Il rito della crapiata, il piatto tipico della tradizione contadina a base di legumi preparato in segno di ringrazamento per la raccolta del grano, si rinnova nella serata di venerdì 1 agosto in tre location differenti ma sempre suggestive: in piazza Vittorio Veneto ci pensa il ristorante Kappador la finestra sui Sassi in collaborazione con l’associazione cuochi materani ad organizzare la degustazione della crapiata, accompagnata da un bicchiere di vino Aglianico della Cantina di Venosa. Ad allietare la serata la musica folk del gruppo “U uagnin assinziel” rappresentato dal carismatico Giovanni Martinelli, che ha riproposto i classici della musica popolare che racconta la vita nei Sassi. E la crapiata è stata cucinata e servita anche nel Sasso Barisano, in un vicinato di via Madonna delle Virtù presso il palazzo del Casale. In questo caso materani e turisti hanno dovuto fare i conti con il traffico veicolare, regolato con qualche imbarazzo dai Vigili Urbani. La zona a traffico limitato non era evidentemente attiva e non sono mancate le lamentele dei cittadini presenti alla sagra di Nino Festa, che ha organizzato l’edizione numero 42 della sagra della crapiata.
Una tradizione del popolo materano sostenuta quest’anno anche dal Comitato Matera 2019 nell’evento tradizionale offerto al Borgo La Martella. Per avvicinare i cittadini al cammino di candidatura della città a capitale europea della cultura per il 2019 il Comitato si è reso conto che “la crapiata è una metafora perfetta del percorso di candidatura perchè ogni cittadino può contribuire con piccoli e grandi contributi al percorso, come negli antichi Rioni ogni abitante del vicinato metteva in comune i propri legumi, frutto del lavoro della terra”. Il Comitato Matera 2019 ha ricordato anche l’impegno della compianta Lidia De Rita, sociologa e antropologa, che si occupò dello studio dei Sassi di Matera prima dello sfollamento, ritrovò proprio nella crapiata il segno concreto dell’unità dei materani.
L’evento per la crapiata, che ha visto Matera 2019 sostenere l’organizzazione dell’associazione “Antonio Montemurro La Martella”, è partito dal pomeriggio con la presenza del banditore che ha invitato i cittadini all’incontro previsto in piazza Montegrappa. Dopo una parentesi musicale del duo di fisarmoniche proposto dall’associazione Arterìa, Rossella Tarantino, project manager di Matera 2019, ha parlato della crapiata come metafora della candidatura. A seguire il racconto delle attività prossime per il coinvolgimento della città di Matera e dei Comuni della Basilicata e un omaggio a Lidia De Rita sociologa e antropologa per lo studio dello sfollamento dei Sassi. Subito dopo il sindaco, Salvatore Adduce, ha consegnato una targa al Borgo La Martella attraverso l’Associazione La Martella onlus con “Io sostengo Matera”.
Un grande successo anche per la crapiata nel borgo La Martella, la prima festeggiata senza Antonio Montemurro, figura carismatica che ha lasciato un ricordo indelebile nella comunità per il suo impegno politico-sociale al servizio dei residenti. Un ricordo sottolineato anche dalla presenza di alcuni amministratori locali, tra i quali il sindaco Adduce. La serata è stata allietata per oltre tre ore con canti e balli grazie all’esibizione live del gruppo musicale materano “Melody Orchestra”, con due voci femminili sul palco, quelle di Paola Paladino e Carla Volpe.
Michele Capolupo
La fotogallery dedicata alla festa della Crapiata, in piazza Vittorio Veneto, nei Sassi e al borgo La Martella (foto www.sassilive.it e Daniela Stella)
boccaccia mia!!!!!!!!!!!!!
bella iniziativa e complimenti nel far ricordare ed assaporare un piatto storico di Matera