In occasione di Craco Capitale Europea della Cultura per un giorno, progetto cofinanziato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, la nuova amministrazione comunale di Craco ha pensato di costruire un percorso di arte e cultura intorno al centro storico, principale attrattore turistico del nostro comune, che sarà aperto gratuitamente ai visitatori per questo speciale avvenimento.
Teatro, musica, editoria, cinema, storia, pittura, arte urbana, poesia, sport, politica: il tutto ambientato in occasione della Fiera Rurale di San Vincenzo Martire, evento fulcro dell’identità culturale e religiosa della comunità crachese, che si vuole rilanciare tramite la partecipazione di aziende ed associazioni locali, che si occuperanno della preparazione di stand enogastronomici per valorizzare i prodotti tipici.Da segnalare anche la presenza di un piccolo salone del libro, grazie alla collaborazione di diverse case editrici lucane e pugliesi.
Il pomeriggio del 25 ottobre sarà dedicato a Craco Peschiera, dove si svolgeranno un evento presso la Biblioteca Comunale Anna Spera, l’intitolazione del Campo Sportivo Comunale a Nicola Colangelo, storico presidente dell’ U.S. Craco, ed infine una conferenza sul regista Luigi Di Gianni, da poco scomparso.
Sabato 26 ottobre a Craco Vecchia oltre alla Fiera, sono in programma tre conferenze presso il Monastero di San Pietro: un laboratorio di design e architettura, una conferenza storica ed un dibattito politico, alle quali parteciperanno intellettuali di grande spessore. L’evento si chiuderà con lo spettacolo 33 esercizi di stile del Maestro Daniele Onorati di TeatroLab e con il concerto della Ragnatela Folk Band.
Craco ieri, oggi e domani: si cercherà di indagare la storia del nostro comune, le tradizioni popolari, ma anche il presente e soprattutto il futuro di una comunità dotata di una grande tradizione identitaria, politica e culturale, ma purtroppo a serio rischio estinzione.
Si ringraziano tutte le aziende, le associazioni, gli artisti e gli studiosi che hanno garantito il loro impegno per la realizzazione di questo evento: nostro scopo principale è stato coinvolgere la cittadinanza e stimolare le associazioni culturali a creare una rete di saperi, conoscenze e affetti capace di ridare fiducia alle persone del luogo.
Craco dunque deve tornare ad essere una comunità riconosciuta anche per le capacità e la cultura della propria cittadinanza, e non solo come Paese Fantasma, adibito ad un turismo arido che poco ha lasciato sin ora alla popolazione autoctona. La prima domanda che mi viene rivolta quando parlo del mio paese è sempre la stessa: “ma come? Vive ancora qualcuno a Craco?”.
Craco Capitale della Cultura sarà l’occasione per far conoscere alla nazione e al mondo che una comunità esiste e resiste ancora nel cuore del Mezzogiorno, nonostante i tragici eventi idrogeologici, economici e demografici affrontati negli ultimi sessant’anni.