patrimoni ambientali “nell’ottica delle ‘smart communities’ e dello sviluppo sostenibile”.
Mar 03