Rosaria Scaraia, Psicologa e docente di psicologia dell’Istituto Isabella “Morra” di Matera, in una lancia una campagna dal titolo “Un poeta in tasca” per invitare tutti i cittadini a casa a sostenersi in questa fase di emergenza sanitaria.
C’è tanta confusione , credo , sia necessaria una dieta digitale …troppa informazione e anche disinformazione. Stiamo esaltando la rete che sovraccarica è scadente, stiamo lavorando alla meno peggio su piattaforme che gratuite, ma non troppo, certamente faranno la loro fortuna e webinar di ogni genere e per ogni argomento. Viva lo Smart working e qui lo può fare! Se fosse “guerra” ci sarà sempre chi ne trarrà vantaggio. È una corsa a rincorrere una routine che non c’è. È un paradosso. E anche la comunicazione paradossale, dicasi disfunzionale, scuola di Palo Alto, indica la patologia di un sistema.Il sistema che comunica con questa modalità designa il paziente. Paziente designato, anello fragile, che non ce la fa e si frantuma. E, allora, i tanti anelli fragili, di questa società vanno protetti, aiutati, ascoltati. Gli psicologi di Basilicata invitano a non aver paura di chiedere aiuto ma talvolta non tutti sanno o sono messi nella condizione di farsi aiutare. Per vincere la solitudine o affinché la solitudine ci faccia compagnia, leggere una poesia al giorno. Mi piacerebbe lanciare una campagna: un poeta in tasca. Comincio con Pessoa: “Sii plurale come l’universo”, come piccola pillola di benessere. Benessere, con e senza trattino, star bene e essere fatto bene, nutrito. Non c’è farmaco più efficace della parola e quella poetica è più forte per rafforzare il sistema immunitario del singolo e della nazione. E se sappiamo di persone sole, digitiamo il numero telefonico e, portiamo la voce di una poesia. Ogni giorno ,per non aver paura, c’è più forza in un io che coniugato al tu , diventa noi. Cominciamo, adesso.