Venerdì 6 maggio 2022 a Potenza alle ore 16.30 nella Sala degli Specchi del Teatro Stabile, nell’ambito del progetto “La cultura dell’equità di genere: Female Role Modeling” – si svolgerà l’incontro dal titolo “Cronache di vite diverse”: Imma Vitelli, giornalista e scrittrice, dialogherà con il prof. Aldo Corcella, Direttore del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo dell’Università degli studi della Basilicata. Si tratta del secondo evento del progetto, dopo quello della scorsa settimana con Barbara Mazzolai, sul ruolo della donna nella società moderna. Partendo dall’esperienza vissuta come corrispondente internazionale della rivista Vanity Fair, seguendo da vicino i conflitti in Libano, Afghanistan, Pakistan, Iraq, Somalia, Congo, Siria, Israele e Libia, Vitelli affronta il problema della donna romanzando, nel suo “La guerra di Nina”, l’intensa storia d’amore di una giornalista all’interno di un viaggio da Beirut ad Aleppo durante la guerra civile siriana. Le figure di contorno ben delineano quegli ideali, falsi intenti, lotte interiori, faide e conflitti fratricidi che rappresentano appieno un mondo a noi sconosciuto dove le donne, alcune donne, hanno la capacità d’imporre la propria indipendenza d’azione e di pensiero. Vincitrice nel 2021 del Premio Mondi Lucani, il riconoscimento che impegna a fornire un reale contributo ai giovani della Basilicata, Imma Vitelli è una riconosciuta testimone del ruolo delle donne nella vita sociale e culturale mediorientale e, in particolare, dei teatri di guerra sempre aperti. Il progetto “La cultura dell’equità di genere: Female Role Modeling”, che l’Unibas sta portando avanti dentro e fuori le aule, coinvolgendo anche la città, vuole creare occasioni d’incontro con donne che rappresentino modelli non solo per le donne stesse ma che possano essere di riferimento anche per gli uomini al fine di costruire una serena cultura di genere. Un modello, infatti, non rappresenta un’icona, ma una figura leader con capacità umane, che sia in grado, con il proprio modo di essere e di operare, di stimolare o mutare situazioni stereotipate che nel corso del tempo sono diventate permanenti. Gli incontri organizzati dall’Ateneo propongono, attraverso interviste, conferenze, dibattiti o presentazioni di libri, figure femminili che ricoprono ruoli importanti nelle proprie istituzioni o nel tessuto economico, industriale così come nella comunicazione e che abbiano contribuito a contrastare, con il proprio impegno, le discriminazioni tipiche del mondo del lavoro attuale. Particolare attenzione è stata rivolta all’integrazione di ambiti umanistici-sociali come scientifico-tecnici, con stretto riferimento agli ambiti Steam (Science, Technology, Engineering, Art, Mathematics). La Prorettrice alle Pari opportunità e tematiche di genere dell’Unibas, Aurelia Sole (e responsabile regionale del progetto), ha evidenziato che “l’Ateneo, nell’ambito delle azioni propositive previste nel proprio Gender Equality Plan, sta mettendo in campo attività in molti campi, con le scuole sulle discipline Steam, con la comunità universitaria, penso ai corsi con riconoscimento di Open Badge sul contrasto alla violenza di genere e sulla leadership positiva al femminile e che si è appena concluso ed organizzato insieme al Soroptimist International Club Potenza, e con il territorio con l’organizzazione di tanti eventi, insieme alla Consigliera di Parità, alla Commissione regionale Pari Opportunità alle Istituzioni e ad associazioni come la Fidapa, il Telefono donna e altre che lavorano su questi temi”.
Imma Vitelli è una scrittrice, giornalista e sceneggiatrice lucana. Nata a Matera nel 1970, ha studiato Giornalismo alla Columbia University di New York e ha vissuto dieci anni in Medio Oriente, al Cairo, a Beirut e a Istanbul. Ha collaborato a diverse testate (Associated Press, Business Week, Il Mondo, CNN, Sette del Corriere della Sera, La7, D di Repubblica, Marie Claire) e per undici anni è stata inviata di guerra del settimanale Vanity Fair sui maggiori fronti internazionali (dall’Afghanistan al Pakistan, dal Congo alla Somalia, dalla Libia alla Siria per citarne solo alcuni). Il suo più noto scoop è del 2008, quando trovò in una baraccopoli di Nairobi il fratello del futuro presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Nel 2014, ha attraversato mezza Africa (dall’Eritrea alle coste libiche) sulle rotte dei migranti diretti in Sicilia. Risale invece al 2017 l’accesso esclusivo a Pyongyang, la capitale della Corea del Nord, la più totalitaria ed ermetica delle nazioni. Ha scritto il saggio “Tahrir” (Il Saggiatore, 2012) sulla rivoluzione egiziana e il romanzo “La Guerra di Nina” ambientato in Siria (Longanesi, 2021), racconti, rubriche, soggetti e sceneggiature per il cinema. Ha insegnato alla John Cabot University di Roma (Giornalismo) e alla New York University di Firenze (Feature Writing). Ha ricevuto il premio Ester Scardaccione nel 2013, il premio Heraclea nel 2015 e, ultimamente, il premio “Mondi lucani” nel 2021. Ha creato il laboratorio di scrittura creativa “La Cura delle Parole” (lacuradelleparole.it) all’inizio della pandemia.