“Matera è come un enorme alveare, apparentemente solido dall’esterno, ma in realtà costituito per lo più da gallerie, cunicoli e grotte, talvolta poste una sull’altra a formare un’unica abitazione”: è un passaggio del testo che lo scrittore statunitense Michael Cunningham leggerà domani e mercoledì alla “Milanesiana” e che è stato pubblicato oggi in anteprima dal “Corriere della Sera”. Il testo è il frutto di una riflessione su Matera, che sarà capitale europea della cultura nel 2019, e sulle sue caratteristiche: “Matera – ha scritto Cunningham – le sue rocce, le sue strade, le sue strutture, è sostanzialmente di un solo colore, un biancastro simile a quello di un osso spolpato e abbandonato al sole e alla pioggia del deserto. Non ci sono alberi, non c’è erba. Come se ogni cosa fragile, cedevole, fosse stata spazzata via dal vento millenni fa. Matera è composta soltanto da quanto è in grado di resistere a una forza sconquassante. Matera è ciò che resta dopo gli uragani (…). Tu sei caduco. Matera no”.
Lug 04