“Dalla commozione all’azione. Studenti per il popolo ucraino devastato dalla guerra. Giovedì mattina, gli studenti del Comitato studentesco del Fermi (i novanta rappresentanti di classe, i quattro rappresentanti di Istituto e i due della consulta studentesca) si sono incontrati con il Dirigente Scolastico Giovanna Tarantino e, dopo aver riflettuto durante la settimana sulle questione bellica, si sono chiesti cosa poter fare per offrire un sostegno concreto e non solo simbolico alla vicenda.
Ne è nata una riflessione comune che ha condotto a una serie di azioni, una piccola “task force” dell’impegno, che vede gli studenti attivi in diversi ambiti: proposta di una manifestazione cittadina (in collaborazione con enti e istituzioni del territorio),raccolta farmaci, raccolta fondi economici, rapporto con enti di ospitalità e volontariato, azioni di sensibilizzazione, compiti organizzativi, mansioni di comunicazione, approfondimento storico ed espressione artistica.
Un sostegno materiale sì, ma con una prospettiva educativa, come dimostrano i laboratori perma-nenti di Arte e ricerca storica con i quali gli studenti saranno educati alla pace.
“Non una questione estemporanea o puramente emotiva e personalistica – ha detto il Dirigente Sco-lastico – ma un’operatività fortemente realistica. Anche nella generosità bisogna stare a ciò che è ri-chiesto dalla realtà, non al proprio personale moto emotivo”.
Da qui la scelta di legarsi a realtà concretamente impegnate per tentare di rispondere alle richieste, già interconnesse con le effettive esigenze del popolo ucraino: Caritas Diocesana, Protezione Civile, Croce Rossa, Csv, etc.
“Abbiamo tentato di unire concretezza dell’aiuto, impegno personale ed educazione – conclude il Dirigente Giovanna Tarantino, che esprime gratitudine ai ragazzi che hanno manifestato il loro sì – affinché l’occasione di crescere, anche di fronte ai drammi, non vada persa. Davvero si è vissuto un bel momento formativo: i ragazzi si sono impegnati personalmente a essere costruttori di solidarietà, a collaborare, a essere seri e attivi nel far conoscere la realtà, a operare per la soluzione del conflitto”.