Anche nell’anno di Matera capitale europea della cultura la città dei Sassi rispetta la tradizione dell’1 agosto cucinando il piatto tipico della crapiata, mix di legumi cotti che rappresentano la ricchezza del popolo contadino materano.
Carlo Abbatino celebra la crapiata di Matera con una poesia che riportiamo di seguito
La crapiata
Tipico piatto materano
in cui emergono
nella zuppa calda,
bollente, e cotta per diverse ore
ceci, fagioli, fave,
lenticchie cicerchie, patate e grano
scottanti il palato.
Un profumo ed un gusto
di straordinaria
gastronomia dei poveri
che non ti fa leccare i baffi
ma ti dà quella sazietà di sapori
ed odori in cui l’umiltà
si fa portavoce del vissuto,
del passato
che oggi è tornato di moda
ed i legumi, già carne
dei poveri
fanno bella e condita presenza
in questo piatto che sa di sapore
antico accompagnato
da un bicchiere di vinoprimitivo.
Matera città del grano
dei molini e dei forni
trova in questo giorno particolare
l’essenza del suo dire e del suo fare
e del suo essere
ed i Sassi Barisano e Caveoso
e la sua gente umile e accogliente
ne è autentica e singolare
portatrice di amicizia e fratellanza.